PAVIA. Sgarbi al Collegio Valla: "Non ho conflitti con l'Università ma pregiudizi basati su giudizi oggettivi".
Creato il 28 ottobre 2015 da Agipapress
PAVIA. Sala gremita e lunga coda nel cortile dell'Università di Pavia per Vittorio Sgarbi, che ieri sera ha tenuto una Lectio Magistralis in aula 400 in occasione della pubblicazione del suo nuovo volume "Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio".
L'evento, organizzato dal Collegio Valla, è stato introdotto dal Rettore Fabio Rugge e dall'assessore alla cultura del Comune Giacomo Galazzo.
Un luogo inconsueto per un eclettico come Sgarbi che non ha mai dimostrato un feeling particolare per gli atenei e le realtà che vi rientrano. "Il mondo universitario spesso raccoglie le firme contro di me - ha spiegato Sgarbi fra il serio e il faceto all'inizio della sua lectio -. Spesso si tratta di docenti privi di conoscenza profonda ma completamente immersi nella solennità del loro ruolo. Non ho conflitti con l'Università ma pregiudizi basati su giudizi oggettivi".
La lectio è proseguita attraverso un'ironica analisi del rapporto fra il critico d'arte e il territorio lombardo, con il sottile tentativo di rivendicare qualche merito. "Umberto Bossi non aveva neanche idea di come si chiamasse la Padania - ha ricordato -. La chiamava sempre la "padana". Io gli spiegai che non esisteva, non poteva usare un aggettivo in luogo di un sostantivo, pertanto doveva parlare di Padanìa, con l'accento sulla i".
Infine una riflessione sul concetto di "fotografia contemporanea": "La fotografia è il contrario del selfie, degrado umano di chi tenta di convincersi di esistere svolgendo il duplice ruolo di fotografo e di fotografato".
La presenza di Sgarbi si è inserita nella ricca programmazione del Collegio Valla, che affronterà una stagione all'insegna degli eventi legati alla letteratura, all'arte, alla musica, alle discipline economiche e scientifiche.
di Serena Baronchelli