PAVIA. Sul proprio collaboratore, il sindaco alza le barricate: "Il Comune valuterà se c'è diffamazione".

Creato il 08 gennaio 2016 da Agipapress
PAVIA. Si è tornati a parlare ieri sera in consiglio comunale del responsabile del Gabinetto del sindaco, dimissionario per decisione personale, dal 4 gennaio scorso.  Da qui ad affermare però che Michele Orezzi non fosse in possesso dei requisiti necessari a ricoprire il suo ruolo all'interno del Gabinetto del Sindaco potrebbe costituire elemento di diffamazione.  In questi termini, il sindaco Massimo Depaoli è intervenuto in consiglio a tutela del proprio collaboratore dimissionario che si è occupato dei rapporti con il mondo dell’informazione locale fino a lunedì scorso. "Mi chiedo come farà la giunta a procedere senza questa figura paterna e rassicurante, interlocutore certo per quanto concerne la città di Pavia - ha ironizzato il capogruppo Forza Italia Antonio Bobbio Pallavicini -. Cosa intende fare a questo punto il sindaco?". "Il metodo di dimissioni è bizzarro - ha aggiunto il capogruppo della lista civica di opposizione Rodolfo Faldini -. Il collaboratore del sindaco ha dichiarato che avrebbe accettato il rapporto di lavoro solo per un anno e che il sindaco era a conoscenza di questa sua volontà. Alla selezione per l'incarico avevano partecipato circa 30 persone fra le quali, l'unico che non aveva i titoli era proprio lui. Sarà la Corte dei Conti a pronunciarsi su questa situazione". L'incarico si è concluso ma “il fatto che lui voglia riorganizzare la comunicazione lo porterà a lavorare anche dopo le dimissioni - sottolinea Faldini -. Se ciò avverrà non sarà di certo corretto". "L'art.90 prevede un rapporto di tipo fiduciario che non passa attraverso concorsi - ha replicato il sindaco Depaoli -. Il contratto è rimasto assolutamente inalterato nel tempo, disciplinato dall'art.90 che dispone si possa prevedere la predisposizione di uffici di supporto al sindaco, agli assessori e all'Ente. La tempistica ha permesso il passaggio di consegne. È’ grave affermare che non avesse titoli: il Comune valuterà se questa frase debba essere diffamante". Serena Baronchelli