PAVIA. Un 2016 ricco di sfide per Azione Universitaria: i progetti presentati da Pasetti e Margaroli.

Creato il 19 gennaio 2016 da Agipapress
PAVIA. Grandi sfide sono in attesa di essere affrontate nel 2016 da parte di Azione Universitaria. L'associazione studentesca pavese intende affrontare il nuovo anno proseguendo percorsi già intrapresi e arricchendoli giorno dopo giorno. "Inizieremo sulla falsariga dello scorso anno, cercando di organizzare eventi e dibattiti su tematiche di attualità - garantisce Tommaso Pasetti che rappresenta l'associazione in Senato Accademico -. Cercheremo di portare avanti le nostre battaglie: sicurezza per gli studenti e legame fra Università e mondo del lavoro. Pavia offre poco ai laureati in questo momento. Ciò che più mi preme è che si instauri una vera e propria relazione fra Università e placement". 
"Ancora troppe volte gli stage che vengono offerti dai dipartimenti non arricchiscono veramente lo studente - gli fa eco Filippo Margaroli -. Spesso ci viene richiesto di svolgere mansioni che non c'entrano affatto con il nostro percorso di studi". Proseguire una battaglia sulla sicurezza iniziata anni fa significa però anche riconoscere che a Pavia poco è cambiato in tale senso. "Lo studente non si sente ancora abbastanza sicuro all'interno dell'Università - riconosce Pasetti -. Deve sentirsi libero di lasciare i suoi oggetti personali sul tavolo senza temere di non ritrovarli dopo aver bevuto il caffè". Si tratta di un anno particolare per le associazioni studentesche. 
A maggio, infatti, si terranno le elezioni, che coinvolgeranno sia i dipartimenti che gli organi centrali e il CNU. 
"Le elezioni studentesche non superano mai il 20% - spiega Pasetti -. Permettere al 13% degli iscritti di decidere per la totalità degli universitari è assurdo". Un argomento sul quale Azione Universitaria intende concentrare la sua attenzione nei prossimi mesi è la sensibilizzazione riguardo a tematiche sociali come la donazione del sangue e degli organi. 
"Abbiamo intrapreso una partnership con Aido e AVIS per sensibilizzare gli studenti più giovani sull'importanza della donazione - spiega Margaroli -. Mettere a disposizione il proprio sangue è in genere percepita come un'azione da vecchi, addirittura alcuni pensano che porti sfortuna. Quando siamo noi ad averne bisogno, invece, siamo i primi a pensare di averne diritto". Margaroli viene da Brescia ma si sente ormai parte integrante della realtà pavese.
"L'esperienza associativa mi ha permesso di risultare parte di un gruppo e di completarmi - racconta -. Non è il mero studio ciò che l'Università propone, soprattutto a Pavia. L'ateneo deve essere il trampolino di lancio degli studenti, creandone la componente civica, facendolo affezionare e rendendolo parte di una collettività, nonché spingendolo a partecipare a convegni e a iniziative, a essere componente attiva e non passiva. Paghiamo per usufruire dei servizi, è bello poter prendere anche delle decisioni". Serena Baronchelli

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