PC Magazine #123 - Rubrica

Creato il 29 giugno 2013 da Intrattenimento

La rubrica in cui nulla funziona mai come dovrebbe!

Un ARG, o Alternate Reality Game, è un'iniziativa, spesso promozionale, che collega la realtà di internet e non solo ad un gioco o un film. Un meta gioco, un gioco nel gioco nel caso dei videogame, con indizi e siti fasulli da decifrare per scoprire l'annuncio di turno. Negli anni Valve ha sviluppato questa astuta formula promozionale e proprio in questi giorni qualcuno si sta convincendo che sia in atto un ARG, che apparentemente coinvolge la penisola coreana o quantomeno la sua lingua. Aspettando di avere novità o anche solo di capire se non si tratta di una bufala, cosa probabile, su Gamasustra un articolo ripercorre il complicato lavoro fatto per un altro celebre ARG, quello che coinvolse Portal 2, in bilico tra la volontà di nascondere quanto meglio possibile ogni singolo indizio e la necessità di renderlo comprensibile, ad un certo punto, dato che una volta messo in azione il meccanismo è difficile tornarvi sopra senza fare danni. Settimana scorsa in Inghilterra si è invece tenuto in Razzed, evento di nicchia ma significativo per la community dedita al gioco su PC. Gran parte delle conferenze sono state filmate e, volendovi consigliare il meglio di quanto disponibile online, non possiamo che incominciare con quella con protagonista Chris Avellone di Obsidian, storico designer di tanti giochi di ruolo. Se invece state seguendo gli sviluppi su DayZ stand alone, che dovrebbero oramai arrivare a un dunque, qui c'è quasi un'ora di appuntamento dedicato. Infine questo first look a Total War: Rome II dovrebbe porre un freno all'attesa che terminerà il prossimo 3 settembre.
di Umberto Moioli

COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO

Processore Intel Pentium G840 € 60.00

Scheda Madre ASUS P8H61-M € 45.00

Scheda Video Nvidia GeForce GTX 650 Ti € 125.00

RAM KINGSTON - Memoria Dimm HyperX Blu 4Gb ddr3 1333MHz € 30.00

Alimentatore Cooler Master 400 Watt € 35.00

Hard Disk Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 50.00

CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL: € 345.00

Eccoci a una nuova uscita di Undeground, la rubrica dedicata ai giochi indipendenti che vi fa capire ogni settimana quanto sia difficile la vita delle formiche affette da priapismo. In realtà ci dicono dalla regia che l'estate è arrivata, quindi è il momento adatto per spolverare un paio di battute squallide sulle spiagge, le natiche e il Rubbini. Sì ok, le battute sul Rubbini vanno bene per tutte le stagioni. Dicevamo, Underground, la rubrica che sarà inclusa in bundle con l'Oculus Rift solo per fare da antipasto agli utilizzatori finali di Wicked Paradise (prima va giù, poi va su). Ma veniamo al dunque, ossia alle novità di questa intensa settimana.
Iniziamo da un'uscita di assoluto rilievo. Anzi da due: Joe Danger e Joe Danger 2: The Movie per PC. Si tratta di una serie di titoli che ha già visto la luce su console (ma possiamo perdonarli, via), in cui bisogna superare dei circuiti nel più breve tempo possibile, eseguendo acrobazie varie per far salire il punteggio. Hello Games ha arricchito le versioni PC con un editor che permette di crearsi i propri livelli e scambiarli con gli altri utenti, e ha aggiunto alcuni dei personaggi di Team Fortress 2 al parterre dei piloti. Insomma, noi ve li consigliamo entrambi perché si tratta di ottimi prodotti, poi fate voi. Ma ricordate che ogni volta che non seguite alla lettera una nostra indicazione un capello di Pierpaolo muore, quindi siate umani.
Passiamo ora a un titolo di cui sicuramente parleremo più diffusamente nel breve periodo su queste pagine virtuali, ma che non possiamo evitare di citare: Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards: Reloaded (potete riprendere il fiato). Si tratta del remake di primo capitolo della serie delle avventure di Larry Laffer scritte dal grande Al Lowe negli anni 80. Finanziato tramite Kickstarter, è finalmente disponibile per tutti da giocare. Se siete tra i backer sicuramente avrete ricevuto la vostra copia. Tra le caratteristiche spiccano la grafica completamente rifatta, ma in linea con quella originale, e la logica rivisitazione dell'interfaccia (diciamo che la vecchia sarebbe stata poco digeribile oggidì) che rende il titolo moderno e giocabile da tutti. Non mancano alcuni minigiochi che citano titoli molto famosi (tipo Angry Birds).
Lasciamo perdere le calde gesta di Larry e passiamo a qualcosa di decisamente più cupo: Routine di Lunar Games. Si tratta di un survival horror in prima persona ambientato in una stazione di ricerca lunare con delle caratteristiche decisamente hardcore come la morte permanente e il posizionamento random degli oggetti chiave. Non ci saranno HUD e punti da accumulare, scelte fatte dagli sviluppatori per aumentare il senso di immersione nell'ambiente di gioco. Se vi interessa, sappiate che ha già ricevuto la luce verde su Steam e che quindi ben presto lo vedremo apparire nel negozione di Valve. Inoltre, pare che gli sviluppatori stiano aggiungendo il supporto per Oculusu Rift. Qui da qualche parte dovrebbe esserci un filmato di gameplay tratto dalla versione Alpha che permette di rendersi ben conto di quelle che saranno le meccaniche di gioco.
Veniamo ora a qualcosa da giocare senza spendere soldi. Daymare Cat è un platform game dalla grafica deliziosa e con puzzle da avventura grafica (un tempo titoli così si chiamavano arcade adventure, per dovere di cronaca). Non per niente l'autore ha un passato da creatore di avventure punta e clicca. Comunque non vi preoccupate, perché non ci sono enigmi davvero difficili. Vale la pena provarlo per vedere gli scenari disegnati a mano e per scoprire alcune piccole meraviglie nascoste che meritano di essere viste.
Rimaniamo sul gratuito parlando di Dino Strike, picchiaduro a scorrimento di grande qualità che rippa moltissime idee (e non solo) dai classici da sala di Capcom. Molti ci vedranno l'eco di Cadillac & Dinosaurs, altri di Final Fight, altri ancora di The Punisher. Avete ragione tutti, quindi la competizione finisce qui. Se vi interessa saperlo Dino Strike è giocabile da browser e richiede Flash installato per girare. Provatelo dopo un paio di birre per avere la visione di una sala giochi affollata di gente e ascoltare il suono di una pioggia di gettoni. Poi magari fate il ruttino per digerire.
Chiudiamo questa appassionante carrellata con altre due uscite di rilievo. Le mettiamo qui in fondo per farvi capire che gli articoli li dovete leggerli tutti se non volete perdervi il meglio. Stiamo parlando di Rogue Legacy e Storm. Il primo è un incredibile miscuglio tra un platform e un GDR roguelike. Quindi aspettatevi moltissimi elementi random, grafica retrò, ma anche una grande profondità e una longevità spropositata. Se l'idea vi solletica, potete scaricare e provare la demo prima di acquistarlo. Storm, invece, è un miscuglio tra Braid e Flower che appare a tratti sorprendente. Insomma, è un platform puzzle game pieno di elementi interessanti che potete acquistare su Steam per il prezzo del costume della vostra amica del cuore. Che poi ammettetelo, la vostra amica del cuore vi piace di più senza costume.
Indie della settimana
Questa settimana vi parliamo di un titolo tutto italiano: Futuridium, sparatutto tridimensionale che rifà il verso a Uridium, classico per computer a 8-Bit che appassionò moltissimi giocatori all'epoca della sua uscita (ebbe anche un non troppo fortunato seguito). Futuridium è uno sparatutto in cui conta velocità e precisione. Bisogna abbattere dei bersagli posti su alcune navi spaziali così da far apparire il nucleo energetico centrale. Centrandolo e distruggendolo si distruggerà l'astronave e si potrà passare al livello successivo. Tra il dire e il fare c'è però di mezzo una difficoltà altissima, con alcuni passaggi davvero millimetrici e degli ostacoli messi nel modo più bastardo possibile. Non male, visto che in titoli del genere avere un buon livello di sfida è davvero importante. Particolare menzione la merita il lato visivo. L'autore ha scelto di rendere il gioco in un 3D molto spoglio, ma azzeccatissimo nello stile. Alla mancanza di dettagli sopperisce la costruzione d'insieme che stilisticamente farà impazzire soprattutto gli amanti del vintage. Anche la scelta dei cromatismi è andata nella stessa direzione. Insomma, Futuridium è gratuito, è divertente da giocare e gli amanti del retrogaming lo adoreranno. Cosa volere di più? La versione Mac? C'è anche quella, quindi ora non avete proprio più scuse per non prenderlo.
di Simone Tagliaferri

Partiamo con la classicissima carrellata di titoli che hanno da poco tagliato il glorioso traguardo che si erano prefissati. L'onore del primo posto va a Oooh way too scary game che, imponendosi di raggiungere la modesta somma di 1.324 dollari, non ha fatto fatica a chiudere con un finanziamento del 1.059% (e qui ci stava un punto esclamativo). Se la lingua inglese non vi pesa leggetevi la pagina del gioco, è tra i progetti più stravaganti degli ultimi mesi. Al secondo posto della nostra arbitraria classifica si posiziona Combat Cats, un gioco di ruolo un po' puzzle e un po' avventura ambientato in un'isola di gatti nella quale è scomparsa l'erba gatto. In effetti, sono problemi. Comunque i mici chiudono con il 129% di finanziamenti. In coda troviamo invece l'oscuro Our Darker Purpose, che con il 105% di finanziamenti promette di condurci lungo i tetri corridoi di un istituto per bambini smarriti. Se siete tra coloro che prediligono la notte, qui troverete dozzine di schermate buie con le quali affaticare la vista. E detto questo, via con i progetti della settimana!
Accogliamo con piacere la campagna di Liege perché i giochi di ruolo tattici sono sempre troppo pochi. Le promesse sono interessanti: una storia matura che tocca temi forti e universali, un mondo fantastico dove vive però gente comune, uno stile che non tenta di copiare i giochi di ruolo giapponesi e tantissima tattica. I combattimenti, ispirati a classici come Fire Emblem e Final Fantasy Tactics, avvengono senza transizioni rispetto alla fase esplorativa e si focalizzano sul gioco di squadra e la disposizione delle unità. Il livello e l'equipaggiamento dei nostri eroi non è determinante, perché la formazione ha sempre un punto debole e basta un colpo diretto ben assestato per uccidere subito uno dei nostri. Bisogna quindi combinare al meglio le classi e bilanciare difesa, attacco, coordinazione e schivata. Già solo con questo sistema in mente abbiamo una gran voglia di vedere Liege realizzato; metteteci anche le aspettative riguardo alla storia e siamo certi che molti di voi faranno il tifo per John Rhee, eroico sviluppatore a capo dell'intero progetto. Che tra l'altro richiede solo 14.000 dollari per andare in porto.
KR-17 è il primo di quattro giochi di genere differente che compongono la saga dello sviluppatore Wonderfling. Nei panni di un simpatico robottino, progettato da un bambino perché divenisse il suo amico del cuore, dovremo esplorare diversi livelli per sventare i piani di un agente terrorista che minaccia il nostro pianeta natale... uhm, proponiamo di glissare sulla storia e passare all'azione. KR-17 è uno gioco a scorrimento orizzontale in due dimensioni che, come spiegano gli sviluppatori, non offre quelle stravaganti caratteristiche che sembra diventate indispensabili in ogni gioco indipendente. Qui avremo "solo" vasti mondi da esplorare e affrontare come più ci piace sfruttando le abilità del piccolo robot. Ci saranno missioni da svolgere, dozzine di nemici, puzzle e piattaforme. Un tuffo nel passato dei videogiochi a 32 bit quanto mai genuino, anche se carente nella personalità. La varietà sembra comunque il punto forte di KR-17 e, con tutti gli accessori e le armi menzionate sulla pagina di Kickstarter, potrebbe in effetti offrire molti stili di gioco diversi. Staremo a vedere, la raccolta è appena cominciata e il traguardo vicino: servono solo 3.000 dollari per vedere questo sogno realizzato. Una cifra modesta come il robottino protagonista del gioco. Non scende anche a voi una lacrimuccia?
Quelli tra voi che giocavano con la Playstation 2 (eretici!) ricorderanno l'ambizioso SOCOM, il gioco di tattica e azione che ci permetteva di impartire ordini ai nostri Navy Seal tramite una cuffia con microfono. Esperimento pionieristico per l'epoca che produsse un gioco di tutto rispetto. La buona notizia è che David Sears, direttore creativo di SOCOM, ha deciso di creare un seguito spirituale della sua preziosa creatura. Si chiama H-Hour: World's Elite, ed è vicino a tagliare l'agognato traguardo. Il gioco sarà tutto dedicato al gioco competitivo online a squadre, con un'attenzione maniacale per la verosimiglianza e la cooperazione. Combatteremo con forze speciali di vario tipo e potremo personalizzare in ogni dettaglio la nostra esperienza di gioco. Ci sarà di nuovo un sistema per comunicare ordini agli altri elementi della squadra e perfino ai civili controllati dall'intelligenza artificiale. Il team di sviluppo è concentrato al 100% sulla realizzazione del gioco, al quale devolverà ogni dollaro guadagnato con la campagna. E a proposito del team, lo Special Operations Forces Studios è guidato da veterani delle forze speciali e dell'industria dei videogiochi, come il già menzionato Sears. Con queste premesse, H-Hour: World's Elite potrebbe essere il gioco di guerra online che molti aspettavano e che, grazie al crowd funding, diventerà presto realtà.
Looking For Group è un fumetto gratuito distribuito su Internet con personaggi ispirati ai giochi di ruolo elettronici e cartacei e che ha riscosso un discreto successo, vincendo tra l'altro anche un premio. I due autori del fumetto hanno quindi unito le forze con gli sviluppatori dei Paladin Studios ed è nata l'idea per LFG & The Fork of Truth, un gioco di ruolo cooperativo per quattro giocatori ambientato nel mondo di Looking For Group. Anche se sarà possibile giocare da soli e avere tutto per sé il ruolo di Richard, gli sviluppatori consigliano di trovare altri tre amici ai quali affibbiare le parti di Cale, Benny e Krunch, perché in gruppo ci si diverte sempre di più. Inoltre giocare da soli a un gioco che si chiama Looking For Group (in cerca di un gruppo) non ha molto senso. Il gioco è semplice e prevede dodici livelli nei quali portare scompiglio e morte tra le fila nemiche premendo pulsanti a ripetizione. Troveremo ad aspettarci leggendarie ricompense, molte facce note e trovate bizzarre. Se il gioco in sé non vi sembra promettere molto, pensate al successo di titoli come Castle Crashers e potreste ricredervi. Inoltre i disegni di Lar deSouza sono semplicemente fantastici e ci piacerebbe molto vederli in movimento in un mondo tridimensionale.
Karmaflow è il progetto della settimana e vi consigliamo di tenerlo d'occhio perché potrebbe rivelarsi una bomba. Già dalle prime righe sulla pagina di IndieGoGo si capisce che siamo su territori inconsueti. Dicono gli sviluppatori: abbiamo bisogno di fondi per pagare i musicisti, indispensabili per il progetto. Lo stile musicale di Karmaflow sarà un misto di rock/metal, musica d'orchestra e strumenti etnici, con l'intervento di cantanti d'eccezione, e si adatterà alle azioni del giocatore. Al moment pare certo che interverranno la Metropole Orchestra, Marc Hudson dei Dragonforce e il veterano di molte band Henning Basse. Molti altri nomi li potete già scoprire sulla pagina del gioco, senza contare che l'elenco si allungherà mano a mano che il progetto accumulerà nuovi fondi. A questo punto speriamo di avere suscitato la vostra curiosità, e per non tenervi sulle spine vediamo di capire cosa succede nel gioco vero e proprio. Karmaflow è un gioco di avventura in terza persona con puzzle e piattaforme e il primo videogioco in forma di opera rock. Vestiamo i panni del Karmakeeper e dobbiamo viaggiare tra diversi mondi per ristabilire l'equilibrio che li regola. La storia è raccontata tramite l'interazione con la musica, elemento chiave per immergere il giocatore nell'atmosfera del gioco. Una prospettiva eccitante che ci auguriamo di potervi descrivere meglio dopo aver provato Karmaflow di persona, sempre che venga realizzato. Incrociamo le corde.
di Andrea Rubbini

Final Fantasy XIV
Può darsi che lo sappiate già, ma nel caso vi sia sfuggito, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn è in Beta anche questo fine settimana. Siamo ormai a metà della terza fase, che pur con qualche intoppo si sta svolgendo con grande puntualità: il promesso sistema del Duty Finder che sarebbe dovuto essere attivo per questo weekend purtroppo non ce l'ha fatta, ma Naoki Yoshida promette che, una volta completati i test interni, si potrà provare forse persino prima della Open Beta di agosto. Seguendo gli orari tutti nipponici di Square Enix, anche questo weekend di test finirà in un lampo: è iniziato venerdì 28 alle 11 del mattino e si concluderà domenica 30 alle 11 del mattino. Il prossimo dovrebbe svolgersi il prossimo weekend, e girano voci che potrebbe durare più a lungo. Nel frattempo, Square Enix propone una primizia per tutti i fedelissimi fan del franchise e di questa iterazione online: la colonna sonora di Final Fantasy XIV, intitolata Before Meteor, è disponibile nel negozio virtuale della società. Costa ben 50 dollari, attenzione, ma include cinque ore di musica per un totale di centoquattro tracce. La colonna sonora è disponibile soltanto su blu-ray, ma può essere scaricata anche in formato MP3. Dulcis in fundo, la confezione contiene un codice da riscattare nel gioco per farsi seguire da un pet a forma di Dalamud.
Aion
Non ci siamo mai dimenticati di Aion, il MMO di NCSoft che tra un incidente di percorso e l'altro era un po' uscito fuori dai radar dopo il suo passaggio al modello free-to-play. Da allora, Aion ha mantenuto una community fedelissima che ha atteso per mesi e mesi la lentissima conversione di patch e aggiornamenti, l'ultimo dei quali sbarca sui server americani proprio in questi giorni e arriverà ad agosto anche in Europa. Si tratta di Dark Betrayal, una vera e propria espansione che introduce un sacco di importanti cambiamenti, a cominciare da due nuove classi, Gunslinger e Songweaver. Ci saranno anche nuove zone da scoprire, nuove missioni da completare e centinaia di oggetti nuovi di zecca su cui mettere le manine, tra una battaglia PvP e l'altra. A questo proposito, NCSoft implementerà anche un bonus per incentivare i giocatori a far parte della fazione in minoranza su alcuni server. Torneremo sull'argomento più avanti, intanto vi suggeriamo di spulciare il sito ufficiale per saperne di più su questa patch e su tutte le sue novità.
Guild Wars 2
Se avete letto il nostro esaustivo hands-on dell'ultimo aggiornamento di Guild Wars 2, saprete sicuramente che una delle cose che più ci ha colpito è la frequenza con cui ArenaNet sta patchando il gioco. E se sulle novità introdotte si possono avere pareri contrastanti, su una cosa la community sembra essere tutta d'accordo: ArenaNet si sta davvero impegnando nel mantenere vivo il mondo di Tyria e l'interesse dei suoi giocatori. Ma è soltanto un trend temporaneo, una manovra commerciale per contrastare la concorrenza? Non secondo il lead designer Mike Zadorojny, che anzi ha voluto alzare la posta, rivelando in una recente intervista che il team presto mirerà ad aggiornare il gioco ogni due settimane, piuttosto che ogni tre come adesso. "È una maratona, non una corsa, e stiamo diventando sempre più bravi ad ogni patch in termini di budget, pianificazione, personale, eccetera". Pare che adesso siano ben quattro i team impegnati notte e giorno nella creazione di nuovi contenuti, alternandosi per non dare mai tregua ai giocatori pur mantenendo una qualità costante. Achievement e nuovi dungeon ogni due settimane, quindi? Staremo a vedere. Intanto non mancano delle novità anche sul fronte delle feature meta-ludiche, l'ultima delle quali è la possibilità di regalare agli amici qualcosa comprato nel Gem Store. È un procedimento molto semplice che permette di selezionare l'oggetto che si vuol regalare e l'eventuale o gli eventuali destinatari, prima di alleggerirsi il portafoglio reale o virtuale che sia.
Rift
A proposito di gente che si impegna, non possiamo non menzionare Trion World, che nonostante la brutta situazione delle ultime settimane, tra licenziamenti e tutto il resto, non vuole assolutamente mollare la presa sul suo primo MMO. Lo scopo è sempre quello: catturare l'attenzione di più giocatori possibile, perché Rift è un MMO estremamente valido che pecca soltanto di personalità. Uno dei sistemi preferiti di Trion World è quello delle invasioni planari: il prossimo evento si terrà dal 27 giugno in poi, e consisterà nell'invasione di Silverwood e Freemarch. I giocatori che si uniranno per respingere le orde nemiche potranno conquistare achievement, denaro e oggetti esclusivi. Nel frattempo, è in arrivo anche un'altra Dimension, una delle feature più apprezzate introdotte dalla recente espansione Storm Legion. La nuova Dimension si chiamerà Three Springs, e Trion Worlds permetterà ad alcuni giocatori di provarla in anteprima nei prossimi giorni. Se vi interessa questa occasione, dovrete lavorare sodo e fare in modo che la vostra Dimension sia la preferita del server il giorno 9 luglio. Se ci riuscirete, riceverete la possibilità di provare in anteprima Three Springs e, magari, dare agli sviluppatori qualche piccolo suggerimento.
di Christian La Via Colli

I primi passi concreti verso l'era dei Cyborg
Tecnologia e tessuti umani non sono due cose che vanno d'accordo. Anche nel campo delle protesi, che sono costruite con materiali che riducono il rischio di rigetto, o dei pacemaker, che vengono racchiusi in un involucro, la compatibilità non è garantita. E le cose peggiorano, inevitabilmente, quando di mezzo ci sono conduttori e campi magnetici messi in contatto diretto con i fluidi corporei. Ma una nuova tecnologia, sviluppata nei laboratori della Ohio State University, promette di risolvere questo tipo di problemi, aprendo la strada all'impianto sicuro di circuiti di silicio. La trovata dei ricercatori americani prevede l'immersione dei circuiti di silicio da impiantare in uno speciale liquido. In 24 ore questi vengono ricoperti da un rivestimento capace di isolare le componenti elettroniche dagli ioni di sodio e potassio che sono la maggiore fonte di interferenza per la tecnologia impiantata in un corpo umano. Attualmente gli obiettivi sono di tipo medico e includono lo sviluppo di sensori studiati per la rilevazione istantanea di eventuali rigetti per protesi e trapianti di vario tipo. Ci sono già strumenti di questo tipo, non composti da silicio, ma contengono un solo transistor e costano dai 6 ai 10 dollari. Con la tecnologia sviluppata dai ricercatori della Ohio State University diventa invece possibile utilizzare veri e propri chip che costano si 20 dollari ma possono contenere diversi miliardi di transistor, assolvendo a compiti ben più complessi. Si apre, in sostanza, la possibilità di impiantare qualsiasi tecnologia in un corpo umano, dalle interfacce neurali agli arti da cyborg, integrati direttamente nel tessuto umano. E proprio a questo proposito il team dello scienziato sta lavorando a semiconduttori in polimeri che potrebbero funzionare come nervi artificiali consentendo di sostituire nervi danneggiati o diventando una possibile interfaccia tra corpo umano e protesi robotiche.
Hardware o hardwar?
Qualche tempo fa, prima di un E3 che ha premiato ancora una volta il visore Oculus Rift, qualcuno ha compiuto un clamoroso passo in avanti nel campo della riproduzione realistica di un oggetto virtuale. Parliamo della prima pistola funzionante interamente creata con una stampante tridimensionale ovvero parliamo di uno strumento che pur non avendo nulla a che fare con la realtà virtuale segna il superamento di un traguardo importante nel campo dell'interazione tra informatica e mondo reale. Defense Distributed ha prima ottenuto una licenza per poter produrre l'arma, chiamata Liberator, ma l'uso di una comune stampante tridimensionale rende chiaro come chiunque possa costruire uno strumento estremamente offensivo con un oggetto teoricamente innoquo. Cosa già successa con la Lulz Liberator, sviluppata da un ingnegnere con una stampante molto più economica (meno di 2.000 dollari) di quella industriale usata da Defense Distributed. La base della pistola, tra l'altro, può montare diverse canne, adattandosi a diversi calibri di proiettile e variando il proprio potenziale offensivo. Inoltre, visto che la sostanza usata è un tipo di plastica, la Liberator è invisibile ai metal detector costituendo un pericolo per la sicurezza anche nei luoghi controllati. E dobbiamo anche considerare che l'arma può risultare invisibile anche all'occhio umano poichè è piccola e ha un look da giocattolo, e chi la costruisce ha la possibilità di conferire alle varie componenti colorazioni tipiche di quelle armi per bambini che vengono vendute in edicola nei bustoni all-in-one. Per ora l'unica arma vista in funzione da occhi neutri, ovvero quelli di Forbes, è la Liberator ma, come vedete nel video allegato, Defense Distributed ha mostrato anche fucili mitragliatori e armi ben più distruttive, il tutto asserendo che se la polizia, l'esercito e i criminali hanno delle armi anche il cittadino deve averle per poter difendere la propria libertà. Un'idea propugnata senza preoccuparsi di pensare che il cittadino e il criminale dovrebbero essere diversi e che, in un mondo ideale, l'uomo dovrebbe pretendere che i poliziotti e i soldati siano addestrati minuziosamente, anche sul versante dell'etica e della morale, prima di poter puntare un'arma verso un altro essere umano. Per fortuna, almeno per ora, risulta difficile immaginare la realizzazione di armi da guerra con la medesima tecnica, visti limiti in termini di robustezza della plastica ABS. Ma è inevitabile che i materiali delle stampanti 3D si evolvano continuamente arrivando a consentire, nel prossimo futuro, di superare questo ostacolo. A quel punto la questione potrebbe diventare problematica anche negli Stati Uniti, laddove la "prima" arma, non a caso, è stata stampata. Ma per ora nella terra della libertà è più semplice comprare semplicemente una pistola o un fucile piuttosto che acquistare una costosa stampante 3D, scaricare i progetti di un'arma di plastica, stamparla, assemblarla e magari vederla danneggiarsi dopo pochi colpi.
Sta arrivando la vera next-gen?
Il timore di finire vittime di pseudo-truffe o di risultati non all'altezza delle aspettative è una parte integrante del mondo di Kickstarter e del crowdfunding in generale. Un universo di possibilità che ci chiede di scommettere sul futuro anzichè puntare, come fanno molte serie videoludiche, quasi esclusivamente meccaniche collaudate e sicure. Ma questa scommessa a differenza di quelle sportive garantisce un premio immediato, ovvero la speranza che quell'evoluzione attesa da tanti anni sia dietro l'angolo. E con progetti come Star Citizen questa possibilità appare quantomai concreta. Il tutto mentre Obsidian pensa all'evoluzione dell'RPG classico, mentre Oculus Rift promette un 3D rivoluzionario e mentre l'universo crowdfunding vede nascere progetti come Shadowrun Returns o Satellite Reigns, ambizioso sequel spirituale di Syndicate Wars. Stiamo parlando di un'autentica next-gen per PC, di una nuova generazione in grado di soddisfare quelle pulsioni che una parte dei videogiocatori, composta in gran parte da giocatori di vecchia data, aspetta da anni. Non solo città, ma interi universi, esplorazione libera, pianeti da esplorare, storie dinamiche e trame libere dall'influenza dei publisher. Questi ultimi sembrano già aver annusato l'aria e stanno proponendo formule sempre più aperte, con software house come Rockstar e Bethesda che meritano un plauso per aver anticipato i tempi. Ma sono ancora troppe le esperienze videoludiche tripla A incentrate quasi esclusivamente sul valore produttivo, sulla spettacolarità, sulla pubblicità e su un personaggio carismatico. Tutti elementi importanti, essendo il videogioco un medium visivo, ma che non dovrebbero trascendere il concept, la storia, l'inventiva. Fattori che Kickstarter ha riportato alla luce, almeno in forma di promesse. Se queste promesse diverranno realtà lo scopriremo nel 2014, così come scopriremo se i publisher hanno davvero intenzione di innovare, come affermano quando parlano dell'importanza del mondo indie e dei nuovi concept. Ma, come abbiamo anticipato, sarà probabilmente il successo dei primi esperimenti a guidare l'intero mercato, come è già successo nel caso di Minecraft, con il possibile avvento di una vera next-gen per PC, nata dal basso e non sempre incentrata sulla qualità grafica, che potrebbe fare da propulsore per l'evoluzione dell'intero mondo videoludico.
di Mattia Armani


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