Questo perchè avevo coltivato la vana speranza che almeno una delle fidate amiche a cui avevo delegato la miscion impossibol di procurarsi un caco di chanel riuscisse nel complicatissimo intento, ovvero l'utopia pura e dovevo consolarmi.
Le ragazze però sono state delle valorose combattenti e a loro va comunque tutta la mia stima.
Per inseguire l'inutile desiderio di uno stupido ciondolo a forma di gufo, che peraltro non ho trovato, mi è toccato inciampare dentro H&M.
Non inciampare in senso proprio, insomma non sono caduta a pelle d'orso (o di leone?) dentro H&M come in quella scena di Sex and The City, in cui Carrie inciampa da Dior e le si sparpaglia tutto il costoso contenuto della sua altrettanto costosa borsetta per i pregiati pavimenti in resina della boutique parigina. In realtà una volta sono inciampata da Habitat, ma quella è un'altra storia e un giorno forse ve la racconterò.
Comunque sia per placare i miei desideri inappagati causa la mancanza di denaro (non avere soldi è proprio una spaccatura di minchia), stamattina ho deciso che era arrivato il momento di riesumare i moon boot pelosi di mia madre.
Il pelo è tornato di moda, ce n'è talmente tanto in giro che me ne sono accorta da sola, pensate un po'!
Un mesetto fa, mentre arenata in spiaggia mi condivo con del pregiato olio solare Collistar per rosolarmi a puntino, sfogliando le riviste, oltre a seguire con entusiasmo le vicissitudini di Belen e Corona - perchè io leggo solo cose impegnate intendiamoci- ho ricevuto i primi segnali, specialmente da dieggì e scianel, dell'esplosione pelosa.
Non avevo mai visto tante modelle vestite da Ciubecca tutte insieme. E così ho pensato che sotto sotto c'era del plausibile, se a Karletto è venuta improvvisamente tutta sta mania del pelo, visto che non so se vi ricordate che cazzo di freddo ha fatto l'anno scorso.
Io a dire la verità ci avevo già provato l'anno passato, con il visone di mia madre, un cappottino sobrio e decoroso, comprato nella metà degli anni '70. Figo, avevo pensato, peccato che addosso a me perdesse tutta la sua allure, facendomi sembrare una vecchia zia zitella.
Ma non demordo. Ed eccomi in cantina.
Faticosamente cominciamo questo scavo archeologico improvvisato. Da uno scatolone escono tutte le mie Barbie, che io credevo disperse in un impeto di disfattismo di mia madre, gioia e tripudio. Qualcuna conserva ancora i vestiti originali dell'epoca.
Ad un certo punto spunta fuori anche una scatoletta con la scritta Polly Pocket, calde lacrime rigano il mio viso.
Qualche oggetto di papà, soprattutto vecchi occhiali, una foto, lacci per le scarpe e una cassetta di chissà quanto tempo fa che non riesco ad ascoltare perchè non possiedo più un mangianastri (un'ingiustizia bella e buona privare una povera orfana dell'unico modo per sentire ancora una volta la voce di suo padre, dannata tecnologia).
Alla fine mia madre ed io guadagnamo, sepolte dalla polvere, tra la magica maglieria di Barbie e Sfilata di Moda, due scatole con la scritta DOLOMITE, provenienti direttamente dal 1978, contenenti quelli che per tutta l'infanzia ho chiamato i cani ai piedi, per sfottere mia madre, rea di avere il coraggio di portare un simile orrore.
Mi ritrovo quindi con due esemplari di cani, perchè a quanto pare uno è appartenuto a mia sorella, che ha fatto passare la cosa sotto silenzio per tutti questi anni.
Ora, non che me ne voglia andare in giro DAVVERO con quei cosi sotto la gonna di lana bordeaux e le calze nere e magari un headband in testa, giusto per divertirmi a sentire Samu che dice "ma dove cazzo vai?" e io che magari voltandomi verso lo specchio mi rivolgo la stessa domanda, ma voglio ugualmente provare l'emozione di averli ai piedi.
Qui ci sono fescionistas che venderebbero un rene per essere al mio posto.
Scopro che la gommapiuma all'interno è putrefatta e che spelano da morire, ma non ha importanza, li amo.
Tuttavia mi rendo conto che chi mi circonda non è così avanti da capire cosa hanno deciso i ricchioni per il prossimo inverno.
Credo che l'unico modo per avere qualcosa di peloso addosso sia smettere di farmi la ceretta per tutto l'inverno (per la gioia del mio fidanzato).
D'altronde tira più un pelo di ecopelliccia che un carro di buoi.