Penombra, di Gian Luca A. Lamborizio
Creato il 09 settembre 2015 da Valentina Orsini
@Valent1naOrs1n1
Una piccola antologia di racconti che esplora la psiche e rispetta le più tipiche dinamiche del Thriller. Penombra, di Gian Luca A. Lamborizio, non ha la pretesa di stravolgere o rinnovare un genere, ma offre al lettore un concentrato di follia e dolore da metabolizzare in fretta. La rapidità con cui si succedono i cinque racconti, è tale da ingannare gli occhi e l'immaginazione. Quella reazione quasi fisiologica, tipica dinanzi a un noir, che induce a chiedersi di tutto a proposito del "chi", del "come" e del "perché", viene qui minimizzata a favore di un più meticoloso studio dei colori, dei sapori del male e della follia. "Puzza di muffa, abbandono e sporco. I tre odori si mescolavano e rendevano l'aria pesante, a tratti nauseabonda". L'autore, alessandrino di nascita e milanese di adozione, si muove in un'alternanza continua di ordine e caos, luce e buio, passato e presente. Vuole che questi racconti, i primi più slegati, gli ultimi accomunati dalla presenza del commissario Molteni, si perdano tra le righe fino a ricongiungersi, tutti, nel luogo più nero della notte. Dove la mente nemmeno arriva, eppure è costretta a guardare. Fatti orribili e storie dal passato tragico. Violenze domestiche e la paura che poi quell'orrore si possa ripetere. Uomini e donne condannati agli angoli delle stanze, obbligati a vedere il sangue, a reagire senza battere ciglio.Ma le conseguenze del male prima o poi riaffiorano, al di là della colpa e della giustizia. Il male, quel parassita che vive dove c'è poca luce, e condanna chiunque sfiori, alla penombra.
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