PAVIA. Tutte le cifre del mercato pavese con l'estero.
Creato il 08 luglio 2015 da Agipapress
PAVIA. Incoming
buyer per Expo che si è tenuta oggi a Pavia
, è una occasione non solo per mettere in contatto le piccole e medie imprese con
operatori economici internazionali favorendo così opportunità d’affari proprio
nei mesi dell’Esposizione Universale ma per fare il punto della situazione di
tali rapporti e per verificare le sue ricadute sull’economia pavese.
Ma guardiamo i dati del contesto in cui si colloca l’iniziativa.
Secondo i dati Istat elaborati da Camera di Commercio,
l’export di prodotti agricoli dalla provincia pavese contribuisce al totale
esportato con l’1% per un valore di 20 milioni di euro nel 2014.
Nell’ultimo anno un incremento del 55% rispetto al 2013 è
imputabile all’aumento delle vendite di riso e cereali; anche il settore
alimentare ha registrato una crescita del 3% nelle vendite a livello
internazionale confermando una quota di mercato intorno al 12% dell’export
complessivo. I destinatari: Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi,
Austria, Svizzera, Spagna, USA e Grecia che ha preso il posto della Polonia
In crescita anche l’import di prodotti
agricoli per il 17,6% e gli acquisti per l’alimentare che sono passati al 5% delle importazioni nel 2014.
La
voce predominante delle nostre importazioni è costituita dal petrolio greggio,
dal gas naturale e dai prodotti dell’industria petrolifera, medicinali e
preparati farmaceutici, prodotti farmaceutici di base, autoveicoli, prodotti
chimici e materie plastiche/in gomma, saponi e detergenti, apparecchiature per
telecomunicazioni e prodotti lattiero-caseari. Paesi d’origine: Russia
Germania, Paesi Bassi, Azerbaigian Francia e il Kazakistan, Belgio, Regno
Unito, Polonia, Algeria, Iran e Arabia Saudita.
In totale, le esportazioni provinciali arrivano a 4 miliardi 129 milioni di
euro mentre le importazioni si assestano attorno ai 9 miliardi e 121 milioni di
euro.
Quasi 8 prodotti su 10 esportati dal nostro territorio in
tutti i settori trovano collocazione in un mercato molto vicino al nostro
Paese: il 60% sono diretti nell’Unione Europea, 68% se aggiungiamo i Paesi
entrati nell’UE nel 2004 e 2007. Se si allarga l’area agli altri Paesi Europei,
la quota di mercato sale al 78%. Il restante 20% arriva su territori asiatici
(11%), in America (7%) e in Africa (3%).
Diventa quindi importante mantere attivi i canali con i
mercati esteri che è quanto è iniziato con la presenza di oltre 200 buyer selezionati
arrivati in Lombardia da Usa, Canada, Emirati Arabi, Paesi del Golfo, Austria, Germania,
Corea del Sud, Svizzera, Brasile, Russia, Kazakistan, Finlandia, Svezia,
Polonia, Ungheria e Inghilterra. E quasi 900 le imprese lombarde che hanno
aderito al progetto.
Gli incontri sono già partiti in altre province: a Pavia si è cominciato oggi con
il settore agroalimentare per passare poi al packaging, al design e
all’edilizia
(mpa)
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