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PD, il partito della macchina. L'esempio della Ztl di Testaccio nella perfetta lettera di un nostro lettore

Creato il 09 maggio 2014 da Romafaschifo
Cari amici di RFS,
spero troverete un po’ di tempo per occuparvi della questione dell’aumento delle tariffe per la ZTL, di cui in questi giorni si sta discutendo animatamente.
Io sono un abitante di Testaccio, molto amareggiato per la posizione assunta dal circolo PD del mio rione e da numerosi politici romani al riguardo. Spero di non essere il solo.
Immagino condividiate l’idea che il proposto aumento delle tariffe per la ZTL non è una misura per fare cassa, come molti immancabilmente hanno dichiarato. Si tratta di una misura ecologica, di civiltà, di equità e infine di buon senso.
Tutta Roma è spaventosamente congestionata dalle automobili. Testaccio in particolare versa in condizioni vergognose. In tutto il rione non c’è un attraversamento pedonale che non sia ostruito dalle auto in sosta. Su quasi tutte le strade i marciapiedi sono di fatto strapuntini di 50 cm sui quali si deve camminare in fila indiana, ma questo consente di avere più spazio per la sosta a spina di pesce. Il recente progetto di riqualificazione di Piazza Testaccio è stato sfigurato da un comitato di residenti che ha “migliorato” il progetto originario con il solo scopo di non far allargare i marciapiedi e non perdere posti auto. Sotto al nuovo mercato è stato costruito un parcheggio senza riqualificare in alcun modo la zona circostante (sempre per non perdere posti auto). La striminzita pista ciclabile di Via Zabaglia è stata più volte oggetto di attacchi, colpevole di restringere la carreggiata e rendere disagevole la tripla fila per chi deve andare in macchina a fare colazione da Linari. Insomma, per i testaccini lo spazio per le automobili non basta mai, anche a costo di non consentire a un disabile o a un anziano di uscire di casa. Anche a costo di far crescere i bambini in un ambiente sporco, inquinato, incivile e pericoloso.
Con l’aumento delle tariffe ZTL si chiedeva a ciascuno di fare un piccolo sacrifico per il bene comune e per vivere tutti meglio. Aumentiamo il prezzo le strisce blu per chi arriva da fuori, rafforziamo la ZTL ampliando gli orari e riducendo i permessi, ma chiediamo un contributo anche a chi in centro ha la fortuna e il privilegio di viverci e spesso dell’automobile privata potrebbe agevolmente fare a meno. Si tratta di semplice buon senso. Il centro di Roma è uno spazio prezioso che appartiene a tutti, non è l’autorimessa privata dei residenti.
Il sindaco ha cercato di spiegarlo. Lo stesso ha fatto l’assessore Improta . A loro va riconosciuto il coraggio di aver provato ad introdurre una misura giusta, ma impopolare in una città i cui abitanti amano la propria vettura più dei propri figli.
Il problema è che come prevedibile sono spuntati da tutte le parti i difensori degli interessi piccoli piccoli, dei peggiori egoismi e dell’inciviltà. Persino nella maggioranza del sindaco tanti hanno colto l’occasione per raccogliere un po’ di facile consenso. A difesa dell’indifendibile situazione romana si sono schierate persone ed organizzazioni che si definiscono verdi, sensibili rispetto ai temi ambientali e della tutela del patrimonio storico della città. Hanno gridato allo scandalo. Hanno detto che l’aumento era un salasso.Qualcuno ha provato a fare 2 conti dello spaventoso e crudele dazio che avrebbe affamato i poveri residenti del centro? Circa 70 centesimi al giorno.Francesco*Nulla da dire sulla perfetta lettera di Francesco. Solo che stanno lavorando, tutti, per farci perdere anche la minima speranza di diventare normali. Commentate voi.-RFS

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