L’Associazione Alunni del Collegio Ghislieri, nella persona del presidente Emilio Girino, ha pertanto conferito il Premio questo pomeriggio a Riccardo Puglisi, professore associato di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Pavia, e a Virginio Rognoni, classe 1924, giurista e politico.
“Riproponendo la formula collaudata con successo nella scorsa edizione – ha esordito Emilio Girino, presidente dell’Associazione Alunni – il premio di quest’anno intende abbinare due figure che contribuiscono a delineare l’idea di polis contemporanea, da un lato attraverso metodi innovativi per la conoscenza scientifica delle sue dinamiche, dall’altro attraverso l’esperienza maturata in prima persona al servizio delle sue istituzioni”.
Hanno anticipato la premiazione gli interventi del sindaco Massimo Depaoli, del Rettore Fabio Rugge e del vicepresidente di Confindustria Daniele Cerliani.
“Per la versatilità e l'eccellenza del percorso scientifico maturato in prestigiosi contesti internazionali e per la capacità, grazie a un originale approccio interdisciplinare a cavallo tra economia politica e politologia, di mettere al centro della sua riflessione il cittadino, decifrandone in particolare le cruciali dinamiche di interazione con i decisori pubblici e i mass media è stata la motivazione letta da Girino prima di conferire il premio a Puglisi.
E’ stato successivamente assegnato il Premio Ghislieri alla carriera a Virginio Rognoni “per un percorso di impegno umano e professionale che ha attraversato tutta la seconda metà del Novecento sino ai primi anni 2000, scandito da ruoli di elevata responsabilità istituzionale e capace di saldare le dimensioni locale, nazionale ed europea della società italiana in anni di grandi sfide e cambiamenti, perseguendo sempre la centralità del rapporto tra il cittadino e lo Stato”.
Dopo la premiazione, Rognoni ha tenuto la lectio magistralis “Elogio della politica: l’esperienza nelle istituzioni come impegno civile” mentre Riccardo Puglisi è intervenuto sul tema “Euro ed Europa: una terza via tra idealismo e demagogia”.
di Serena Baronchelli