Corriere:«A spingermi verso questa scelta concorrono soprattutto alcuni difetti gravi di chiarezza che vedo nella linea seguita oggi dal vertice del Pd e l’imbarazzo in cui mi troverei, domani, nel fuoco della campagna elettorale, se questa ambiguità non venisse superata. La campagna elettorale – prosegue – mi costringerebbe a negare l’ambiguità di fondo nella linea del partito sulla questione fondamentale della strategia europea dell’Italia per uscire dalla crisi, più volte denunciata ma a tutt’oggi non risolta»
Una buona notizia, segno che il programma sul Lavoro del PD si rifà a Fassina ed alle idee progressiste, mandando in soffitta i liberali alla Ichino.
Temo però che, una volta svolte le elezioni, si tornerà a parlare del modello Ichino. Difficilmente i democratici avranno la maggioranza parlamentare e quindi saranno costretti ad accordi con il Centro.