I numerosi conflitti interni e l'incapacita di giungere a decisioni univoche avrebbero causato uno stallo nella situazione agricola lombarda.
Il monito arriva dallo stesso assessore all'agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava.
"La formazione territoriale è necessaria - ha ribadito più volte Fava - Dobbiamo scegliere una strada compatibile con l'iter normativo. Il territorio deve dimostrare la sua vocazione. Non posso caricarmi della responsabilità di una scelta fortemente indotta dalle caratteristiche del territorio". E la polemica prosegue. "Dei 12 territori a vocazione vinicola lombarda, l'unica realtà in cui esiste una conflittualità è l'Oltrepò Pavese - si lamenta Fava - Il consorzio è uno strumento di tutela e protezione, non deve avere altro obiettivo. Rispetto le opinioni di tutti, ma dobbiamo essere onesti senza creare false aspettative".
La scelta di non collocare il riso italiano nel padiglione dedicato a questo bene fa storcere il naso a Regione Lombardia.
"Il paradosso vuole che chi detiene il primato del riso mondiale non va a misurarsi con chi dovrebbe farlo peggio - sottolinea l'assessore regionale - Per quale ragione?".
Il nuovo PSR potrebbe risolvere molti problemi. I primi bandi a superficie usciranno a fine aprile, ma delle loro istruttorie dovrà continuare a occuparsi i responsabili della Provincia: il passaggio di consegne alla Regione non è ancora avvenuto.
Il PSR varrà circa un miliardo e 200 milioni di euro ma l'erogazione definitiva dei finanziamenti sarà subordinata alla sua approvazione definitiva.
a cura di Serena Baronchelli