Novità e approfondimenti nella rubrica per il gamer che non deve chiedere mai!
È una delle storie che più in assoluto ha fatto parlare stampa specializzata e appassionati nel corso degli ultimi mesi: Oculus Rift promette di sconvolgere il mondo del gaming o quantomeno di ridefinire il modo in cui fruiamo di un certo tipo d'esperienza videoludica. Dall'inizio dell'anno lo abbiamo provato un paio di volte e la prossima GamesCom sarà l'occasione per metterci nuovamente le mani - gli occhi? - sopra, ma nel frattempo se siete curiosi di leggere un interessante approfondimento sulle origini di questo prodotto, dovreste consultare il lungo speciale con cui Eurogamer.net tratteggia il profilo del suo giovanissimo creatore, Palmer Luckey. Altra storia di successo, pur seguendo una strada completamente differente, è quella intrapresa da Dan Stemkoski and Nick Plott: il duo di popolarissimi commentatori è divenuto celebre girando il mondo per raccontare i match tra i professionisti di StarCraft II, partendo proprio dalla patria dell'e-sport, la Sud Corea, quindi affermandosi come star di una scena sempre più grande e ricca su scala globale. Parlando di sport elettronici, ci auguriamo che settimana scorsa abbiate investito il vostro tempo per vedere il torneo EVO 2013, popolarissima manifestazione dedicata ai picchiaduro, ma qualora ve lo siate persi, vi lasciamo con un lungo riassunto di una quindicina di minuti che raccoglie i cinque momenti che hanno maggiormente lasciato il segno.
di Umberto Moioli
COMPONENTECARATTERISTICHEPREZZO
ProcessoreAMD FX-6350 € 130.00
Scheda MadreASUS M5A99X EVO R2.0 AM3+
€ 100.00
Scheda Video
AMD Radeon HD 7870
€ 180.00
RAM
CORSAIR XMS3 8Gb (2x4Gb) ddr3 1600 MHz € 50.00
Alimentatore
CORSAIR cx500 v2 500 Watt
€ 50.00
Hard DiskHard Disk Seagate - Barracuda 500 GB SATA-II 3.5LP 12.4MS 7200RP
€ 45.00
Lettore-Masterizzatore Ottico
Masterizzatore Samsung SH-S223Q € 25.00
CaseCooler Master Elite 360 € 40.00
CONFIGURAZIONE COMPUTER ENTRY LEVEL € 620.00
Dedichiamo il paragrafo di apertura a una notizia che ci fa molto piacere: l'1 agosto esce il quarto capitolo di The Dream Machine. Temevamo che questa splendida avventura grafica a episodi fosse stata abbandonata e invece non solo esce un nuovo capitolo ma le uscite previste sono cresciute da cinque a sei. I contenuti sono infatti aumentati mentre gli sviluppatori preparavano il quarto episodio.
Vi ricordiamo che The Dream Machine usa modelli di plastilina animati, e ha perciò una forte identità visiva. Oltre a questo la storia raccontata fino ad ora è scritta molto bene e trasmette una sottile inquietudine. Finito un episodio se ne comincerebbe subito un altro. E adesso ce ne sono ben quattro a disposizione.
Ben Chandler e Francisco Gonzalez ci regalano, nel senso che sono gratuite, due avventure grafiche composte da una sola schermata. Forse chiamarle avventure è una parola grossa; sono cornici narrative dentro le quali dobbiamo risolvere una situazione. La prima, The Rebirth, parla di un funzionario governativo che vive una insolita giornata d'ufficio insieme al suo assistente. La seconda, The Reaper, ha come protagonisti due amici che osservano un uccello. Entrambe i giochi vantano una scrittura efficace che in pochi secondi ci assorbe nel loro mondo splendidamente disegnato.
Un adolescente pensa bene di presentarsi all'ora di scienze con una macchina del tempo. Chiede quindi a una sua compagna, Gemma, di offrirsi volontaria per viaggiare nel tempo e tornare con una creatura viva che ora si trova solo allo stato fossile, giusto per dimostrare che l'esperimento ha funzionato. Gemma, che non è ragazza da spaventarsi davanti a un viaggio temporale, si presta volentieri.
Inutile dire che va tutto storto e Gemma si trova in un'altra dimensione. Qui dovrà farsi strada tra orde di nemici e trovare il modo di tornare a casa. Per aiutarla dovremo esplorare un mondo senza barriere, tutto in 2D, frenetico e pieno di bonus da scoprire, con oltre cento stanze visitabili, muri da sfondare a furia di granate lanciate e potenziamenti da raccogliere. Tutto questo avviene in Operation Smash, delizioso gioco in stile Metroid/Castlevania realizzato da Steve Olofsson e in vendita a 6,99 euro su Desura. Se lo volete su Steam, dovete alzare il pollice.
Humans Must Answer è finalmente uscito. Lo trovate su GOG a meno di dieci euro e senza protezione DRM. Ecco cosa succede al suo interno: alla testa di un'armata di polli impazziti dobbiamo guidare l'astronave Golden Eagle attraverso il sistema solare e, una volta raggiunto il sole, farla pagare una volta per tutte alla razza umana. Questa è la trama sconsiderata uscita dalle menti degli ex autori di S.T.A.L.K.E.R. Tra l'altro pare che si possa procedere in maniera non lineare nel corso del gioco - come se ci potesse mai essere un barlume di razionalità da seguire in una storia del genere. Humans Must Answer era l'atteso sparatutto pieno di esplosioni, astronavi potenziabili, scenari da distruggere e giganteschi boss da sconfiggere uscito vincitore dalla campagna di Kickstarter. A noi piace tantissimo. Se non vi fidate, provate prima la demo.
Realizzato in occasione dell'ultima The Game Assembly, Lair of the Madhat è uno splendido taglia & affetta gratuito che offre quattro dungeon esplorabili, tre personaggi tra cui scegliere - un cervo, un rinoceronte e un castoro - e decine di armi diverse.
Ci sono volute circa nove settimane a ManyHat per creare Lair of the Madhat e il risultato stupisce per pulizia grafica e qualità del gameplay. Le basi per un bel gioco commerciabile ci sono tutte e ci aspettiamo di vederlo presto su Kickstarter in cerca di fondi. Voi intanto potete scaricarlo da Desura e cominciare subito a giocare, magari in cooperativa con uno o due amici, per scoprire tutti i segreti che si nascondono nei suoi coloratissimi sotterranei e sconfiggere l'arcinemico finale.
Siamo sempre alla ricerca di browser game usciti da menti fulminate e la MolyJam ci è sembrato il posto giusto in cui guardare. Non ci siamo sbagliati: CONspicuous ci mette nei panni di un agente in borghese che deve origliare le conversazioni dei partecipanti di una convention di videogiochi per capire chi, tra loro, sta per compiere un crimine. La S.W.A.T. è pronta a entrare in azione a minuti, perciò è meglio sbrigarsi. Ovviamente a un evento del genere è facile travisare frasi prese fuori contesto, del tipo "mi serve una spada per decapitare quel lurido bastardo", perciò bisogna andarci cauti prima di arrestare qualcuno. Se avete qualche minuti libero, qui potete cominciare subito l'indagine.
Indie della settimana
Sembra quasi di sentirla, la madre di uno sporco marine di stanza su Marte, che voleva solo starsene in pace a guardare film porno e invece si è trovato a combattere orde di mostri, gridargli dal fondo del corridoio: E adesso chi pulisce?. Già, chi pulisce il mattatoio che ci lasciamo alle spalle in Doom, Dead Space, Halo e chissà quanti altri giochi spaziali con schiere di nemici che schizzano di fluidi le immacolate pareti delle astronavi? Budella, cadaveri; un bello schifo, non c'è che dire. Giacché non è degno di un eroe dare lo straccio, ecco allora che interviene l'impresa di pulizia. In Viscera Cleanup Detail dobbiamo ripulire la base di tutto il letamaio organico rimasto sul campo dopo una dura battaglia.
Armati di mocio ci aggiriamo quindi sostenuti dalla potenza del motore grafico Unreal Engine per togliere chiazze di sangue dalla superfici. Con tanto di guanti gialli. Dobbiamo però fare attenzione perché se lo straccio è troppo sporco farà più danni che altro. Meglio allora sciacquarlo nel secchio e, una volta che l'acqua nel secchio è rosso sangue, mettere il secchio in un macchinario che lo pulisce. Il discorso è diverso per le viscere e gli arti. Quelli vanno nel contenitore giallo dei rifiuti contaminati. Non vorrete mica prendervi una febbre aliena, vero? L'idea alla base di questo gioco rimane sul filo sottile che separa il colpo di genio dalla scemenza dell'anno. Per il momento è disponibile solo una versione alfa ancora grezza, che non ci ha chiarito le idee. Da un lato trovarsi a ripulire i resti di battaglie che conosciamo ormai a memoria è spiazzante, e anche divertente. Bisogna capire però come si svilupperà il gioco. Saranno prove a tempo? Qualcuno ci metterà i bastoni tra le ruote o dovremo risolvere puzzle logistici per ovviare ai disastri peggiori? Non si sa ancora nulla. Per ora ci è sembrato che le doti di organizzazione fossero quelle più richieste. Posizionare i contenitori in punti strategici e fare attenzione a cosa toccavamo mentre avevamo un pezzo di carne in mano si è rivelato fondamentale. Certo che raccogliere uno a uno i resti di corpi maciullati è più snervante che altro. Insomma, è ancora tutto da capire. Se volete potete già votare il gioco su Steam Greenlight, oppure rimanere in attesa di maggiori notizie. O meglio ancora scaricare la versione alfa e darci sotto con lo straccio. Noi nel frattempo andiamo avanti ad ammazzare un po' di alieni.
di Andrea Rubbini
Dune
Dune di Cryo Interactive uscì nel 1992. Non ebbe mai seguiti reali, pur essendo considerato a tutti gli effetti il primo capitolo di una serie. Il secondo, sviluppato da Westwood, fu il capostipite del genere degli strategici in tempo reale, la cui fama oscurò completamente quella del predecessore. È un peccato che sia andata così, perché Dune era stato capace, nonostante alcuni errori marchiani, di riproporre fedelmente le atmosfere dell'universo fantascientifico creato da Frank Herbert e del film di David Lynch. Si trattava di un mix ben amalgamato tra un'avventura grafica e uno strategico, in cui il primo genere era preponderante nella parte iniziale del gioco, mentre sfumava nella seconda, dove diventava centrale la sezione strategica, fino ad allora rimasta sullo sfondo. Nei panni del giovane Paul Atreides, figlio del Duca Leto, il giocatore doveva riuscire a entrare in contatto con la popolazione locale del pianeta Arrakis, o Dune che dir si voglia, per trovare i migliori giacimenti di Spezia, la sostanza più preziosa dell'universo, e imparare a estrarla. Dopo le diffidenze iniziali, i fremen, questo il nome degli indigeni, accetteranno di aiutare Paul, prima nell'estrazione della preziosa sostanza, e poi, dopo un accorto lavoro di mediazione e diplomazia, e dopo aver dato prova del suo valore, a combattere contro i nemici degli Atreides, ossia i terribili Harkonnen.
Lo scopo del giocatore, oltre a quello di andare in giro a parlare con i vari capi dei fremen, rimorchiare le loro donne e occuparsi delle questioni di palazzo, è quello di gestire la raccolta della Spezia, soddisfare le richieste dell'imperatore e dotare i raccoglitori di strumenti tecnologicamente adeguati per il lavoro da svolgere e alla difesa dagli Shai-Hulud, dei grossi vermoni che vivono sotto la sabbia, capaci di inghiottire i vari veicoli in un sol boccone. Andando avanti nel gioco il conflitto con gli Harkonnen s'intensificherà e diventerà centrale nel gameplay. I fremen andranno quindi armati in modo da poter resistere agli attacchi dei nemici e contrattaccare a loro volta. L'obiettivo finale sarà quello di mettere l'intero pianeta nelle mani di Paul e della sua famiglia. Nel mentre non mancherà una storia d'amore e qualche decesso eccellente, che fa sempre colore e ci insegna che l'universo, anche uno letterario, è un posto pieno di brutta gente.
Vi starete a questo punto chiedendo se abbia o meno senso rigiocare oggi Dune. La risposta è affermativa per più motivi. Intanto lo possiamo considerare un esperimento riuscito, nonostante alcune ingenuità. Il mix di generi era molto originale e gli sviluppatori sono stati capaci di fondere con successo un universo narrativo complesso con uno strategico a metà strada tra i turni e il tempo reale, operazione non certo facile e in cui pochi si sono cimentati. In realtà potreste provarlo anche solo per mera cultura videoludica. Non viene citato spesso, ma a suo modo ha rappresentato un bel momento che non ha però avuto eredi. Be', non sempre si può inventare un genere.
di Simone Tagliaferri
Guild Wars 2
È Cutthroat Politics il titolo del nuovo aggiornamento di Guild Wars 2, previsto per il prossimo 23 luglio. ArenaNet prosegue la sua nuova filosofia della patch ogni due settimane continuando la Living Story lì dove si era fermata: c'è ancora un posto vuoto nel consiglio di Lion's Arch, e i due candidati Ellen Kiel e Evon Gnashblade sono disposti a tutto pur di occuparlo.
Questa volta non basterà il loro ingegno, però, perché dovranno essere i giocatori a votare e scegliere il nuovo leader. Si tratta di una soluzione interessante per quel che concerne il lore di Tyria, ora letteralmente in mano ai giocatori: i due candidati promettono bonus e feature che potrebbero far pendere la scelta verso uno o verso l'altro. Ellen Kiel promette di ridurre il costo dei Waypoint per un mese e di far aggiungere un nuovo Fractal intitolato Thaumanova Reactor, mentre Gnash parla di abbassare il prezzo delle chiavi per le Black Lion Chest Key e di far implementare un Fractal chiamato Fall of Abaddon. È stato quest'ultimo a destare sopratutto l'interesse dei giocatori, dato che potrebbe permettere di combattere nuovamente contro uno dei villain storici della saga. Oltre a questa interessante politica metavideoludica, la nuova patch di Guild Wars 2 introdurrà anche due nuovi minigiochi. Southsun Survival è una specie di scenario PvE in cui il giocatore deve sopravvivere alle minacce dell'ambiente armato soltanto di un arco e pochi oggetti speciali. Per vincere, si dovrà agire con grande strategia e sfruttare i fallimenti degli altri giocatori, procacciandosi il nutrimento e cercando di privarne gli altri. Tutti contro tutti, in puro stile battle royale, ma senza il PvP. Per quanto riguarda quest'ultimo c'è invece l'Aspect Arena, un campo di battaglia in cui si raccolgono cristalli e ci si combatte sfruttando i poteri elementali introdotti dalla patch precedente. Affrontando le due sfide, i giocatori potranno mettere le mani su delle ricompense estetiche esclusive.
Cutthroat Politics, per quanto semplice, potrebbe rappresentare una delle patch più interessanti degli ultimi mesi, proprio perché consente ai giocatori di influenzare in maniera diretta l'evolversi della storia del gioco. È una delle iniziative che caratterizzeranno i prossimi mesi di gioco, come ha spiegato il direttore Colin Johanson nella sua ultima, mastodontica bloggata. ArenaNet sta infatti lavorando ad alcune soluzioni che interesseranno, per esempio, la diffusione delle famigerate armi precursori, o la progressione verticale iniziata con gli oggetti Ascended. Per i fan di Guild Wars 2 è insomma una lettura interessantissima e caldamente consigliata.
Neverwinter
Lunedì scorso abbiamo partecipato a una sessione di gioco insieme a Michele e Riccardo, rispettivamente l'Italy Specialist e il Marketing Manager di Neverwinter, durante uno dei loro innovativi streaming italiani dedicati al gioco di Perfect World e Cryptic Studios. È stata un'esperienza diversa dal solito, che ci ha permesso di fare quattro chiacchiere in libertà e di anticipare qualche dettaglio della recensione che troverete prossimamente su queste pagine.
Un errore di valutazione ci ha peraltro portato a coinvolgere gli spettatori nella nostra partita privata, generando una piacevole situazione improvvisata che ci ha ricordato la principale caratteristica del genere MMORPG, spesso offuscata da polemiche sul marketing, sui contenuti e sul loot: la socializzazione. È notizia delle ultime ore, peraltro, che Neverwinter sarà baciato dalla sua prima espansione il 22 agosto. Si intitolerà Fury of the Feywild e permetterà ai giocatori di avventurarsi nelle lande e nei dungeon dell'inedita regione di Sharandar, intraprendendo nuove professioni e affrontando il sistema Campagna. Nel frattempo, è già possibile acquistare due pacchetti contenenti vari oggetti a tema Feywild: una mascotte da compagnia, un anello, una borsa, fra le altre cose. I pacchetti sono due, quello standard costa 19 euro, mentre il pacchetto "caveliere del Feywild" costa 59 euro e comprende anche un unicorno da cavalcare, una silfide per mascotte da compagnia, la razza degli Elfi della Luna giocabile e seicentomila diamanti astrali.
Star Wars: The Old Republic
Il Comic Con di San Diego che si sta svolgendo in questi giorni è stato un'ottima occasione per tornare a parlare del MMO di BioWare, dato che l'universo di Star Wars è da sempre un importante appuntamento della fiera.
Il team di sviluppo ha infatti annunciato l'imminente aggiunta dei primi mezzi di trasporto "biologici" del gioco: i Tauntaun! Le cavalcature rese macabramente famose da L'Impero Colpisce Ancora (ricordate la scena in cui Han ne sventra una per mettere al caldo il povero Luke?) sono state mostrate in tutto il loro splendore, ma ancora non si sa come e quando si otterranno e se sarà possibile scegliere tra specie diverse. Nel frattempo, il produttore Bruce Maclean ha scritto un lungo commento sullo stato del gioco nei forum ufficiali. Lo scopo era sopratutto spiegare gli imminenti eventi estivi: quello dei Gree il 23 luglio, la patch 2.3 il 6 agosto e l'inizio della settimana dei cacciatori di taglie il 13 agosto. Tuttavia, Maclean ha anticipato anche qualcosina sul prossimo aggiornamento, previsto per ottobre: inizierà una nuova minisaga collegata al pianeta Oricon, coadiuvata da due Operation, nuove Warzone quattro contro quattro e un nuovo tipo di equipaggiamento endgame.
Wildstar
Il Comic Con è stato anche l'occasione giusta per presentare le ultime due razze che i giocatori potranno impersonare nell'interessante MMO di Carbine. Vi presentiamo i Chua: dei piccoli roditori con un innato talento per la meccanica che i Mechari sono riusciti a portare nella fazione del Dominion.
Il problema è che i Chua sono dei veri psicopatici: avete presente i Mogwai pazzi generati da Gizmo in Gremlins? Ecco, abbiamo reso l'idea. Completamente opposto il carattere dei Mordesh, macabri umanoidi afflitti dalla malattia del Contagion, tenuta sotto controllo dal Vitalus Serum. Mossi a compassione dalla loro triste storia, Granok e Aurin li hanno invitati nei ranghi degli Exiles. Chua e Mordesh sono le razze jolly di Wildstar che mettono in discussione la morale della loro fazione, e nonostante le loro dimensioni molto ridotte dei Chua gli sviluppatori di Carbine sono stati attenti a normalizzarne l'hitbox. I Chua possono diventare Esper, Spellslinger ed entrambe le classi che Carbine rivelerà in futuro, mentre i Mordesh possono svolgere il ruolo di Stalker, Warrior, Spellslinger e soltanto una delle classi misteriose.
di Christian La Via Colli
Il sottile confine tra difesa degli interessi e abuso
La lotta alla pirateria si svolge in un ambiente a dir poco caotico, una lunga striscia di confine lungo la quale si scontrano diritti e leggi, doveri e libertà. Una situazione comune laddove interessi privati e pubblici entrano in conflitto con gli utenti che vogliono tutto a prezzi bassi e l'industria che vuole spendere il minimo, guadagnare il massimo e intrappolare il cliente nelle proprie spire. Ma mentre in alcuni campi, come quello del cemento, i regolamenti a protezione degli interessi privati vengono spesso sfruttati per speculare nel nome dell'ormai mitica ripresa economica, nel campo dei prodotti mediatici chi protegge i propri prodotti ha almeno una parte di ragione.
D'altronde si tratta di beni di lusso, non fondamentali alla sopravvivenza e creati con investimenti privati. Ma anche in questo caso gli effetti collaterali possono essere problematici e, in un mondo in cui la privacy dell'utente è difesa da qualche paladino disinteressato mentre quella dei poteri forti da eserciti di soldati e avvocati, non è detto che la possibilità di bloccare un link venga usata sempre in modo legittimo. Inoltre, nessuno ci assicura che queste politiche vengano portate avanti con competenza e la complessità del web rende possibili errori madornali, come evidenzia la richiesta di HBO di rimuovere un link torrent legato a VLC Media Player. Perso in mezzo a una lista di link della serie Game of Thrones, il celebre lettore multimediale è probabilmente finito sul patibolo per sbaglio, ma chi ci assicura che errori di questo tipo vengano sempre scoperti soprattutto quando si tratta di file meno famosi o di semplici informazioni che rischiano di scomparire in seguito alla relativamente leggittima richiesta di una grande compagnia. D'altronde il numero di richieste di blocco è enorme e Google ha dovuto censurare, solo nell'ultimo mese, qualcosa come 14,855,269 di URL sul suo motore di ricerca. Un numero mostruoso che desta indubbiamente preoccupazione viste le difficoltà insite nel verificare che tutti i link in questione siano illegali. Ma la compagnia assicura che tutti link rimossi infrangono il Digital Millennium Copyright Act e che molte risorse vengono spese per evitare che possano verificarsi errori o abusi. In ogni caso resta il fatto che il lavoro effettivo di protezione dei dati viene fatto da un privato che non centra nulla con chi gira, produce e detiene i diritti di giochi e serie TV. Per questo le compagnie sembrano sentirsi in diritto di fornire infinite liste di link da rimuovere, generate da script automatici che possono colpire, come dimostra il caso HBO, anche link assolutamente legittimi.
Le richieste hardware di quel lusso chiamato 4K
I monitor 4K sono infine arrivati nel mercato e presto caleranno di prezzo diventando appetibili anche per chi non possiede il portafogli di Paperon de' Paperoni. Attualmente il monitor 4K di Seiki da 50 pollici costa 1500 dollari e il 39, in arrivo a breve, ne costerà 700. Si tratta, però, di monitor a 30Hertz, mentre per il gaming servono schermi da 60Hertz che sono ancora irreperibili al di sotto dei 3000 dollari. Sarà dunque necessario aspettare ancora qualche mese per poter comprare uno schermo decente a un prezzo accettabile ed entrare in quella che molti considerano la next-gen del PC. Comunque qualcuno, magari dotato di un portagli decisamente pieno, potrebbe decidere di anticipare i tempi, soggiogato al desiderio di dare un'occhiata anticipata al futuro. Ma che computer serve, attualmente, per poter godere di cotanta magnificenza? Anandtech ha provato a rispondere alla domanda testando diverse configurazioni equipaggiate con schede di fascia alta e spinte alla risoluzione 3840x2160.
I test sono stati effettuati con un Intel Core i7-4770, 16GB di memoria Corsair DDR3-2800, motherboard Gigabyte Z87X-OC Force e, ovviamente, settaggi grafici impostati al massimo. I risultati, prevedibilmente, si sono rivelati estremamente diversi a seconda del motore di gioco, dell'ottimizzazione dei driver e degli inevitabili colli di bottiglia che a queste risoluzioni inficiano pesantemente le performance delle schede dotate di meno memoria. La GeForce GTX 680, per esempio, risulta inferiore alla 7950 in tutti i test e talvolta con un margine estremamente ampio. Ma la RAM non è certo l'unico elemento importante vista la potenza bruta necessaria per poter gestire la mole di lavoro della risoluzione 4K. Per esempio, nel caso di Metro: Last Light e di Sleeping Dogs non basta nemmeno la GTX Titan, dotata di 6GB di memoria, per raggiungere la fatidica soglia dei 30FPS e nel caso di Sleeping Dogs non ne bastano addirittura 2. Il traguardo, in relazione al free roaming ambientato a Hong Kong, viene invece raggiunto con 3 Radeon HD 7950 che riescono a raggiungere una media di 34 frame per secondo. Ma per avvicinarsi ai 60 frame servono 4 Titan per una configurazione che attualmente costerebbe, monitor 4K a 60Hertz incluso, circa 9000 mila euro. In ogni caso, come dicevamo, ogni gioco fa storia a sé. La mostruosa configurazione che non raggiunge i 60 frame per secondo con Sleeping Dogs riesce, nel caso di Dirt 3, a macinarne 201 mentre, per i 30FPS, basta una GTX 660 Ti. Più pesante Metro: Last Light che per superare i 30 frame per secondo chiede almeno una Radeon HD 7990. La singola Titan, in questo caso, tocca i 20 frame e ne servono 2 per arrivare a 36. Tre raggiungono invece i 55 e quattro superano di poco i 60, segno che il quad SLI soffre ancora di qualche problema che potrebbe dipendere tanto da problemi di framebuffer quanto da una scarsa ottimizzazione dei driver. In ogni caso non è certo possibile confidare su configurazioni così complesse per avere ragione del 4K e serviranno singole schede in grado di sviluppare la potenza necessaria per fare si che la mostruosa risoluzione si diffonda nel mercato consumer. E proprio per questo molti sperano in una netta accelerata, magari accompagnata da rapidi cali di prezzo, per quanto riguarda la crescita della potenza delle schede video di fascia alta.
di Mattia Armani