La sollecitazione arriva da Stefano Franchi direttore generale di Federmeccanica ospite all’incontro “Nuove relazioni industriali per una nuova cultura del lavoro e di impresa” tenutosi al Collegio Cardano pochi giorni fa nell’ambito del Patto per una politica industriale e un territorio attrattivo” voluto da Confindustria Pavia e dai sindacati ad ottobre scorso.
“Il nostro compito è porre al centro dell’azione le relazioni industriali costruttive e inclusive, sia sul fronte della comunicazione all’interno delle aziende, sia con i sindacati – ha affermato Franchi -.La competizione globale richiede uno sforzo di condivisione tra lavoratori,imprenditori e organismi di rappresentanza ma non basta. Servono meno carico fiscale, meno burocrazia e meno rigidità sul mercato del lavoro per riequilibrare le esigenze della tutela sociale con quelle della flessibilità, tutti elementi imprescindibili per liberare le potenzialità delle nostre imprese e tornare a crescere”.
“Il coraggio di cambiare sintetizza quello che siamo chiamati a fare oggi – ha poi aggiunto -. La società è impaurita però. Dobbiamo impegnarci a trovare coraggio e con esso agire. Solidarietà e associazionismo in tal senso sono utilissimi. Servono a non abbandonare le persone, i lavoratori, le imprese. Sono strumenti utili a produrre risultati concreti. Perché, come è stato detto dai nostri imprenditori anche oggi, sono i risultati a scrivere la quotidianità delle imprese e del mondo del lavoro. Un’azienda funziona se ottiene risultati e se vince nella competizione. Nelle relazioni industriali dobbiamo abbattere ogni barriera culturale. In occasione del 30esimo anniversario dell’assassinio a Ezio Tarantelli, mi piace ricordarne l’esempio di innovatore nelle relazioni industriali. Lasciamoci alle spalle la separazione capitale-lavoro. Andiamo oltre le conflittualità ideologiche per dare spazio alla negoziazione tra gli interessi”.