La rubrica in cui nulla funziona mai come dovrebbe!
Un ARG, o Alternate Reality Game, è un'iniziativa, spesso promozionale, che collega la realtà di internet e non solo ad un gioco o un film. Un meta gioco, un gioco nel gioco nel caso dei videogame, con indizi e siti fasulli da decifrare per scoprire l'annuncio di turno. Negli anni Valve ha sviluppato questa astuta formula promozionale e proprio in questi giorni qualcuno si sta convincendo che sia in atto un ARG, che apparentemente coinvolge la penisola coreana o quantomeno la sua lingua. Aspettando di avere novità o anche solo di capire se non si tratta di una bufala, cosa probabile, su Gamasustra un articolo ripercorre il complicato lavoro fatto per un altro celebre ARG, quello che coinvolse Portal 2, in bilico tra la volontà di nascondere quanto meglio possibile ogni singolo indizio e la necessità di renderlo comprensibile, ad un certo punto, dato che una volta messo in azione il meccanismo è difficile tornarvi sopra senza fare danni. Settimana scorsa in Inghilterra si è invece tenuto in Razzed, evento di nicchia ma significativo per la community dedita al gioco su PC. Gran parte delle conferenze sono state filmate e, volendovi consigliare il meglio di quanto disponibile online, non possiamo che incominciare con quella con protagonista Chris Avellone di Obsidian, storico designer di tanti giochi di ruolo. Se invece state seguendo gli sviluppi su DayZ stand alone, che dovrebbero oramai arrivare a un dunque, qui c'è quasi un'ora di appuntamento dedicato. Infine questo first look a Total War: Rome II dovrebbe porre un freno all'attesa che terminerà il prossimo 3 settembre.
di Umberto Moioli
COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO
Processore Intel Pentium G840 € 60.00
Scheda Madre ASUS P8H61-M € 45.00
Scheda Video Nvidia GeForce GTX 650 Ti € 125.00
RAM KINGSTON - Memoria Dimm HyperX Blu 4Gb ddr3 1333MHz € 30.00
Alimentatore Cooler Master 400 Watt € 35.00
Hard Disk Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP € 50.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL: € 345.00
Passiamo ora a un titolo di cui sicuramente parleremo più diffusamente nel breve periodo su queste pagine virtuali, ma che non possiamo evitare di citare: Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards: Reloaded (potete riprendere il fiato). Si tratta del remake di primo capitolo della serie delle avventure di Larry Laffer scritte dal grande Al Lowe negli anni 80. Finanziato tramite Kickstarter, è finalmente disponibile per tutti da giocare. Se siete tra i backer sicuramente avrete ricevuto la vostra copia. Tra le caratteristiche spiccano la grafica completamente rifatta, ma in linea con quella originale, e la logica rivisitazione dell'interfaccia (diciamo che la vecchia sarebbe stata poco digeribile oggidì) che rende il titolo moderno e giocabile da tutti. Non mancano alcuni minigiochi che citano titoli molto famosi (tipo Angry Birds).
Lasciamo perdere le calde gesta di Larry e passiamo a qualcosa di decisamente più cupo: Routine di Lunar Games. Si tratta di un survival horror in prima persona ambientato in una stazione di ricerca lunare con delle caratteristiche decisamente hardcore come la morte permanente e il posizionamento random degli oggetti chiave. Non ci saranno HUD e punti da accumulare, scelte fatte dagli sviluppatori per aumentare il senso di immersione nell'ambiente di gioco. Se vi interessa, sappiate che ha già ricevuto la luce verde su Steam e che quindi ben presto lo vedremo apparire nel negozione di Valve. Inoltre, pare che gli sviluppatori stiano aggiungendo il supporto per Oculusu Rift. Qui da qualche parte dovrebbe esserci un filmato di gameplay tratto dalla versione Alpha che permette di rendersi ben conto di quelle che saranno le meccaniche di gioco.
Rimaniamo sul gratuito parlando di Dino Strike, picchiaduro a scorrimento di grande qualità che rippa moltissime idee (e non solo) dai classici da sala di Capcom. Molti ci vedranno l'eco di Cadillac & Dinosaurs, altri di Final Fight, altri ancora di The Punisher. Avete ragione tutti, quindi la competizione finisce qui. Se vi interessa saperlo Dino Strike è giocabile da browser e richiede Flash installato per girare. Provatelo dopo un paio di birre per avere la visione di una sala giochi affollata di gente e ascoltare il suono di una pioggia di gettoni. Poi magari fate il ruttino per digerire.
Chiudiamo questa appassionante carrellata con altre due uscite di rilievo. Le mettiamo qui in fondo per farvi capire che gli articoli li dovete leggerli tutti se non volete perdervi il meglio. Stiamo parlando di Rogue Legacy e Storm. Il primo è un incredibile miscuglio tra un platform e un GDR roguelike. Quindi aspettatevi moltissimi elementi random, grafica retrò, ma anche una grande profondità e una longevità spropositata. Se l'idea vi solletica, potete scaricare e provare la demo prima di acquistarlo. Storm, invece, è un miscuglio tra Braid e Flower che appare a tratti sorprendente. Insomma, è un platform puzzle game pieno di elementi interessanti che potete acquistare su Steam per il prezzo del costume della vostra amica del cuore. Che poi ammettetelo, la vostra amica del cuore vi piace di più senza costume.
Indie della settimana
Questa settimana vi parliamo di un titolo tutto italiano: Futuridium, sparatutto tridimensionale che rifà il verso a Uridium, classico per computer a 8-Bit che appassionò moltissimi giocatori all'epoca della sua uscita (ebbe anche un non troppo fortunato seguito). Futuridium è uno sparatutto in cui conta velocità e precisione.
di Simone Tagliaferri
KR-17 è il primo di quattro giochi di genere differente che compongono la saga dello sviluppatore Wonderfling. Nei panni di un simpatico robottino, progettato da un bambino perché divenisse il suo amico del cuore, dovremo esplorare diversi livelli per sventare i piani di un agente terrorista che minaccia il nostro pianeta natale... uhm, proponiamo di glissare sulla storia e passare all'azione. KR-17 è uno gioco a scorrimento orizzontale in due dimensioni che, come spiegano gli sviluppatori, non offre quelle stravaganti caratteristiche che sembra diventate indispensabili in ogni gioco indipendente. Qui avremo "solo" vasti mondi da esplorare e affrontare come più ci piace sfruttando le abilità del piccolo robot. Ci saranno missioni da svolgere, dozzine di nemici, puzzle e piattaforme. Un tuffo nel passato dei videogiochi a 32 bit quanto mai genuino, anche se carente nella personalità. La varietà sembra comunque il punto forte di KR-17 e, con tutti gli accessori e le armi menzionate sulla pagina di Kickstarter, potrebbe in effetti offrire molti stili di gioco diversi. Staremo a vedere, la raccolta è appena cominciata e il traguardo vicino: servono solo 3.000 dollari per vedere questo sogno realizzato. Una cifra modesta come il robottino protagonista del gioco. Non scende anche a voi una lacrimuccia?
Quelli tra voi che giocavano con la Playstation 2 (eretici!) ricorderanno l'ambizioso SOCOM, il gioco di tattica e azione che ci permetteva di impartire ordini ai nostri Navy Seal tramite una cuffia con microfono. Esperimento pionieristico per l'epoca che produsse un gioco di tutto rispetto. La buona notizia è che David Sears, direttore creativo di SOCOM, ha deciso di creare un seguito spirituale della sua preziosa creatura. Si chiama H-Hour: World's Elite, ed è vicino a tagliare l'agognato traguardo.
Looking For Group è un fumetto gratuito distribuito su Internet con personaggi ispirati ai giochi di ruolo elettronici e cartacei e che ha riscosso un discreto successo, vincendo tra l'altro anche un premio. I due autori del fumetto hanno quindi unito le forze con gli sviluppatori dei Paladin Studios ed è nata l'idea per LFG & The Fork of Truth, un gioco di ruolo cooperativo per quattro giocatori ambientato nel mondo di Looking For Group. Anche se sarà possibile giocare da soli e avere tutto per sé il ruolo di Richard, gli sviluppatori consigliano di trovare altri tre amici ai quali affibbiare le parti di Cale, Benny e Krunch, perché in gruppo ci si diverte sempre di più. Inoltre giocare da soli a un gioco che si chiama Looking For Group (in cerca di un gruppo) non ha molto senso. Il gioco è semplice e prevede dodici livelli nei quali portare scompiglio e morte tra le fila nemiche premendo pulsanti a ripetizione. Troveremo ad aspettarci leggendarie ricompense, molte facce note e trovate bizzarre. Se il gioco in sé non vi sembra promettere molto, pensate al successo di titoli come Castle Crashers e potreste ricredervi. Inoltre i disegni di Lar deSouza sono semplicemente fantastici e ci piacerebbe molto vederli in movimento in un mondo tridimensionale.
Karmaflow è il progetto della settimana e vi consigliamo di tenerlo d'occhio perché potrebbe rivelarsi una bomba. Già dalle prime righe sulla pagina di IndieGoGo si capisce che siamo su territori inconsueti. Dicono gli sviluppatori: abbiamo bisogno di fondi per pagare i musicisti, indispensabili per il progetto. Lo stile musicale di Karmaflow sarà un misto di rock/metal, musica d'orchestra e strumenti etnici, con l'intervento di cantanti d'eccezione, e si adatterà alle azioni del giocatore. Al moment pare certo che interverranno la Metropole Orchestra, Marc Hudson dei Dragonforce e il veterano di molte band Henning Basse. Molti altri nomi li potete già scoprire sulla pagina del gioco, senza contare che l'elenco si allungherà mano a mano che il progetto accumulerà nuovi fondi. A questo punto speriamo di avere suscitato la vostra curiosità, e per non tenervi sulle spine vediamo di capire cosa succede nel gioco vero e proprio. Karmaflow è un gioco di avventura in terza persona con puzzle e piattaforme e il primo videogioco in forma di opera rock. Vestiamo i panni del Karmakeeper e dobbiamo viaggiare tra diversi mondi per ristabilire l'equilibrio che li regola. La storia è raccontata tramite l'interazione con la musica, elemento chiave per immergere il giocatore nell'atmosfera del gioco. Una prospettiva eccitante che ci auguriamo di potervi descrivere meglio dopo aver provato Karmaflow di persona, sempre che venga realizzato. Incrociamo le corde.
di Andrea Rubbini
Può darsi che lo sappiate già, ma nel caso vi sia sfuggito, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn è in Beta anche questo fine settimana. Siamo ormai a metà della terza fase, che pur con qualche intoppo si sta svolgendo con grande puntualità:
Aion
Non ci siamo mai dimenticati di Aion, il MMO di NCSoft che tra un incidente di percorso e l'altro era un po' uscito fuori dai radar dopo il suo passaggio al modello free-to-play.
Guild Wars 2
Se avete letto il nostro esaustivo hands-on dell'ultimo aggiornamento di Guild Wars 2, saprete sicuramente che una delle cose che più ci ha colpito è la frequenza con cui ArenaNet sta patchando il gioco. E se sulle novità introdotte si possono avere pareri contrastanti, su una cosa la community sembra essere tutta d'accordo: ArenaNet si sta davvero impegnando nel mantenere vivo il mondo di Tyria e l'interesse dei suoi giocatori.
Rift
A proposito di gente che si impegna, non possiamo non menzionare Trion World, che nonostante la brutta situazione delle ultime settimane, tra licenziamenti e tutto il resto, non vuole assolutamente mollare la presa sul suo primo MMO. Lo scopo è sempre quello: catturare l'attenzione di più giocatori possibile, perché Rift è un MMO estremamente valido che pecca soltanto di personalità.
di Christian La Via Colli
Tecnologia e tessuti umani non sono due cose che vanno d'accordo. Anche nel campo delle protesi, che sono costruite con materiali che riducono il rischio di rigetto, o dei pacemaker, che vengono racchiusi in un involucro, la compatibilità non è garantita. E le cose peggiorano, inevitabilmente, quando di mezzo ci sono conduttori e campi magnetici messi in contatto diretto con i fluidi corporei. Ma una nuova tecnologia, sviluppata nei laboratori della Ohio State University, promette di risolvere questo tipo di problemi, aprendo la strada all'impianto sicuro di circuiti di silicio. La trovata dei ricercatori americani prevede l'immersione dei circuiti di silicio da impiantare in uno speciale liquido.
Hardware o hardwar?
Qualche tempo fa, prima di un E3 che ha premiato ancora una volta il visore Oculus Rift, qualcuno ha compiuto un clamoroso passo in avanti nel campo della riproduzione realistica di un oggetto virtuale. Parliamo della prima pistola funzionante interamente creata con una stampante tridimensionale ovvero parliamo di uno strumento che pur non avendo nulla a che fare con la realtà virtuale segna il superamento di un traguardo importante nel campo dell'interazione tra informatica e mondo reale. Defense Distributed ha prima ottenuto una licenza per poter produrre l'arma, chiamata Liberator, ma l'uso di una comune stampante tridimensionale rende chiaro come chiunque possa costruire uno strumento estremamente offensivo con un oggetto teoricamente innoquo. Cosa già successa con la Lulz Liberator, sviluppata da un ingnegnere con una stampante molto più economica (meno di 2.000 dollari) di quella industriale usata da Defense Distributed. La base della pistola, tra l'altro, può montare diverse canne, adattandosi a diversi calibri di proiettile e variando il proprio potenziale offensivo. Inoltre, visto che la sostanza usata è un tipo di plastica, la Liberator è invisibile ai metal detector costituendo un pericolo per la sicurezza anche nei luoghi controllati. E dobbiamo anche considerare che l'arma può risultare invisibile anche all'occhio umano poichè è piccola e ha un look da giocattolo, e chi la costruisce ha la possibilità di conferire alle varie componenti colorazioni tipiche di quelle armi per bambini che vengono vendute in edicola nei bustoni all-in-one. Per ora l'unica arma vista in funzione da occhi neutri, ovvero quelli di Forbes, è la Liberator ma, come vedete nel video allegato, Defense Distributed ha mostrato anche fucili mitragliatori e armi ben più distruttive, il tutto asserendo che se la polizia, l'esercito e i criminali hanno delle armi anche il cittadino deve averle per poter difendere la propria libertà. Un'idea propugnata senza preoccuparsi di pensare che il cittadino e il criminale dovrebbero essere diversi e che, in un mondo ideale, l'uomo dovrebbe pretendere che i poliziotti e i soldati siano addestrati minuziosamente, anche sul versante dell'etica e della morale, prima di poter puntare un'arma verso un altro essere umano. Per fortuna, almeno per ora, risulta difficile immaginare la realizzazione di armi da guerra con la medesima tecnica, visti limiti in termini di robustezza della plastica ABS. Ma è inevitabile che i materiali delle stampanti 3D si evolvano continuamente arrivando a consentire, nel prossimo futuro, di superare questo ostacolo. A quel punto la questione potrebbe diventare problematica anche negli Stati Uniti, laddove la "prima" arma, non a caso, è stata stampata. Ma per ora nella terra della libertà è più semplice comprare semplicemente una pistola o un fucile piuttosto che acquistare una costosa stampante 3D, scaricare i progetti di un'arma di plastica, stamparla, assemblarla e magari vederla danneggiarsi dopo pochi colpi.
Sta arrivando la vera next-gen?
Il timore di finire vittime di pseudo-truffe o di risultati non all'altezza delle aspettative è una parte integrante del mondo di Kickstarter e del crowdfunding in generale. Un universo di possibilità che ci chiede di scommettere sul futuro anzichè puntare, come fanno molte serie videoludiche, quasi esclusivamente meccaniche collaudate e sicure. Ma questa scommessa a differenza di quelle sportive garantisce un premio immediato, ovvero la speranza che quell'evoluzione attesa da tanti anni sia dietro l'angolo. E con progetti come Star Citizen questa possibilità appare quantomai concreta. Il tutto mentre Obsidian pensa all'evoluzione dell'RPG classico, mentre Oculus Rift promette un 3D rivoluzionario e mentre l'universo crowdfunding vede nascere progetti come Shadowrun Returns o Satellite Reigns, ambizioso sequel spirituale di Syndicate Wars.
di Mattia Armani