Sono molto indecisa se si tratti del più grave o del secondo in ordine di gravità.
Che cosa ho fatto?
Sono andata dalla parrucchiera pur essendo indecisa.
Più o meno è grave come andare e dirle "Fai tu" (primo in classifica).
Comporta lo stesso grado di responsabilità, e di danno potenziale.
E infatti.
Ero indecisa, una delle poche volte nella mia vita, perché erano molto lunghi e vorrei tagliarli drasticamente, diciamo fino al mento, ma non ho il coraggio. Starei benissimo, l'ho già fatto. Però non potrei farmi la coda, lo chignon con la ciambella e tutte quelle cosìne lì - che poi ti richiedono tempo la mattina - e io non ce l'ho - e quindi non le faccio mai.
Poi volevo cambiare il colore. Diciamo che avevo un effetto ombré talmente delicato che quasi non si notava. Poi è arrivata Bianca Balti a Sanremo e ho pensato "adesso li vorranno tutti così", quindi volevo qualcosa di nuovo, di forte, ma anche di equilibrato sulla mia faccia.
Io l'ho detto alla parru, ma capisco che taglia/non tagliare e ombré/non ombré non sono indicazioni chiare.
Risultato: ho i capelli TAMARRI.
Simulazione vicina al vero, piastratura chimica a parte.
Per cambiare taglio senza accorciare troppo ha sfilato tutto, esattamente quello che NON volevo fare. Una cosa di cui ero certa era quella che non volevo perdere il volume, quindi dicevo NO alla sfilatura.Devo essermi spiegata bene.
Per cambiare colore mi ha fatto una base talmente scura che sembro la figlia della famiglia Addams. Negli anni 2000 andava bene (infatti ero così), ma ora ANCHE NO.
Non contenta, per non fare l'effetto ombré, mi ha fatto una cosa a metà tra lo sciatù (cit.), le meches e sarcazzo. Delle ciocche bionde che a me ricordano solo Jem e le Holograms.
Il tutto per la modica cifra di NOVANTA EURI e la permanenza di sole CINQUE ORE chez la parru.
E quando mi sono vista allo specchio, ho pensato: "Era meglio tagliarli corti."
Il Cavaliere Impavido, che mi ha assicurato che non è "poi così diverso da prima" (gesù gli uomini!), mi ha chiesto perché non cambio parrucchiera. A parte il fatto che è sottocasa, che in tanti anni di servizio è la prima volta che mi fa una michiata del genere - echeè? adesso non si perdona un errore? - avete presente il trauma psicologico di cercare una parrucchiera? Io 'un ce la fo.
E la cosa peggiore è che, uscita dalla parru con questi capelli, il disastro si è abbattuto su di me e sono diventata io stessa tamarra: il sabato pomeriggio sono andata in un centro commerciale, obbligata dal fatto che i centri Apple si trovano solo lì, e mi sono confusa nella massa, e mi sentivo parte di essa. E, per non farmi mancare nulla, sono andata al cinema al multisala, il regno delle famiglie e dei tamarri, appunto. Quelli che non spengono il cellulare, rispondono durante il film, masticano il chewing-gum così forte da renderti difficile sentire il film, hanno dosi di profumo alcolico così forti da distrarti dalla trama.
Ogni volta che ci vado poi devo far passare quei 12 mesi di disintossicazione. Infatti vado al cinema una volta l'anno, perché nei cinemini di provincia non c'è il riscaldamento, oppure hai una colonna in mezzo alla vista, oppure il tuo schermo di casa è più grande. Quindi restano solo i multisala, nel male e nel male.
Per fortuna mi sono trattenuta dal mangiare al fast food, avrebbe aggiunto la ciliegina sulla torta.
Ho cercato anche di salvarmi l'anima guardando un film serio (Zero Dark Thirty), perfetto per passare un sabato sera distensivo e rilassato (comunque bello).
Ora, cosa devo fare? Sono già tornata dalla parru per farmi togliere un paio di toni di scuro. Quanto è il tempo utile da far passare perché non pensi che mi fanno davvero schifo? Sono indecisa tra peggiorare il biondo estendendolo a tutta la fascia sotto dei capelli, tagliarli nettamente o girare con una parrucca.
Dove sono stata per tutto questo tempo?
Chiusa in casa a pentirmi sui ceci :-)