“Angela e’ inglese ed e’ riuscita ad acquisire la cittadinanza Tailandese sorprendendo la commissione cantando l’inno nazionale sia nella lingua ufficiale che in dialetto meridionale“
Diverse persone mi hanno domandato perche’ voglio diventare cittadina tailandese. Vivo in Tailandia da piu’ di meta’ della mia vita e come tanti stranieri, sono sempre stata trattata in modo diverso dai Thai. Non sono stata in grado di ottenere una residenza o un’attivita’ in mio nome. Ancora meno, votare.
Gli stranieri devono continuamente avere a che fare con le norme di visto e permesso di lavoro per essere in regola. In qualita’ di non residente sia in Tailandia che in Inghilterra dove sono nata, mi sono sentita come se vivessi in una sorta di limbo: non mi sentivo di appartenere veramente ad alcun posto.
Mi piace l’idea di essere una cittadina che partecipa attivamente nel Paese dove ho scelto di vivere e diventando cittadina Thai mi ha fatto diventare cosi’, vivendo senza pregiudizi o disciminazioni poiche’ adesso sono Tailandese. Posso avere beni e terreni intestati a mio nome e sicuramente piu’ del 49% di partecipazione in qualunque societa’ che voglio.
I’iter burocratico per diventare cittadina Thai e’ piuttosto intimidatorio. Ci ho messo oltre 9 anni a destreggiarmi tra carte e burocrazia. La mia domanda originale e’ rimasta nel cassetto della polizia per ben 8 anni principalmente perche’ non riuscivo a sfondare la porta del sistema. Alla fine, mi hanno illuminato sul come poter ottenere la mia domanda approvata. Ho dovuto disbrigarmi anche tra i corridori dell’Ufficio Affari Esteri a Bangkok per ottenere la firma finale.
Quando e’ arrivato il momento del colloquio, mi sono trovata di fronte una commissione composta da ben 7 ufficiali tra i quali spiccavano il Vice-Governatore di Phuket, il Direttore dell’Ufficio Imposte ed Ufficiali della Polizia. C’e’ stata anche una visita a casa mia la stessa mattina presto per verificare che fossi realmente sposata ad un Tailandese e quando mi hanno chiesto le impronte digitali, mi sono trovata ad attendere il mio turno assieme ad altri criminali nella stazione di polizia di Chalong.
C’e’ stato anche un controllo incrociato con l’Interpol per verificare che non avessi dei mandati d’arresto internazionali e ho dovuto cantare l’inno nazionale. Ho sorpreso la commissione cantando l’inno sia nella lingua ufficiale (Thai Centrale) che nel dialetto meridionale e ...... ce l’ho fatta. Ora sono Thai. Ho una carta d’Identita’ Tailandese con la quale posso firmare documenti legali e posso ora avere la casa intestata a me. Inoltre, un giorno avro’ il diritto ad una pensione.
Avrei voluto volentieri votare alle elezioni del 3 Luglio ma la legge dice che devo attendere ancora 5 anni.
Mi sento privilegiata nell’essere piu’ integrata nella societa’ e sono orgogliosa di essere cittadina Tailandese.
by Angela Prajantabut