Pedagogia ibrida

Da Franceframes
Da qualche giorno, dopo molte resistenze verso i social network, mi sono iscritta a Twitter, per testare le potenzialità di costruzione collettiva di conoscenza (obiettivo ambizioso :) !)Ho fatto una scelta accurata di persone e o aasociazioni/gruppi da seguire, in particolare mi sono diretta verso l'e-learning e l'apprendimento digitale.Bene, dopo una settimana, devo ammettere che mi si sta APRENDO UN MONDO; sto ricevendo Tweet interessantissimi, con rimandi ad articoli tutti da leggere e da scoprire...Questa sera voglio condividere questa twit-scoperta:  "Hybrid Pedagogy a digital journal of teaching and technology"Nella homepage della rivista si afferma che "tutto l'apprendimento è necessariamente ibrido"Pedagogia ibrida per:- combinare i fili della pedagogia critica e digitale per arrivare ad un migliore uso sociale e civile della tecnologia e dei media digitali nelle aule scolastiche e nelle classi on-line- evitare di enfatizzare l'educazione tecnologica ma cercare di interrogare ed analizzare gli strumenti tecnologici per prevederne usi progressivi.

Andano a curiosare meglio tra gli articoli ho trovato diversi spunti su cui riflettereIl termine ibrido viene usato per definire l'apprendimento che avviene in una classe fisica (o in un altro spazio fisico) e on line. Il termine viene distino da "blended" miscelato in quanto quest'ultimo si riferisce alla pratica, mentre la pedagogia ibrida è la la formualzione concettuale di una metodologia.La parola "ibrido" ha profonde risonanze, suggerisce non solo che il luogo di apprendimento è cambiato, ma che una pedagogia ibrida ripensa radicalmente la nostra concezione del luogo. Così, la pedagogia ibrida non si limita a descrivere una semplice miscelazione dell'apprendimento in classe  e apprendimento on-line, ma vuole di portare i tipi di apprendimento che avvengono in un luogo fisico e i tipi di apprendimento che accadono in un luogo virtuale in un discorso più impegnato e dinamico.

Il concetto di "ibrido" in pedagogia non deve riferirsi solo all'apprendimento. Esso deve investire molti aspetti, l'obiettivo è quello di pensare olisticamente alle diverse "ibridità" che si presentano nelle nostre vite reali e digitali, negli spazi accademi ed extra-accademici.Per questo possiamo cercare spazi ibridi in molti aspettiLearning spazio fisico / spazio virtuale di apprendimento
Spazio Academic / Extra-accademica 
SpazioAule fisiche/ Aule Aule online
Formazione Istituzionale / educazione informale
Giardino con pareti Academia / Istruzione Aperto
Gli studiosi ed insegnanti
prodotto / processo di apprendimento
Disciplinarità / interdisciplinarità
Singoli insegnanti, studenti, ed accademici / comunità collaborative
L'apprendimento nelle scuole / Learning nel Mondo
Pedagogia analogico / digitale Pedagogia
Utilizzo di strumenti / impegno critico con gli strumenti
Macchina e macchina-come interazione / Human Interaction
Apprendimento passivo / Experiential Learning
Insegnare e apprendere Pedagogia / Critical
E' necessario andare ad analizzare i lati, i confini di ciascun binario (e non a privilegiare nettamente uno) verso l' obiettivo  (forse ambizioso)di una decostruzione più approfondita della nostra pedagogia. Ibridità è sul momento di gioco, in cui i due lati dei binari iniziano a ballare (e attraverso) l'un l'altro prima di approdare in qualche nuova configurazione. 
Mi sembra un discorso condivisibile, non possiamo più pensare di ancorare le nostre esperienze su un solo lato del binario, è necessario riflettere e ritrovare le contingenze, le contaminazioni, tra molti aspetti che incontriamo tutti i giorni.
E questo vale ancora di più nell'apprendimento, che deve istituire un circolo virtuoso tra spazi e pratiche nella classe fisica e possibilità e pratiche nello spazio on line, tra disciplina e interdisciplina, tra studente e docente, tra pratica e metacognizione, tra pensiero scientifico e narrativo, tra insegnamento e apprendimento....


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