“PENSARE PAROLE”: recensione libro per martedì 5 maggio 2015-
“L’assassino non sa scrivere” di Stefano Piedimonte
Terzo romanzo per Stefano Piedimonte “l’assassino non sa scrivere”, edito sempre da Guanda. Un romanzo sorprendente per immediatezza visiva e vivacità narrativa. L’autore regala una serie di personaggi bizzarri e interessanti che colpiscono immediatamente. “L’assassino non sa scrivere” è un thriller giocato sulla fantasia, sull’ironia e sulla tensione che l’autore ha voluto per il suo romanzo. La storia narra di un paesino immaginario del sud Italia, dallo strano nome, Fancuno, questo il nome del paese, abitato da pochi, e dove all’improvviso succedono una serie di omicidi inspiegabili per quel posto sconosciuto, e che portano tutto il paese e i suoi abitanti in un vortice di assurdità; ogni omicidio è differente nell’esecuzione l’uno dall’altro però appare subito chiaro che la mano sia la stessa, quella di un serial-killer, un assassino analfabeta per di più che porta il paese di Fancuno ala ribalta nazionale. Sulle sue tracce, assieme ai carabinieri guidati da un comandante che ama gli scacchi, si uniscono un esperto giornalista di cronaca nera, e altri personaggi stralunati. Il romanzo è un thriller-noir, se così si può definire, un genere nuovo che oscilla tra il giallo e il nero, ma la contaminazione ha preso piede anche nell’editoria, naturalmente portando vantaggi e svantaggi. Quello che colpisce del romanzo è la leggerezza, l’ironia sarcastica, la piacevolezza narrativa nonostante si tratti di omicidi e di un assassino; è tutta l’atmosfera, i personaggi che popolano il romanzo e descritti da Piedimonte in maniera eccelsa a rendere la lettura interessante. Piedimonte si prende gioco della società moderna attraverso il paese di Fancuno e dei suoi abitanti dediti al pettegolezzo e svilendo così ogni argomento, anche il più serio, in un chiacchiericcio infinito. Una chiara satira della nostra società che ha reso “ufficiale” ciò che sarebbe “ufficioso” e viceversa. Tutto perde di veridicità, finanche le indagini giudiziarie. L’autore mostra le contraddizioni e le distorsioni derivanti dai mezzi di comunicazione che riescono a stravolgere tutto. Piedimonte con raro cinismo mette in evidenza il grottesco di tutta la storia narrata. Un romanzo che colpisce per la combinazione del thriller-noir con il grottesco e l’assurdo che questa storia esprime e rappresenta. Una analisi spietata sulle “miserie umane” di tutti i personaggi descritti e dell’assassino in primis ovviamente; una descrizione distaccata e ricca di humour nero. Stefano Piedimonte è sicuramente un ottimo autore con un suo imprint molto ricercato e di sicuro impatto.
DANIELA MEROLA