Pelham 1 2 3 - Ostaggi in metropolitana

Creato il 20 dicembre 2012 da Misterjamesford
Regia: Tony ScottOrigine: USAAnno: 2009Durata: 106'
La trama (con parole mie): Walter Garber è un pezzo grosso del Dipartimento dei trasporti di New York indagato e momentaneamente degradato allo smistamento treni almeno fino al chiarimento della sua posizione rispetto ad una presunta tangente incassata durante un viaggio di lavoro in Giappone.Ryder è un ex galeotto che ha intenzione di organizzare un complesso diversivo di stampo terroristico per giostrare un colpo in borsa.Insieme ad una manciata di uomini e ad un ex conducente dai trascorsi criminali quest'ultimo prende possesso della vettura di testa del Pelham 123, uno dei treni che Garber sta gestendo, finendo per assegnare proprio a quest'ultimo lo sgradito compito di negoziare per le vite degli ostaggi.Inizia in questo modo una lotta a distanza tra due uomini a loro modo disperati che avrà come spettatori la polizia, una squadra di negoziazione ed il Sindaco di New York.

Soltanto qualche anno fa, nel pieno del mio periodo buio da "solo Cinema d'autore", non avrei mai creduto che un giorno avrei pronunciato questa frase: io, a Tony Scott, voglio bene.
Certo, l'opera del minore - e più sfortunato - di due dei fratelli più noti della settima arte riesce sempre ad essere ridondante, videoclippara, tamarra, oltre misura, eppure a suo modo incredibilmente genuina e coinvolgente, a tratti quasi profonda, nonostante la matrice completamente action che la guida.
Pelham 1 2 3 è stato per anni ignorato senza troppi problemi dal sottoscritto, giudicato a scatola chiusa come troppo brutto perfino per il vecchio Tony nonostante la presenza di un cast di tutto rispetto - John Travolta, John Turturro, James Gandolfini e soprattutto Denzellone nostro Washington -, recuperato quasi per caso a seguito di un paio di recensioni decisamente positive ed un passaggio casuale in tv - per una delle pochissime serate spese guardando un film in programmazione sul piccolo schermo - e decisamente sorprendente, considerate le aspettative che mi ero riservato di mantenere in proposito.
Il confronto a distanza tra uno spiritato Travolta nel ruolo del terrorista - o presunto tale - ed un Denzel versione sedentaria eppure in grado di mantenere ben alta la tensione funziona alla grandissima soprattutto nella prima parte della pellicola, quando più che dell'evoluzione della storia la sceneggiatura di Brian Helgeland - una penna da non sottovalutare, se si pensa a L.A. Confidential o Mystic river - si concentra sull'esplorazione del passato dei due avversari e sul loro background sfruttando dialoghi ben congeniati ed un twist che regala al già citato e sempre mitico Mr. Washington l'occasione di sfoderare tutto il suo talento di attore - il racconto sulla verità a proposito della presunta tangente per la quale si ritrova declassato ed indagato -: il climax che conduce alla conclusione, invece, sacrifica qualcosa - e anche di più - allo spettacolo di grana grossa, e nonostante un paio di sequenze automobilistiche di tutto rispetto e la consueta dose di sparatorie finisce per rientrare in standard comuni per il genere, tagliando di fatto le gambe all'effetto "voto molto più alto di quanto avrei mai creduto" maturato nel corso della prima ora di pellicola.
Da un lato, forse, è giusto che sia così, ma dall'altro resta un pò di rammarico per un film che partiva da molto in basso e che è stato in grado, almeno in parte, di rivelarsi come un intrattenimento di ottimo livello, soprattutto rispetto alle riflessioni che le motivazioni di Ryder e Garber muovono nell'audience: in tempi di crisi come questi, in cui tutto pare sotto il controllo di pochi uomini - spesso non all'altezza - è interessante il dilemma morale che porta il primo tra i due antagonisti sulla via senza ritorno del crimine - portato avanti con una decisione insolita per un prodotto a grande diffusione come questo - ed il secondo a rischiare di pagare decisamente troppo per un errore legato al futuro della sua famiglia.
E se, con il passare dei minuti, il personaggio di Travolta appare sempre più discutibile e perso nellle complicazioni della sua situazione, quello di super Denzel invece manifesta una complessità decisamente interessante - e non è da meno, pur se relegato ad un ruolo marginale, anche il sindaco cui presta volto Gandolfini - che lo avvicina - e molto - al cosiddetto uomo della strada che vorrebbe semplicemente vivere al meglio la sua vita, permettere alla famiglia di fare altrettanto e che, a fronte di momenti non facili, finisce per essere sempre e comunque mosso da un senso del dovere spiccato.
Considerato, dunque, che partivo dal presupposto di vedermi esplodere tra le mani una schifezza atomica come Taken 2, non posso che applaudire Tony Scott ed il suo ennesimo, sguaiato, godibilissimo prodotto: ce ne fossero di più, di "intrattenitori" della sua pasta.
Così, quasi fosse un omaggio, come l'ho detto, lo ripeto.
Muchas gracias, Tony.
Con tutte le tue esplosioni, il montaggio frenetico, i colori saturi, l'action con risvolti insolitamente pensanti, ti voglio bene.
MrFord
"I've listened to preachers
I've listened to fools
I've watched all the dropouts
who make their own rules
one person conditioned to rule and control
the media sells it and you live the role
mental wounds still screaming
driving me insane
I’m going off the rails on a crazy train
I'm going off the rails on a crazy train."Ozzy Osbourne - "Crazy train" -

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