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PDL: sospensione dei professori che insegnano ideologicamente. La sinistra come al solito insorge

Creato il 12 maggio 2011 da Iljester

PDL: sospensione dei professori che insegnano ideologicamente. La sinistra come al solito insorgeChe la scuola fosse la sede dove si formano ideologicamente le persone ormai è un dato di fatto. Non si può negare che la politica sta alla scuola come il cacio sta ai maccheroni. Insomma, se non si è faziosi e si riconosce il ruolo fondamentale che ha avuto la scuola nella formazione politica degli italiani, si è ben consapevoli del danno che spesso hanno causato stuoli di insegnanti un po’ troppo zelanti, ex sessantottini e simpatizzanti vari di falce e martello nell’esporre in modo partigiano la storia e la cultura, ovviamente a favore delle loro idee politiche.
Ma se non credete a questa opinione, pensate alle Foibe. Fino a qualche anno fa non erano neanche prese in considerazione dai libri di storia, e gli insegnanti che magari le conoscevano non sempre le accennavano. Figuriamoci se poi venivano commemorate! Oggi, invece, le si ricorda il 10 febbraio. Ma il merito di chi è? Del centrodestra, che fortemente ha voluto questo ricordo. Fosse stato per la sinistra, le Foibe potevano rimanere là dove erano fino a diversi anni fa: nella memoria di chi ha vissuto quei drammatici momenti e basta. Una tragedia di serie B, perché gli italiani coinvolti – per certa ideologia – erano di serie B.
La verità è che nella scuola, la tentazione per molti insegnanti di formare i propri scolari secondo la loro ideologia e la propaganda non è così fantascientica. Date a uno scultore un po’ di creta e lui non resisterà: la prenderà in mano e inizierà a plasmarla secondo la sua fantasia e le sue idee creative. Date a un insegnante comunista uno scolaro che non conosce nulla della storia e del comunismo, e lui farà in modo da dipingergli quest’ultimo come la migliore e la più grande idea del mondo: come il simbolo stesso dell’uguaglianza fra gli uomini, della fratellanza e della tolleranza.
Sappiamo che però la storia dice cose ben diverse. Eppure certe tendenze nella scuola pubblica italiana ci sono ed è inutile negarle. Non potrebbe essere diversamente, visto che da decenni la scuola pubblica è stata appaltata dalla sinistra politica e sindacale. Ed è ovvio che davanti a una egemonia culturale e politica de facto, anche la realtà storica e la cultura sono state lentamente e inesorabilmente alterate a favore della stessa parte politica culturalmente dominante: la sinistra appunto.
Da qualche anno, la destra però è diventata maggioranza politica nel nostro paese. Ciononostante, continua a essere minoranza culturale, osteggiata, boicottata e costantemente delegittimata nei vari tentativi di riforma. Ogni giorno deve lottare strenuamente affinché gli squilibri all’interno del mondo dell’istruzione e della cultura in genere vengano eliminati o quantomeno attenuati, e venga trasmessa alle giovani generazioni una verità storica obiettiva con il giusto spazio a tutte le idee politiche e culturali. Purtroppo però si assiste alle solite resistenze di natura conservatrice della sinistra culturale e politica che non vuole perdere la presa (e il monopolio) su un settore formidabile: quello della formazione culturale delle giovani generazioni.
Ed è proprio questo l’atteggiamento davanti all’idea del PDL di sanzionare quei professori che insegnano in modo «ideologico» la storia o fanno propaganda politica con una sospensione di tre mesi dall’insegnamento. Apriti cielo! La sinistra (politica e sindacale) si è stracciata le vesti e ha accusato il centrodestra di voler tappare la bocca agli insegnanti liberi. Dal PD arriva la bordata: «Dopo gli attacchi alla magistratura mancavano quelli agli insegnanti» che dimostrano «la solita visione trinariciuta nei confronti della libertà di insegnamento».
A me personalmente pare trinaciruto permettere che dei ragazzi vengano riempiti di idee politiche e di spot elettoral-propagandastici di parte che nulla c’entrano con l’insegnamento e la sua libertà costituzionalmente garantita. La quale significa non solo che l’insegnante nella propria attività educativa deve essere libero e privo di costrizioni ideologiche, ma pure che egli deve rispettare la sensibilità dei destinatari dell’insegnamento, e cioè degli studenti e delle loro famiglie. Le visioni faziose della storia e della cultura, le attività di propaganda pro-partito o pro-ideologia non sono espressione della libertà di insegnamento, ma proprio l’esatto contrario, poiché surrettiziamente suggeriscono, a persone che ancora non hanno una formazione culturale piena e consapevole, idee politiche di parte, spesso errate, spesso condannate dalla storia, e spesso persino pericolose su una menta ancora in formazione.
Perciò, quello che è veramente deprimente è credere (o far credere) che la libertà di insegnamento coincida con la la libertà di propaganda faziosa e arbitraria. Ed è quello che fa la sinistra davanti a un’altra verità: la tutela della libertà del giovane durante la sua educazione. Egli deve avere la possibilità di acquisire un bagaglio culturale il più possibile obiettivo e completo. Che certamente non vuole dire che l’insegnante non possa o debba dare le proprie personali opinioni su un argomento o non possa esprimere le proprie idee, ma nel farlo deve sempre evidenziarle come tali, facendo riferimento che si tratta solo della sua opinione, non da tutti condivisa, esponendo là dove è possibile pure le posizioni contrarie; questo soprattutto a ridosso di campagne elettorali e referendum. Ecco qual è l’obiettivo della proposta di legge: fare in modo che gli insegnanti si rendano responsabili e sensibili per quello che insegnano, non volendo certo limitarne la libertà, come la sinistra mistificatrice vuole fare credere per i soliti suoi comodi.

Fonti: Il Giornale | Repubblica

di Martino © 2011 Il Jester Dai la tua opinione
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Autore: Martino » Articoli 1445 | Commenti: 2438

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