"Ancora troppe volte gli stage che vengono offerti dai dipartimenti non arricchiscono veramente lo studente - gli fa eco Filippo Margaroli -. Spesso ci viene richiesto di svolgere mansioni che non c'entrano affatto con il nostro percorso di studi". Proseguire una battaglia sulla sicurezza iniziata anni fa significa però anche riconoscere che a Pavia poco è cambiato in tale senso. "Lo studente non si sente ancora abbastanza sicuro all'interno dell'Università - riconosce Pasetti -. Deve sentirsi libero di lasciare i suoi oggetti personali sul tavolo senza temere di non ritrovarli dopo aver bevuto il caffè". Si tratta di un anno particolare per le associazioni studentesche.
A maggio, infatti, si terranno le elezioni, che coinvolgeranno sia i dipartimenti che gli organi centrali e il CNU.
"Le elezioni studentesche non superano mai il 20% - spiega Pasetti -. Permettere al 13% degli iscritti di decidere per la totalità degli universitari è assurdo".
"Abbiamo intrapreso una partnership con Aido e AVIS per sensibilizzare gli studenti più giovani sull'importanza della donazione - spiega Margaroli -. Mettere a disposizione il proprio sangue è in genere percepita come un'azione da vecchi, addirittura alcuni pensano che porti sfortuna. Quando siamo noi ad averne bisogno, invece, siamo i primi a pensare di averne diritto". Margaroli viene da Brescia ma si sente ormai parte integrante della realtà pavese.
"L'esperienza associativa mi ha permesso di risultare parte di un gruppo e di completarmi - racconta -. Non è il mero studio ciò che l'Università propone, soprattutto a Pavia. L'ateneo deve essere il trampolino di lancio degli studenti, creandone la componente civica, facendolo affezionare e rendendolo parte di una collettività, nonché spingendolo a partecipare a convegni e a iniziative, a essere componente attiva e non passiva. Paghiamo per usufruire dei servizi, è bello poter prendere anche delle decisioni". Serena Baronchelli