PAVIA. Ping pong di post Polizzi-Niutta su Facebook: giocare d'anticipo sì o no?

Creato il 17 febbraio 2015 da Agipapress
PAVIA. "Quer pasticciaccio brutto de via Donegani”. La citazione gaddiana è più che mai confacente ed attuale visto che ci riporta a quell'esordio ironico espresso proprio da Antonio Bobbio Pallavicini nel corso del primo consiglio comunale dell’era Depaoli (il caso Fantò era stato da lui definito “quer pasticciaccio brutto de Palazzo Mezzabarba”). 
Come è ormai noto, ieri lunedì 16 febbraio, Luca Filippi Filippi, ex presidente Asm Lavori, è stato arrestato per corruzione e utilizzo di carta di credito a fini privati.
Tra i destinatari degli avvisi di garanzia per corruzione in concorso con Filippi c'è proprio il consigliere Antonio Bobbio Pallavicini.  Una situazione, naturalmente, ancora da chiarire ma intanto la vexata questio appare più complessa se pensiamo che il consigliere è anche componente della Commissione di Garanzia, cioé proprio quella che deve far luce sull’operato di ASM.
“Ritengo inopportuna la sua presenza presso la Commissione di Garanzia – ha sbottato Giuseppe Polizzi pubblicando un lungo post su Facebook - e dunque chiedo a lui e al partito al quale appartiene di fare un passo indietro. Non si può infatti lasciare a chi è destinatario di un avviso di garanzia parte di quella inchiesta che mira a restituire ai cittadini pavesi una versione "istituzionale" di quanto è accaduto in questi anni in ASM”.

Giuseppe Polizzi

La Procura però si è mossa molto prima dei consiglieri comunali: dunque c'è da capire quale possa essere l'ambito di operatività di questa Commissione. Ma intanto Polizzi tuona contro il consigliere chiedendone l'espulsione: cartellino rosso!! Accompagnato da una vera e propria requisitoria da avvocato qual è.
“Se Bobbio non verrà estromesso dalla Commissione di Garanzia valuterò di dimettermi dalla Commissione stessa – ha proseguito Polizzi - perché non si può lavorare a fianco di chi è destinatario di un avviso di garanzia per gli stessi fatti sui quali è chiamato a relazionare i pavesi. Mi sembra oltre l'inopportuno. Da persona, da uomo, da cittadino pavese, spero che chi è stato chiamato a funzioni pubbliche non sia coinvolto, perché sarebbe per la città di Pavia una vera e grande vergogna. Mesi fa avevamo chiesto la presidenza della Commissione di Garanzia proprio perché ci reputavamo estranei a tutto il malaffare e ai diversi centri di potere esistenti a Pavia. All'epoca il Pd decise che doveva andare alla Destra, la stessa che durante la giunta Cattaneo ha nominato chi oggi viene arrestato. In un Paese normale questo dovrebbe far scandalizzare. Ancora confido di vivere in un Paese normale”. 
Fra le persone chiamate in causa dal post di Polizzi emergono i nomi dei consiglieri di opposizione Rodolfo Faldini e Nicola Niutta

Nicola Niutta


Proprio quest’ultimo appare piuttosto sconcertato dalla menzione del collega consigliere,ma la ragione viene ndicata nell'intempestività del post di Polizzi che avrebbe giocato d'anticipo, troppo anticipo. Obbligando indirettamente Niutta ad esprimersi a difesa del collega consigliere e a passare al contrattacco
“Conosco Antonio così come lo conosci tu ed è persona intelligente – ha commentato Niutta - quindi non ho dubbi sulla sua capacità di sviluppare riflessioni in autonomia. Capisco poi che tu abbia il bisogno di esprimerti sulla questione ma, prima di farci partecipi delle tue legittime perplessità sui social, forse avresti potuto renderne edotti i membri della Commissione in via ufficiale, cosa che ad oggi non mi risulta”.
Proprio per domani sera, in effetti, è convocata una riunione della Commissione di Garanzia, durante la quale Polizzi avrebbe potuto esternare liberamente e lecitamente ogni sua perplessità. Una possibilità solo momentaneamente presa in considerazione dal consigliere pentastellato, che ha preferito rendere immediatamente pubblica la sua posizione in nome della “trasparenza amministrativa” tanto cara al partito di Grillo e Casaleggio. 

Una trasparenza che gli fa chiedere agli altri esponenti di opposizione e a Niutta in particolare il loro pensiero e la loro opinione in proposito. Un tranello dialettico nel quale il capogruppo NCD non cade; tergiversa, si appella al segreto istruttorio e alla Costituzione che definisce l’imputato “non colpevole fino a condanna definitiva” ma si astiene dal prendere una posizione netta, lasciando un Polizzi insoddisfatto a concludere che “parlare di etica lo infastidisce”.
E l'appuntamento è rinviato a domani in Commissione di Garanzia.

a cura di Serena Baronchelli


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