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PAVIA. Servono fondi statali per salvare la CNAO: lo chiedono a Renzi i consiglieri comunali pavesi

Creato il 02 dicembre 2014 da Agipapress
PAVIA. Servono fondi statali per salvare la CNAO: lo chiedono a Renzi i consiglieri comunali pavesi PAVIA. La vicenda che sta vivendo la CNAO approda in consiglio comunale: i consiglieri comunali pavesi chiedono a gran voce finanziamenti statali.  Nei giorni scorsi era stato rivolto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi dal mondo scientifico italiano, con le firme della fisica Fabiola Gianotti, del Nobel Carlo Rubbia e dell'oncologo Umberto Veronesi, per salvare dalla chiusura per mancanza di finanziamenti il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, che utilizza particelle come protoni e ioni carbonio per trattare i tumori non operabili e resistenti alla radioterapia tradizionale.  Questa sera al Mezzabarba, l'accorato appello del presidente Erminio Borroni (nella foto). "Io ero e rimango pavese - ha esordito - ho conosciuto i precedenti tre sindaci e abbiamo sempre collaborato. Mi auguro di poter fare altrettanto con Massimo Depaoli. A partire dal 2009, i contributi che ci spettavano si sono sempre più ridotti, fino a sparire completamente. Abbiamo speso 135 milioni di euro per realizzare il centro, ma ne sono arrivati solo 100 dallo Stato. In 4 anni non abbiamo ricevuto un euro".
"Ho preso contatto con tutti i parlamentari della Lombardia e con tutti i consiglieri regionali, con il sindaco Massimo Depaoli e con il presidente della Provincia Daniele Bosone all'inizio di ottobre, spiegando loro la nostra condizione - ha proseguito il presidente Borroni - non so più cosa fare. I pazienti temono di non poter continuare le loro cure. In questi giorni il Ministero ha cominciato a preoccuparsi e sta lavorando per trovare una soluzione".

PAVIA. Servono fondi statali per salvare la CNAO: lo chiedono a Renzi i consiglieri comunali pavesi

sede CNAO

E' un messaggio di voluta speranza quello di Borroni che ricorda la storia di un paziente operato 5 volte in modo invasivo, rivoltosi allo CNAO sei mesi fa. In sala consiliare è stato letto uno stralcio della sua lettera di ringraziamento al Centro.  "Quando tutto diventa cupo, il pensiero si rivolge al passato. Un click sullo smartphone mi ha consentito di sapere che a Pavia avevano sperimentato un macchinario che consentiva di combattere i tumori risparmiando gli organi circostanti. Presso lo CNAO ho vissuto la miglior villeggiatura dei miei 66 anni. Posso dire di essere stato in famiglia, ma soprattutto che gli operatori sanno ridare vita alle persone. Oggi sto bene e sto riscoprendo anche le cose più semplici".  Il merito di aver sollevato la questione in consiglio comunale va all'esponente di Forza Italia Giuseppe Arcuri. "Fortunatamente è una battaglia bipartisan - si è schermito - il nostro compito è dare indirizzi a prescindere dal colore partitico". 

PAVIA. Servono fondi statali per salvare la CNAO: lo chiedono a Renzi i consiglieri comunali pavesi

Davide Ottini

"Il Comune è l'istituzione più vicina al territorio e deve fare la sua parte - ha sottolineato il capogruppo Pd Davide Ottini - dobbiamo fare in modo che il Governo esecutivo nazionale trovi le risorse che in una finanziaria da decine di miliardi di euro sono esigue. Sosterremo con forza la richiesta". 

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Matteo Mognaschi

"La somma richiesta non è così inarrivabile - ha concordato il capogruppo della Lega Nord Matteo Mognaschi - la tecnologia all'avanguardia dello CNAO è richiesta in tutto il mondo, non possiamo rinunciare a questa eccellenza". "Abbiamo a che fare con un'altra crisi occupazionale - ha ribadito il capogruppo della Civica Pavia con Cattaneo Rodolfo Faldini - altri 180 posti di lavoro a rischio".  Non sono mancate nemmeno le proposte alternative. Perché non provare a valutare se sia possibile un piccolo contributo a livello comunale e provinciale, coinvolgendo direttamente la cittadinanza?" si è domandato il

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Rodolfo Faldini

capogruppo della lista civica Cittadini per Depaoli Roberto Rizzardi.  "Mi chiedo come mai questi problemi siano stati portati all'attenzione solo ora - ha invece polemizzato Nicola Niutta capogruppo NCD - L'ordine del giorno ministeriale impegna lo Stato a cercare di trovare i fondi ma un emendamento avrebbe avuto sicuramente un'eco diversa. Se non dovessero essere trovati, i 100 milioni di euro stanziati finora andrebbero in fumo? Un nuovo problema legato al mondo del lavoro è qualcosa che Pavia non può permettersi". 
"Non è giusto che chi solleva un problema di tale entità venga trattato come chi chiede l'elemosina - ha sbottato il consigliere M5S Giuseppe Polizzi - se le eccellenze vengono fatte chiudere è finita la democrazia". "Siamo increduli - ha riassunto il capogruppo Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini - è difficile comprendere come mai il Governo non abbia ancora risolto il problema". 
I capigruppo si sono dunque riuniti per mettere nero su bianco la richiesta. Dopo una pausa dei lavori di circa mezz'ora, il presidente Antonio Sacchi ha dato lettura del testo della richiesta. 
Sembrava un finale già scritto, quando il consigliere Polizzi ha manifestato il suo dissenso. 

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Giuseppe Polizzi

"Non deve esserci colore politico ma abbiamo un Governo che invece ce l'ha - ha argomentato - Questo Ordine del Giorno è contraddittorio: auspica un intervento del Parlamento già promesso in precedenza, inoltre non prende in considerazione la proposta di Rizzardi. In assenza di questo Ordine del Giorno, il sindaco Depaoli avrebbe portato avanti la questione? Intendo coinvolgere i parlamentari del M5S per attivare tutti gli strumenti possibili per tenere alta l'attenzione sul tema, ma un governo che ha un colore politico deve assumersi la responsabilità politica. Questo Ordine del Giorno sa di vecchia partitocrazie e il M5S non lo voterà". 
Alla fine con 30 voti favorevoli su 31,la proposta è stata approvata.
Pavia si è mossa, il prossimo passo ora deve essere compiuto a Roma. 
a cura di Serena Baronchelli

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