Pema Chodron: se il mondo ci crolla addosso

Da Marialuisapesce @marialuisapesce

"Eppure, quando ci manca la terra sotto i piedi e non riusciamo a trovare nulla a cui aggrapparci, si soffre molto. Qualcosa di simile al motto del Naropa Institute:"L'amore per la verità ti mette con le spalle al muro". Potrebbe anche sembrare romantico come concetto, ma quando la verità ci inchioda, soffriamo eccome. Ci guardiamo allo specchio del bagno ed eccoci lì, con i nostri brufoli, la faccia che invecchia, la nostra mancanza di gentilezza, la nostra aggressività e la nostra timidezza- tutta quella roba lì.

Ed è lì che entra in ballo la tenerezza. Quando tutto traballa e nulla funziona, potremmo renderci conto di essere sull'orlo di qualcosa. Potremmo renderci conto di essere in un posto molto vulnerabile e tenero, e che la tenerezza può prendere direzioni diverse. Possiamo chiuderci e fare gli offesi, oppure possiamo cercare di sfiorare questa dualità che palpita.

C'è senz'altro qualcosa di tenero e palpitante nel sentirsi mancare la terra sotto i piedi.

E' una specie di prova, quella a cui i guerrieri spirituali hanno bisogno per risvegliare i loro cuori. Talvolta è causa di una malattia o della morte che noi ci ritroviamo in questo posto. Proviamo un senso di perdita- perdita dei nostri cari, della nostra gioventù, della nostra vita.[...]

Le cose che vanno in pezzi sono come una specie di prova e anche una specie di guarigione. Noi pensiamo che il punto sia superare la prova o superare il problema, ma la verità è che le cose non si risolvono per davvero. Si riuniscono e poi cadono a pezzi. Poi si riuniscono nuovamente e nuovamente cadono a pezzi. Funziona così. La guarigione arriva quando si lascia lo spazio perchè tutto ciò accada: spazio per il dolore e il sollievo, la sofferenza e la gioia.

Quando pensiamo che qualcosa si farà felici, in realtà non sappiamo cosa succederà.

Lo stesso capita quando pensiamo che qualcosa ci farà soffrire. Lasciare lo spazio a questa nostra ignoranza è la cosa più importante di tutte. Cerchiamo di fare quello che pensiamo sia di aiuto. Ma non sappiamo. Non sappiamo mai se finiremo per cadere a faccia in giù o per sedere con la schiena dritta. Quando c'è una grossa delusione, non sappiamo se quella sarà la fine della storia. Potrebbe anche essere l'inizio di una grande avventura.[...]

Le cose cambiano in continuazione, se solo potessimo rendercene conto. Nulla diventa come vorremmo, come lo sogniamo. Lo stato non centrato, intermedio è una situazione ideale, una situazione in cui non veniamo catturati e possiamo aprire i nostri cuori e le nsotre menti oltre il limite. E' uno stato delle cose molto tenero, non aggressivo, senza confini precisi.

Stare con quella instabilità- stare con un cuore spezzato, uno stomaco che brontola, con un senso di disperazione e la voglia di rivincita- questa è la via del vero risveglio.

Rimanere con quell'incertezza, imparare il trucco di rilassarsi nel mezzo del caos, imparare a non farsi prendere dal panico- questa è la via spirituale.

Imparare il trucco di afferarre noi stessi in modo gentile e compassionevole è la via del guerriero.

Noi afferriamo noi stessi migliaia di volte ancora, che ci piaccia o no, ci irrigidiamo nel rancore, nell'amarezza, nella giusta indignazione- ci irrigidiamo in ogni modo, anche in un senso di sollievo, un senso di ispirazione.

Ogni giorno potremmo pensare all'aggressività nel mondo, a New York, Los Angeles, Halifax, Taiwan, Beirut, Kuwait, Somalia, Iraq, dappertutto. In tutto il mondo ciascuno attacca sempre il nostro nemicoe il dolore si intensifica di continuo.

Ogni giorno potremmo riflettere su questo e chiederci:"Voglio aggiungere anche io aggressività al mondo?" Ogni giorno, quando la situazione si fa tesa, potremmo semplicemente chiederci: "Voglio praticare la pace o voglio andare in guerra?".

Tratto da:
SE IL MONDO TI CROLLA ADDOSSO- Consigli dal cuore per i tempi difficili
di Pema Chodron



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :