Pellicini bis e nuova Comunità Montana: chi è davvero di mazzo stavolta? Un editoriale di Valentina Bolis

Creato il 23 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Editoriale di Valentina Bolis) - Se un extraterrestre fosse atterrato ieri sera in piazza Crivelli Serbelloni a Luino e, seguendo la fiumana di cittadini, avesse deciso di assistere alla prima seduta del Consiglio comunale del Pellicini bis, avrebbe certamente pensato che il giudizio di quel “pazzerello” di Rino Formica sulla politica era un tantino pessimistico e ingiusto.

Ma senza scomodare gli Ufo, neppure ad un analfabeta della politica sarebbe sfuggito il clima di grande misura e fair play in Aula. Clima non proprio solenne, gelide strette di mano e un po’ di amarcord. Lo spettacolo è andato in scena senza intoppi, né apoteosi. La tanto attesa resa dei conti tra i tre moschettieri luinesi del centrodestra (Pellicini, Compagnoni e Taldone), da mesi ai ferri corti dopo una campagna elettorale combattuta a colpi di comunicati stampa, non c’è stata nonostante qualche – evidente e comprensibile – muso lungo. Questione di bon ton? Forse. O, forse, semplice realismo politico, dettato dalla consapevolezza che per andare avanti 5 anni – posto che, da parte di qualcuno, ce ne sia la volontà e la forza – è auspicabile evitare lo scontro, visti i numeri della maggioranza. Meglio tardi che mai? Forse.

Quel che è certo è che le elezioni amministrative nel più importante comune dell’Alto Verbano sono il passato e nello scacchiere politico ci sono altre partite da giocare. E sarà un caso che ieri, proprio a poche ore dal debutto del rinnovato consiglio comunale luinese, siano state rese note le dimissioni del Presidente della Comunitá, Paolo Enrico? Sarà. Ma la “travagliata” storia della Comunità Montana, “scippata” solo qualche mese fa a Marco Magrini, sembra essere già scritta. Un volume fatto di pagine non troppo complicate da decifrare e che non necessitano di particolari esegesi, ma che daranno la misura dei nuovi pesi politici determinati dalla vittoria di Andrea Pellicini e dalla composizione della maggioranza a “trazione leghista”.

In odore di presidenza – non è un mistero – c’è Giorgio Piccolo, sindaco di Cuveglio, che gode delle simpatie del centrosinistra. Tramontata l’ipotesi di una presidenza in salsa maccagnese (che sarebbe stata comunque non invisa dal Pd locale), non appare strana questa probabile nuova presidenza nelle Valli del Verbano, visto il florilegio di esponenti del Carroccio a fare da corona al primo cittadino di Cuveglio. Storie di equilibrismi politici e di “vittime” sacrificate sull’altare delle tattiche e delle strategie, dove per la seconda volta la Lega scippa e si compatta attorno alla Presidenza Piccolo e detta la linea, aiutata (dicono i “maliziosi”) da qualche autorevole “manovratore” di Forza Italia che vuole estromettere qualche berlusconiano rappresentante locale che non ha proprio brillato alla prova dei fatti.

Ma, noi che extraterrestri non siamo e che sappiamo che quel “pazzerello” di Rino Formica proprio torto non aveva, non ci stupiamo più di nulla osservando questa schizofrenica politica territoriale. Se sarà decisamente improbabile assistere ad una resa dei conti a Palazzo Crivelli Serbelloni, questa sta già avvenendo in altri palazzi. Appuntamento, dunque, a Cassano Valcuvia tra pochi giorni. Citofonare Comunità Montana Valli del Verbano.


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