PC Magazine #140 - Rubrica

Creato il 07 dicembre 2013 da Intrattenimento

Il nuovo PC Magazine, ricchissimo di informazioni, tutto da leggere!

La fine dell'anno e il momento delle classifiche, delle conclusioni sui giochi più belli e apprezzati, è oramai alle porte, e nella categoria degli indie game Amnesia: A Machine for Pigs può certamente dire la sua. Che lo abbiate giocato o che si trovi in qualche Lista dei Desideri, dovreste buttare un occhio a questo bell'articolo-intervista a Dan Pichbaeck, autore con The Chinese Room anche di Dear Esther, che ne racconta la genesi e la produzione. Per i fan dei MOBA e in particolare di DotA 2, invece, è stato compilato e reso disponibile online questo curioso documento di design: si tratta delle indicazioni che Valve segue e fa seguire ai suoi durante la realizzazione di ciascun eroe, unicamente dal punto di vista visivo. Leggendolo si capisce il dettaglio e la cura per il particolare riposti nella creazione di contenuti che poi gli utenti giocheranno per migliaia e migliaia di ore. Vengono invece da una fonte da cui poche volte abbiamo attinto, TheNewYorker, un paio di pezzi che trattano due temi comunissimi, trattati però da punti di vista atipici. Nel primo viene raccontata la scena videludica irachena, spesso protagonista dei giochi in quanto scenario di guerra ma certo non considerata tra le più interessanti in termini di mercato e sviluppo di contenuti ad hoc. Nel secondo ci si interroga sulla psicologia dei giocatori e sulla ragione per cui gli shooter in prima persona continuano a riscuotere tanto successo. Se infine vi siete sempre domandati se fosse possibile utilizzare una vasca da bagno e dell'acqua per creare una superficie da gioco... beh, sì è possibile!

COMPONENTE CARATTERISTICHE PREZZO

Processore Intel Core i7 4770K € 270.00

Scheda Madre ASUS Z87-DELUXE € 240.00

Scheda Video GeForce GTX 780Ti x 2 € 1200.00

RAM CORSAIR Vengeance 16GB 1600MHz € 140.00

Alimentatore Seasonic Platinum - SS-1000XP f3 € 240.00

Hard Disk Seagate Barracuda 2 TB + Samsung 840 256GB € 300.00

Lettore-Masterizzatore Ottico ASUS BC 12B1ST € 60.00

Case Cooler Master Cosmos II € 320.00

CONFIGURAZIONE COMPUTER NINJA € 2770.00

Torna la rubrica che parla di ogni gioco in arrivo come fosse un capolavoro, salvo poi doversi rimangiare tutto quando lo stesso gioco arriva sul mercato, come nel caso di Contrast. Per farci perdonare vi consigliamo un altro titolo da poco approdato sulla piattaforma di Valve, si chiama Steam World Dig e non è niente male. Forse uno dei migliori nel suo affollatissimo genere.
Un matto di sviluppatore giapponese che va sotto lo pseudonimo di Smoking WOLF si è creato il suo WOLF RPG Editor per creare One Way Heroics, un gioco di ruolo nostalgico a scorrimento orizzontale con la morte definitiva del personaggio a ogni partita. Un esperimento curioso, no? Se ne convenite con noi potete comprare il gioco su Playism alla ridicola cifra di 1,99 dollari. Oppure scaricare l'editor gratuitamente e creare da soli il vostro gioco perfetto.
Sette torri, ognuna abitata da uno spettro. Il nostro compito: penetrare le torri, liberarle dalla presenza che le infesta e sconfiggere così la tenebra che sta inghiottendo il mondo. Tra una torre e l'altra dovremo attraversare pericolose lande popolate da creature mortali e piene di trappole insidiose. All'interno delle torri invece l'azione si sviluppa in verticale e saremo chiamati a usare anche la mente per risolvere i numerosi enigmi che ci aspettano all'interno. Oltre alle armi di cui disponiamo e alle abilità speciali che si sbloccano nel corso dell'avventura potremo sempre trasformarci in licantropi, un'utile metamorfosi quando la situazione si fa, come dire, pelosa. Se amate Castlevania o i giochi d'azione vecchio stampo non rimarrete indifferenti davanti a 7 Towers. Purtroppo non si sa ancora quando uscirà né per quali piattaforme, anche se siamo pronti a scommettere che sarà il PC quella di riferimento. Rimanete quindi in attesa di maggiori informazioni. E non uscite con la luna piena.
Se la sfera di cristallo non ci inganna, Starbound diventerà uno dei giochi più interessanti del 2014, e probabilmente ne parleremo presto su Mulitplayer.it, al di fuori degli angusti confini di questa rubrica. Per il momento accontentiamoci di sbirciare la versione beta del gioco, rilasciata su Steam con la formula "accesso anticipato". I contenuti pare siano già tantissimi, sufficienti a intrattenere i giocatori per ore, con nuove aggiunte in arrivo su base quasi giornaliera. I 13,99 euro richiesti per giocare sembrerebbero quindi più che onesti. Quello che ci aspetta è un mondo generato proceduralmente con sei razze giocabili, una quantità enorme di nemici e boss da sconfiggere, un sistema di creazione degli oggetti profondo e infinite possibilità di personalizzazione per la propria astronave e il proprio pianeta. E molto altro ancora. Tra le modalità di gioco spiccano quelle cooperative e competitive. Ce n'è abbastanza quindi per giocare almeno un anno intero. I patiti di Terraria e Minecraft avranno già gli occhi che luccicano, ma anche i giocatori occasionali che non hanno mai sperimentato questo tipo di videogiochi potrebbero avere trovato il titolo che li introduca all'arte del crearsi un mondo da zero e viverci avventure sempre nuove. Non vi resta quindi che buttarvi nella beta o aspettare cauti una recensione l'anno prossimo.
Quei geniacci di Mode 7 hanno aperto i preordini per la versione beta del loro nuovo strategico a turni, Frozen Endzone. Se vi siete persi il loro gioco di debutto, Frozen Synapse, vi consigliamo intanto di dargli un'occhiata perché è una piccola bomba. Tornando al presente invece, Frozen Endzone offre la possibilità di giocare un immaginario sport del futuro, con classifiche, modalità competitive di vario genere, mercato dei giocatori e tutte le caratteristiche che vorreste in un gioco sportivo. La particolarità, oltre al fatto che si tratta di uno sport di fantasia, è che l'azione si svolge a turni. Conoscendo gli sviluppatori siamo certi che la profondità strategica sarà una delle qualità più rilevanti del titolo. Se volete salire a bordo subito e iniziare a giocare potete comprare il pacchetto da 25 dollari che include due copie della beta per giocare con un amico, chiavi di Steam, il gioco finale quando uscirà e un sconto del 30% su Speedball 2 HD - quest'ultimo un omaggio a un padre fondatore del genere.
Giacché amiamo molto Kafka, ci siamo sentiti in dovere di farvi sapere che a metà dell'anno prossimo uscirà The Franz Kafka Videogame, un'avventura basata sugli scritti del grandissimo scrittore ceco. Inutile dire che ci troveremo ad affrontare un viaggio surreale, grottesco, claustrofobico e, ci auguriamo, memorabile. Siamo curiosi di vedere come La Metamorfosi, Il Castello e gli altri capolavori di Kafka hanno fornito materiale d'ispirazione per questo gioco che, questo è certo, non manca di originalità.
Questa rubrica non si chiamerebbe Underground se non proponesse anche titoli che a una prima occhiata farabbero scappare i più. È il caso di MURI, un gioco d'azione sullo stile di quelli che andavano nell'era preistorica dei computer, quando i videogiochi giravano sul DOS. Pensate che è perfino possibile scegliere fra due frame rate diversi, a seconda che vogliate o meno spingere al massimo l'effetto nostalgia. Sviluppato dal talentuoso Daniel Remar, MURI è intrigante e misterioso, con il suo eroe dalla testa di coniglio e i suoi intricati livelli da esplorare. Se non volete aspettare che arrivi su Steam (manca comunque poco) potete seguire intanto il blog dello sviluppatore.
Chiudiamo con un generoso browser game, che vi viene offerto solo quando questa rubrica non finisce tra le dita dell'avaro e crudele Tagliaferri. Questa settimana abbiamo scelto Crystal Story II, un gioco di ruolo in stile giapponese con combattimenti a turni. Anche se le meccaniche sono tipicissime e scontate per il giocatore smaliziato, la narrazione è coinvolgente, e le tante battute autoreferenziali tengono alto lo spirito. Se vi registrate potete anche salvare i vostri progressi.
di Andrea Rubbini


World of Warcraft
"Avete presente quel momento alla fine di una serata di raid, quando è morto anche il boss finale, avete già distribuito il bottino e ogni giocatore se ne va per la sua strada? Be', questo è proprio un momento del genere". Greg "Ghostcrawler" Street comincia così il post con cui si è congedato definitivamente (definitivamente?) con la community di World of Warcraft che negli anni ha imparato a conoscerlo, ad amare il suo umorismo e a detestare i suoi nerf. Il lead system designer ha lasciato Blizzard, dunque, per perseguire una "nuova ed entusiasmante opportunità" sulla quale, però, non ha detto altro. Dove sarà andato a finire Ghostcrawler? Qualcuno dice WildStar, qualcun altro sostiene che si tratti di un altro segno che qualcosa con World of Warcraft ultimamente proprio non va. La decisione di Street ci ha lasciato abbastanza perplessi, soprattutto dopo averlo visto sul palco del BlizzCon a discutere della nuova espansione, Warlords of Draenor, seppur non con lo stesso entusiasmo del passato. La sua dipartita non è stato il solo colpo incassato da Blizzard in questi giorni. Il famigerato film di Warcraft, per esempio, è stato improvvisamente rimandato dal 18 dicembre 2015 al 16 gennaio 2016, probabilmente per non fare a pugni (e perdere inesorabilmente) con Star Wars: Episodio VII. Comprensibile da un punto di vista commerciale, certo, ma anche un po' azzardato. D'altra parte, del film è stato confermata anche gran parte del cast, al quale si sono aggiunti Ben Foster, Toby Kebbell e Rob Kazinsky in qualità di protagonisti, mentre c'è ancora un punto interrogativo sulla presenza di Dominic Cooper. Sia come sia, si comincerà a girare il prossimo gennaio, a Vancouver.
A Realm Reborn: Final Fantasy XIV
Naoki Yoshida presenterà ufficialmente la versione PlayStation 4 di A Realm Rborn il prossimo 14 dicembre, durante l'attesissima Producers Live Letter che sviscererà gli ultimi dettagli della patch 2.1 prevista per il 17 dicembre. Vi ricordiamo che a febbraio inizierà la beta, mentre il lancio è previsto (perlomeno in Giappone) ad aprile 2014. Proprio ieri, tra l'altro, Square Enix ha pubblicato un trailer di ben dieci minuti che mostra finalmente alcuni contenuti dell'imminente patch intitolata A Realm Awoken. Ne abbiamo già parlato e ne riparleremo approfonditamente tra qualche settimana, ma ad accompagnare il trailer ci sono state anche alcune interviste molto interessanti che hanno fatto luce su alcune nuove feature, come le cacce al tesoro (si potranno decifrare delle mappe e trovare dei forzieri nei punti corrispondenti, presidiati da mini boss, con difficoltà e ricompense di vario genere) e la Duty Roulette (affrontato e completato un dungeon scelto a caso dal gioco, si riceverà un bonus alle ricompense). Yoshida ha anche chiarito lo scopo della patch: il producer ha ammesso che la situazione endgame al momento è abbastanza sterile, e spera che i giocatori che hanno visto tutto si intrattengano fino alla 2.2 con il nuovo sistema PvP, ma la patch 2.1 mira proprio a colmare alcune lacune in termini di progressione, offrendo una gran varietà di sfide anche per chi si sta avvicinando all'endgame soltanto ora. Una cosa è sicura: la patch peserà almeno un paio di giga e aggiungerà veramente tantissimi contenuti.
WildStar
Carbine Studios ha finalmente completato il cerchio, rivelando le ultime due professioni che potranno intraprendere i nostri alter ego virtuali nell'universo di WildStar. Sono il Medico e l'Ingegnere e, proprio come nel caso delle altre classi, funzionano in modo abbastanza diverso da come la tradizione lascerebbe intendere. Il Medico, per esempio, assomiglia molto al Monaco di World of Warcraft, nel senso che è una classe ibrida orientata alla guarigione, ma che non si limita a restare ferma sul posto e a curare i suoi bersagli con incantesimi più o meno diretti. La maggior parte delle sue "magie" benefiche prendono la forma di campi di forza che il Medico può generare sul posto, influenzando tutti i giocatori che li attraversano. Contemporaneamente, il Medico deve anche attaccare il nemico, e questo tipo di meccanica lo rende di certo particolarmente adatto ai giocatori più esperti. L'ultima classe, l'Ingegnere, è altrettanto sorprendente: è un tank, ma utilizza dei "pet", una combinazione decisamente anomala nel genere MMORPG. L'Ingegnere indossa armature pesanti e può convocare un drone alla volta tra quattro tipi diversi: uno può "tankare" a sua volta, un altro cura, un altro infligge danni e il quarto può depotenziare il nemico e potenziare il gruppo. Anche in questo caso, servirà un po' di pratica per gestire questo ruolo con un approccio tutto nuovo. Non vediamo l'ora di provarli di persona.
The Elder Scrolls Online
Ormai le notizie sul MMORPG ambientato nell'universo fantasy di Bethesda cominciano a farsi sempre più frequenti, e nonostante il comprensibile quanto avventato scetticismo della community bisogna ammettere che gli sviluppatori stanno facendo un buon lavoro con la trasposizione di alcuni elementi caratteristici della serie The Elder Scrolls. La creazione del personaggio, per esempio, non sarà complessa e profonda come quella dei The Elder Scrolls tradizionali, ma garantisce al giocatore una buona dose di libertà: nessuna razza lo costringerà ad interpretare un certo ruolo ed è possibile scegliere le tre abilità principali da una lunga lista. Aumentando di livello si guadagneranno anche altri punti che permetteranno di alterare gli attributi del nostro avatar e di personalizzarne le competenze. Questo succede perché ogni classe è legata a tre "rami" di abilità, ciascuno comprendente un set di tecniche legate tematicamente alla classe stessa. Di conseguenza, combinando ogni ramo con quelli appartenenti alle altre classi, si possono creare tantissime combinazioni di build. Molte delle abilità si dovranno prima sbloccare, magari esplorando determinate zone di Tamriel o sconfiggendo certi nemici, un po' come le Parole dei Draghi di Sykrim. Tutto molto bello e interessante, ma come farà Zenimax a impedire che i giocatori, alla fine, si appoggino unicamente alla solita manciata di build più efficaci delle altre?
di Christian La Via Colli

Saga Broken Sword
Broken Sword: Il segreto dei templari Visto che è stata appena pubblicata la prima parte del quinto capitolo della serie Broken Sword di Revolution Software, vediamo di ripercorrerne brevemente la storia attraverso i capitoli precedenti, in modo da dargli l'importanza che merita (l'intera serie ha venduto più di sei milioni di copie). Nonostante le avventure grafiche non siano più commercialmente appetibili come un tempo, è infatti rimasto vivo un nocciolo duro di appassionati che permette ancora agli sviluppatori di crearne con una certa regolarità. Revolution è riuscita a proseguire la serie grazie a una campagna di successo su Kickstarter. Ma ora bando alla ciance e vediamo cosa ci siamo lasciati alle spalle.
Broken Sword: Il segreto dei templari (1996)
Il primo, storico, capitolo della serie. Lanciato inizialmente su PC da Virgin Interactive, è in realtà disponibile per una moltitudine di piattaforme diverse che lo rendono paradossalmente il capitolo più facile da reperire del mucchio. Revolution lo realizzò dopo altre avventure grafiche di successo come Lure of the Temptress e, soprattutto, l'eccellente Beneath a Steel Sky (entrambe sono state rilasciate come abandonware e sono scaricabili gratuitamente da diversi siti, tra i quali GoG).
Broken Sword: Il segreto dei templari racconta la storia di George Broken Sword II: La profezia dei maya Stobbart, protagonista di tutti i capitoli, che finisce suo malgrado in un'avventure pericolosissima. George è un turista americano in visita a Parigi, che si trova coinvolto nell'esplosione di una bomba piazzata in un bar da un uomo vestito da clown. Da qui parte la sua investigazione che lo porterà a scoprire segreti antichi sepolti nei meandri della storia e ad affrontare pericoli modernissimi.
Il primo Broken Sword introduce alcuni di quelli che diverranno elementi cardine della serie: grafica stile cartoon, temi avventurosi vicini agli Indiana Jones e Nico, personaggio femminile di grande fascino, presto promossa a coprotagonista.
Broken Sword: Il segreto dei templari - The director's cut (2010)
Versione riveduta e corretta del primo capitolo. Oltre ai miglioramenti grafici, con l'aumento della risoluzione e il rifacimento di molti elementi, vengono introdotte sezioni di gameplay inedite con protagonista Nico.
Broken Sword II: La profezia dei maya (1997)
Il secondo titolo della serie fu pubblicato sempre da Virgin Interactive l'anno successivo al primo. La trama vede il ritorno di George che dovrà mettersi sulle tracce dei rapitori della sua quasi fidanzata. Anche qui Nico lo metterà in contatto con misteri legati a un'antica civiltà, i Maya, portandolo in viaggio in alcuni affascinanti luoghi del centro America.
Broken Sword: Il sonno del drago Dal punto di vista tecnologico Broken Sword II: La profezia dei maya è equivalente al precedente episodio. Si tratta di un'avventura di alto livello, nonostante molti preferiscano il primo capitolo. Comunque è considerato tra i migliori episodi della serie.
Broken Sword II: La profezia dei maya - Rimasterizzato (2011)
Riedizione moderna del secondo capitolo. Come il precedente ha goduto di numerose novità. Tra queste il rifacimento della grafica, una nuova colonna sonora, un sistema di aiuti contestuale, un diario, un fumetto interattivo realizzato da Dave Gibbons e l'integrazione con Dropbox per portare i salvataggi su diverse piattaforme.
Broken Sword: Il sonno del drago (2003)
Nonostante il successo del secondo episodio, passarono sei anni per poter vedere apparire sul mercato un nuovo Broken Sword, questa volta pubblicato sotto etichetta THQ (in Europa). Revolution nel frattempo aveva tentato la via del mondo console con il buon In Cold Blood per PlayStation, esperienza che segnerà anche Broken Sword: Il sonno del drago. Il terzo è stato sicuramente il capitolo più contestato della serie, a causa dell'abbandono dell'interfaccia punta e clicca e degli enigmi classici, in favore di puzzle alla Tomb Raider e di un interfaccia più adatta ai joypad di PlayStation 2 e Xbox, oltre che all'abbraccio totale del 3D con tanto di scene d'azione. Rileggendolo con il senno di poi, non era mostruoso come fu descritto da molti, ma all'epoca dell'uscita i profondi cambiamenti strutturali non furono accolti per niente bene dagli appassionati, che, soprattutto per colpa delle scene action, lo vissero come un tradimento, nonostante le buone recensioni. Anche le vendite non andarono malissimo, ma furono inferiori a quelle dei capitoli precedenti. Inoltre, doveva essere la conclusione della serie, progettata inizialmente come una trilogia; senonché...
Broken Sword: L'angelo della morte (2006)
Broken Sword: L'angelo della morte fu realizzato sotto la pressione dei fan che volevano un nuovo capitolo della serie a tutti i costi, nonostante il cambio di rotta intrapreso con il terzo. Il gioco fu sviluppato in collaborazione con Sumo Digital, Broken Sword: L'angelo della morte che curò la produzione sotto il coordinamento creativo del team originale. La trama vede di nuovo George alle prese con i tesori dei templari, aiutato da una ragazza italiana, una certa Anna Maria. Nonostante l'impostazione classica e il ritorno di alcuni personaggi del primo episodio, Broken Sword: L'angelo della morte è considerato da molti come il capitolo più debole della serie, soprattutto per la storia con poco mordente e per nulla originale.
Broken Sword: La maledizione del serpente (2013)
Il quinto Broken Sword è appena stato pubblicato in versione PC. Ossia, ne è appena stata pubblicata la prima parte. Non ne parleremo qui, se non per segnalare il ritorno allo stile dei primi due episodi nell'impostazione generale e nelle meccaniche dei puzzle. Aspettatevi a breve di leggerne la recensione completa su Multiplayer.it.
Broken Sword 2.5: The Return of the Templars (2008)
Finiamo in bellezza segnalando questo progetto amatoriale legato alla serie Broken Sword, pubblicato nell'ormai lontano 2008. Broken Sword 2.5: The Return of the Templars è un'avventura freeware realizzata da Daniel Butterworth che riprende lo stile dei primi due capitoli della serie per proporre un seguito ideale del secondo, in evidente polemica con il terzo e il quarto episodio troppo lontani dagli originali. Revolution non ne impedì la pubblicazione e, anzi, fu contenta di un tributo di tale qualità. Se volete giocarci, potete scaricarlo gratuitamente dal sito ufficiale.
di Simone Tagliaferri

GeForce Titan Black Edition
Sul finire della scorsa settimana il panorama delle schede video è stato ravvivato dai rumor della GeForce Titan Black Edition, una versione pompata della Titan con incrementi per clock, memoria e shader. Questi ultimi dovrebbero essere 2880, pari a quelli della 780 Ti, mentre le texture unit, sempre secondo i rumor, sarebbero 240 contro le 224 della Titan standard. E arriviamo infine alla banda passante la cui ampiezza dovrebbe essere 336GB/s che, al pari del clock della memoria impostato su 1750MHz, è uguale a quella della GTX 780 Ti. Diverso, invece, il clock della GPU che va dagli 837MHz della Titan ai 1000 della Black. Parliamo di 124MHz in più anche rispetto alla GTX 780 Ti che nonostante le specifiche similari viene superata di gran lunga dalla Titan Black dipinta in questi rumor. Numeri che dovrebbero garantire performance di livello estremo anche se frequenze così alte potrebbero rendere un eventuale overclock meno agile rispetto a quanto capita con le versioni base. Purtroppo il TDP viene riportato come "unlimited" e non ci può dare indicazioni in questo senso, costringendoci ad aspettare informazioni più dettagliate per formulare ipotesi meno campate per aria. Ma possiamo provare a immaginare la lineup Nvidia dopo l'eventuale uscita di una nuova ammiraglia. Con l'uscita della Titan Black, infatti, la Titan standard andrebbe inevitabilmente a scomparire e la nuova scheda andrebbe a riempire una posizione dominante che da qualche tempo è riservata a schede fin troppo costose. Ma viste le politiche di prezzo più agguerrite adottate da Nvidia negli ultimi tempi, è probabile che non si arrivi a toccare gli spaventosi 999 dollari della Titan liscia.
Cinema casalinghi
I pannelli OLED hanno iniziato a diffondersi ma la tecnologia a LED organici costa ancora troppo e per questo il classico LED ha ancora qualcosa da dire, soprattutto quando servono pannelli grossi e magari in risoluzione 4K. Questo è il caso della Smart TV Samsung UN85S9, un mostro da 85 pollici e risoluzione 4K con una frequenza di aggiornamento di 120Hz. Ma se pensate che il ricorrere a una tecnologia già diffusa si traduca automaticamente in un prezzo più contenuto vi sbagliate di grosso. Il titanico televisore costa infatti un 40.000 dollari che ne fanno un regalo di natale da nababbi. Il prezzo dovrebbe essere legato alla qualità del LED, piuttosto elevata, da moltiplicare per una superficie da illuminare gigantesca. Ma non è detto che l'incremento qualitativo valga uno stacco di costo così elevato rispetto a pannelli simili prodotti dalla concorrenza. Il Sony XBR-84X900, infatti, viene via con soli 25.000 dollari e, tra l'altro, sembra essere inferiore, per rapporto qualità/prezzo, al Toshiba 84L9300U, Smart TV da 84 pollici come il summenzionato Sony ma, a differenza di quest'ultimo, capace di arrivare a 240Hz di frequenza di aggiornamento. E il prezzo, in questo caso, è proprio da straccioni, visto che viene via con appena 13 mila dollari.
Il mondo si accorge del Bitcoin
Il ban della Cina alle transazioni bancarie basate su Bitcoin potrebbe non essere una brutta notizia, d'altronde il governo cinese non ha bloccato le transazioni personali e ha specificato che il sistema economico del paese orientale non ha da temere dalla moneta virtuale. Questa mossa, dunque, potrebbe indicare un interesse, da parte del governo orientale, nella regolamentazione della valuta digitale che ridurrebbe le estreme fluttuazioni del Bitcoin. Certo, ridurne il potenziale speculativo potrebbe ridimensionarne l'importanza della valuta ma questa potrebbe comunque mantenere un forte appeal come moneta universale e svincolata dalle Zecche. D'altronde è sopravvissuta anche all'intensificarsi dei controlli legati all'utilizzo del Bitcoin nel mercato nero del web mentre tutti pensavano che le transazioni sarebbero precipitate una volta dimostrato che la moneta è più difficile ma non impossibile da tracciare. E invece ci troviamo di fronte a compagnie trasparenti, come Ouya o Virgin, che la stanno adottando senza troppe storie e persino la Bank of America ha riconosciuto, dopo aver osservato il mercato cinese, che il Bitcoin ha un potenziale enorme. E questo anche perché la moneta virtuale abbassa i costi di transazione e il limite massimo di 21 milioni di Bitcoin ne proteggerà il valore a lungo termine, sebbene il valore di scambio sia comunque soggetto, sul breve termine, a fluttuazioni enormi. Ma senza un sostegno il Bitcoin potrebbe comunque sparire in un attimo. Per una transazione servono 50 minuti e questo rendere la moneta virtuale inadatte agli acquisti di tutti i giorni o all'ultimo minuto. Inoltre non ci sono garanzie e subire un furto senza che ci sia una banca a poterlo ripagare potrebbe non essere l'ideale per l'uomo comune che dei soldi ha bisogno per la casa, il cibo e la macchina.
di Mattia Armani


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