Severa critica sul rischio di certe derive della scienza che rischiano di degenerare nelle peggiori violazioni della natura umana. Il tutto è raccontato nella normalità di una società che ha ormai assimilato una tale comportamento. Un monito alla normalità di tante discriminazioni contemporane, come quella che può colpire coloro che stanno per nascere
NON LASCIARMI
Recensione di Luisa Cotta Ramosino pubblicata da family cinemaTratta dallo struggente romanzo di Kazuo Ishiguro (l’autore di Quel che resta del giorno), la pellicola ne conserva lo spirito grazie ad un adattamento molto rispettoso del materiale di partenza.Rispettoso prima di tutto nella volontà dell’autore di non farne un pamphlet ideologico contro le derive della scienza (con le problematiche legate alla clonazione terapeutica e non), ma di restare attaccato ai personaggi per mostrare attraverso la loro inconsueta prospettiva tutto il dramma di una situazione estrema, ma di cui si possa cogliere il valore universale.Naturalmente è “straordinaria” la situazione di individui a cui fin da piccoli è “inoculata” la consapevolezza di un destino prestabilito (quello di Donatori, di organi, ma infine, come ultima conseguenza, della vita stessa), tanto che quasi fino alla fine nessuno di loro si ribella (una scelta di racconto spiazzante e difficile per il pubblico, che forse ricorderà lo svolgimento totalmente diverso di un film con una premessa simile, l’adrenalinico The Island).E nonostante il film (come il libro da cui è tratto) si faccia un punto di non insistere più di tanto con gli agganci all’oggi, la rivelazione finale (che non anticipiamo), nella sua semplice e spiazzante disumanità, condensa in modo efficacissimo lo spirito di tanti odierni “discorsi scientifici”, facendo percepire con chiarezza come tante volte sotto l’apparenza di una scienza “caritatevole” possano insinuarsi le peggiori violazioni nei confronti della natura umana.Eppure quello che colpisce e commuove in una vicenda che è anche un’intensa storia d’amore (quella tra Kathy e Tommy, che Ruth allontana l’uno dall’altro per non restare sola), è l’intuizione profonda che riguarda ogni essere umano e che tanto più evidentemente smaschera, in modo indiretto, l’assurdità di chi ha deciso di poter produrre creature di serie B per il proprio interesse.I desideri profondi che muovono i protagonisti Kathy, Ruth e Tommy (dei tre quello che fin da piccolo sembra intuire il dramma che li riguarda ed esprimerlo in una ribellione alla disciplina dolce di Hailsham) sono quelli di tutti: la ricerca della felicità, il rifiuto a sentirsi totalmente determinati da un potere che li “coccola” ma non li ama ed è determinato ad usarli come se fossero semplici pezzi di ricambio, ma anche il rimpianto per il tempo perduto e le occasioni sprecate, la curiosità rispetto alla propria storia e così via.