Cultura \ TRACCE DI CULTURA – “FINCHE’ AMORE NON CI SEPARI” di ANNA PREMOLI
20 maggio 2014 alle ore 18.02di Daniela Merola
Ritorna Anna Premoli con il suo ultimissimo romanzo intitolato “FINCHE’ AMORE NON CI SEPARI” sempre edito da NEWTON COMPTON che riconferma la Premoli come amatissima e seguitissima autrice italiana; questo suo ultimo romanzo uscito l’8 maggio evidenzia ancora una volta la verve narrativa e la fantasia della autrice; è la storia di Amalia Berger, avvocatessa newyorkese nota nel foro come “ la donna di ghiaccio” e di Ryan, di origini irlandesi, primo di quattro figli la cui famiglia gestisce un pub nel cuore di New York; naturalmente anche Ryan ha studiato legge e ha incontrato Amalia 10 anni prima a YALE quando appunto studiavano legge e da lì è iniziato uno strano rapporto fra di loro fatto di antipatia reciproca, provocazioni, ripicche, competizione, insomma un rapporto esplosivo. Ryan ha fatto carriera a Chicago e un posto per vice procuratore lo riporta per caso a New York. Il primo caso che deve affrontare è banalissimo, ma una per lui c’è una sorpresa, il caso tratta di guida in stato di ebbrezza di una giovane rampolla dell’alta società e il suo avvocato difensore è proprio la sua nemica adorabile Amalia Berger. Quando si rincontrano in tribunale succede un po’ di tutto, tra baruffe e diverbi verbali eccessivi tanto che il giudice di quel caso che hanno trattato, esterefatto dal loro comportamento gli da una punizione esemplare: farli lavorare insieme in un lavoro socialmente utile per alcune settimane. Cosa succede allora a due nemici-non amici che sono costretti a lavorare fianco a fianco e a collaborare insieme? Un bel tema da trattare in questo romanzo che porta il libro ad accelerare nei dialoghi a volte rendendoli un po’ forzati ma comunque espressivi. Un romanzo rosa che pone le sue radici nello spirito metropolitano e di supremazia del mondo del lavoro, un romanzo ad alta tensione sentimentale che mescola amore e odio, sensualità e sarcasmo, rabbia e passionalità, tutti temi attualissimi e ben trattati dalla Premoli anche se non propriamente a suo agio in tema di legge e tribunali, forse un argomento un po’ ostico per lei che l’ha forse portata ad esagerare nella teatralità dei due protagonisti; una eccessiva tensione dei dialoghi toglie humour e scorrevolezza, dialoghi che sfociano a volte nel grottesco, ma comunque è un ottimo romanzo di cosiddetta “evasione”, non mancano dei difetti ovviamente ma comunque ci sono spunti creativi interessanti. La Premoli è un caso vincente di vero successo partito dal self-publishing e giunto fino al premio BANCARELLA 2013, cosa da non sottovalutare in un momento di scarso entusiasmo di vendite di libri, ma che appunto la conferma come autrice di talento.
- Piace a Silvia Galbiati
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