Nello studio si evidenzia come i tumori riescono a crescere e a diffondersi creando metastasi grazie a una sorta di “Lego molecolare” un meccanismo che in gergo tecnico si chiama “splicing alternativo”.Il lavoro, sostenuto fra gli altri dall'Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro, spiega in particolare come, proprio con lo “splicing alternativo” una proteina detta 'Nova2' regoli la formazione dei nuovi vasi sanguigni che portano ossigeno e nutrimento alle cellule tumorali. Fermare questo processo, chiamato angiogenesi, è una delle strade che vengono intraprese in oncologia per cercare di far regredire un cancro.
Costanza Giampietro, Gianluca Deflorian e Stefania Gallo, rispettivamente dell'università Statale di Milano, dell'Ifom meneghino e dell'Igm-Cnr pavese, coordinati da Claudia Ghigna ed Elisabetta Dejana, hanno dimostrato come la proteina Nova2, che si credeva presente esclusivamente nel cervello, in realtà sia espressa anche nelle cellule dei vasi sanguigni.Queste ricerche seguono ancora vie sperimentali e necessitano di una comprensione più approfondita dei meccanismi biologici che regolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, precisano gli scienziati. Tuttavia il lavoro prova che "lo splicing alternativo” è un processo fondamentale per la progressione tumorale, in quanto consente alle cellule cancerose di produrre proteine che le cellule normali non hanno. “Approfondendo queste conoscenze - concludono gli studiosi - potremmo avere informazioni importanti per combattere numerose malattie umane, compreso il cancro, con lo sviluppo di nuovi e più specifici approcci terapeutici". Filippo Cavazza