Sul caso Green Campus va fatta chiarezza. Se vi è una o più ipotesi di reato la magistratura deve portare aventi le indagini senza se e senza ma. Il partito democratico di Pavia è al suo fianco.
Il caso è quello di Green Campus, il cantiere al Cravino in cui stanno sorgendo 326 appartamenti su un terreno destinato a servizi universitari.
Giusto verificare che la destinazione d’uso sia regolare.
L’indagine su Green Campus rientra in una serie di indagini aperte su diverse operazioni immobiliari compiute a Pavia negli ultimi anni e profila l’ipotesi di probabile associazione per delinquere.
Riteniamo che vada fatta chiarezza su tutte le operazioni immobiliari che presentano delle possibili irregolarità nella nostra città.
Non solo va accertato che tutto sia regolare ma a Pavia si sta costruendo troppo e male rispetto soprattutto alle necessità del mercato in questa fase di grave crisi economica.
La politica urbanistica della città deve essere incentrata sulla la difesa del territorio e l’azzeramento del consumo di suolo.
Uno studio del Politecnico di Milano stima che in provincia di Pavia ci saranno 32mila case vuote.
Stesso discorso per la città di Pavia.
Sarebbe utile una verifica degli effettivi bisogni abitativi.
Infatti a fianco di questa abbondanza di case vuote ci sono moltissime persone che necessitano di edilizia sociale, di case popolari.
Nel piano di governo del territorio è previsto che solo il 10% delle nuove costruzioni siano da dedicare all’edilizia sociale. Un 10% che potrebbe anche essere zero nel caso che il costruttore decida impegnarsi nella realizzazione di opere utili alle nuove unità abitative.
Ci troveremmo di fronte solo ad edilizia privata di cui non vi è alcun bisogno senza edilizia sociale.
Riteniamo che non sia questa la strada da seguire.
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