Le posizioni di coda della graduatoria sono tutte appannaggio di province dell’Italia centro-meridionale, un dato che fa sembrare Pavia più omogenea a quella realtà che non al Nord cui geograficamente pur apparterebbe. Sui 6 indicatori principali classificati dal quotidiano di Confindustria (reddito, servizi, popolazione, ordine pubblico, lavoro, tempo libero) solo per il tenore di vita Pavia occupa un decoroso 37mo posto.
Nello specifico delle sottovoci, Pavia è addirittura 90° quanto a librerie pro capite (pur avendo una storica Università) e 105ma (su 110) per numero sale cinematografiche. Malissimo anche in tema di tenuta delle famiglie e dei matrimoni, con Pavia a occupare le 106ma posizione per divorzi ogni 1000 abitanti. E continua il tradizionale dato negativo dei furti in appartamento, con Pavia alla quartultima posizione nazionale, in virtù anche di un territorio composto da piccolissimi comuni facilmente raggiungibili dai ladri. Ovviamente, in una provincia governata dal centrosinistra sia a Piazza Italia sia nel capoluogo, non sono mancate le polemiche da parte delle forze di centrodestra. Il crollo nella classifica di Pavia è stato subito ripreso e commentato sia dall’ex sindaco pavese Alessandro Cattaneo sia dal capogruppo leghista in Senato, Gianmarco Centinaio. “Facciamo pena – ha dichiarato con schiettezza Centinaio - ma vedo persone felici di vivere nella mediocrità.... andate avanti cosi!” Filippo Cavazza