Pd trascinato trascinato all’inferno da Monti. Ora dimettetevi motu proprio

Creato il 25 febbraio 2013 da Albertocapece

Qualcosa francamente non funzionava negli exit poll. E che ci fosse qualcosa di stonato è stato chiaro quando hanno cominciato a ritardare misteriosamente le prime proiezioni, come se si avvertissero delle scosse di terremoto che tutti inconsciamente si aspettavano, ma che si cercava di esorcizzare. E adesso la tempesta perfetta è arrivata: Grillo ha mandato all’aria tutti gli equilibri, Berlusconi l’ha spuntata, Monti è affondato e il Pd è rimasto col cerino in mano.

Naturalmente tutto questo è sorprendente nelle proporzioni in cui si è manifestato, ma assolutamente prevedibile nella sua logica. Fin dall’inizio sono stato testardamente convinto che il Pd avesse fatto un errore gigantesco rinunciando ad andare ad elezioni anticipate che avrebbe certamente vinto, per accettare invece il governo dei tecnici. I furbissimi dirigenti del partito avevano pensato: facciamo fare i compiti sgradevoli a Monti e poi subentriamo alla scadenza naturale della legislatura. Ma le cose non sono affatto così semplici: i tecnici hanno seguito come muli ricette asurde dal punto di vista dell’economia, anche se politicamente care ai centri di potere della finanza, hanno causato un avvitamento economico senza precedenti, hanno impoverito gli italiani, favorito le banche, si sono piegati a qualsiasi diktat provenisse da Bruxelles.

Il Pd si è appiattito a tal punto sul professore, sulle politiche inique e reazionarie, da aver preso completamente la sua fisionomia di partito di centrosinistra. E ha continuato imperterrito anche quando le ricette europee hanno mostrato il loro veleno  e sono state sconfessate dallo stesso Fmi. Non è stato in grado di cogliere né l’opportunità della della vittoria di Hollande, né il nuovo clima creatosi anche dentro il pensiero economico. Ha proseguito con i paraocchi nell’appoggiare senza se e senza ma, ricette chiaramente orientate a favorire la Germania e i Paesi forti. E’ arrivato persino a diventare un fan dell’abolizione dell’articolo 18. Si è appiattito non dietro uno statista, ma un mediocre funzionario.

Non ha avuto sentore che questo avrebbe dato una grande chance a Berlusconi, che la salita in politica sarebbe stata la tomba di Monti e  che l’evidente situazione di cattività in cui è stato portato il Paese, oltre agli scandali a scoppio continuo, avrebbero portato al diapason i movimenti di protesta. Soprattutto non ha capito la perdita di senso, di linea, di ragion d’essere di un partito socialdemocratico. Che questo sia dovuto agli errori e alle cecità di sfere dirigenti vecchie di mentalità prima ancora che per anagrafe, non c’è dubbio. Ma ha anche giocato la fragilità del progetto: l’unione tra la cultura di sinistra e quella cattolico popolare era il tentativo di costruire una sorta di minotauro, reso ancor più deforme dal fatto che nel tempo quella cultura cattolica non esisteva di fatto più ed era diventata solo un’espressione di un conservatorismo compassionevole, come lo avrebbe definito Bush junior. Questa è la parte che più ha spinto per la comunione con Monti dopo aver tentato con Renzi di fabbricarsi in casa un emulo-rivale.

Di fatto dal Pd sono venuti solo ambigui e timidissimi accenni al ritrovare la strada del lavoro e dell’equità, ma caterve di interviste ai giornali della finanza in cui il partito si accreditava come un partner affidabile. Anche queste cose dette mille volte inutilmente perché ci si fidava dei giornaloni partito e dei loro peana.

Adesso ci si aspetterebbe che in questo bailamme il Pd sappia trovare un po’ di normalità e che ci siano dimissioni in massa. Purtroppo invece non avverrà: ci sarà, com’è evidente e come il sottoscritto aveva pronosticato, un altro anno di grande coalizione e di grande impoverimento agli ordini di Berlino dove del resto domani va Napolitano a prendere ordini. Gli ultimi per lui, ma non per noi. umiliati da Monti e dal suo asservimento all’Europa, umiliati da Berlusconi che ci sputtana dappertutto nel mondo. Umiliati dal Pd che non sa essere ciò che dovrebbe. La terra di certo non ha finito di tremare.


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