Penitentzia

Creato il 08 luglio 2014 da Alessioscalas

Il cortometraggio racconta di due leggende: quelle della “Reula” e del “Ballo dei morti”, intrinsecamente collegate per svariati punti. La Reula è una processione composta da 12 anime che tutte le notti, partendo dai pressi delle antiche chiesette di campagna, vien fuori e si protrae dal tramonto all’alba per le vie del paese, portando terrore nel caso in cui qualche malcapitato paesano vi si imbattesse. Similmente, il ballo dei morti si svolge anch’esso nei pressi delle suddette chiese, solitamente il giorno dopo la festa di paese: nel momento in cui i vivi si ritirano nelle loro dimore, allora si dice escano fuori le anime dei defunti, essendo giunto finalmente il loro turno di festeggiare. Qui si danno ad inquietanti balli che possono forzatamente includere qualche sfortunata persona capitata nei pressi della cerimonia. Secondo entrambe le leggende, l’unica possibilità di salvezza a disposizione dei vivi che incappano in queste spiacevoli situazioni consiste nel distrarli ripetendo preghiere, litanie, o frasi dal senso relativamente incerto quali “Ballate, ballate voi, che questa festa è la vostra. Quando verrà la nostra, canteremo e balleremo noi. ” che causeranno l’ilarità generale del gruppo consentendo al vivo di scappare via.
In entrambi i casi si dice che le anime siano costrette a vagare nei paesi come “Penitenza” in terra per i peccati commessi in vita. Come a dire che parliamo di un particolare Purgatorio.
Alla stessa maniera, si sostiene che il vivo che entra in contatto con loro sia destinato a morire entro l’anno, anche se dovesse astutamente sfuggirgli.

Penitentzia nasce come cortometraggio indipendente prodotto a budget zero da un gruppo di ragazzi con varie competenze nel settore cinematografico e musicale. Sperimentale, in quanto il cast è composto perlopiù da persone con esperienza quasi nulla nella recitazione, ma che hanno saputo mettere tutto l’impegno e l’entusiasmo possibile nel progetto, Penitentzia è stato partorito con ambizione e senza grandi pretese, e si propone unicamente di presentare, facendole conoscere, ai fruitori, due delle più affascinanti e diffuse leggende della Sardegna.

vedi anche: La Reula, la processione degli spiriti penitenti