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Pensate di comprarvi una casa in periferia, con enormi sacrifici. E poi il giorno dopo arrivano loro e occupano il palazzo vicino, appartamenti identici solo che loro non pagano mutuo, affitto, utenze, condominio. E devastano tutto

Creato il 18 giugno 2013 da Romafaschifo

Pensate di comprarvi una casa in periferia, con enormi sacrifici. E poi il giorno dopo arrivano loro e occupano il palazzo vicino, appartamenti identici solo che loro non pagano mutuo, affitto, utenze, condominio. E devastano tutto

A Ponte di Nona di notte solo una palazzina ha tutte le luci accese come se ci fosse un megaparty. E' l'unica palazzina dove le utenze le paga pantalone...

Pensate di comprarvi una casa in periferia, con enormi sacrifici. E poi il giorno dopo arrivano loro e occupano il palazzo vicino, appartamenti identici solo che loro non pagano mutuo, affitto, utenze, condominio. E devastano tutto

Gli occupanti, poveri bisognosi, appena arrivati hanno voluto subito sostituire la mobilia. Quella vecchia, non di loro gradimento poverini, l'hanno buttata. Non chiamando l'AMA e conferendo i rifiuti ingombranti, bensì buttando tutto dalla finestra direttamente nel parco sottostante. I cittadini -quelli che mutuo e affitto lo pagano con enormi sacrifici- si sono ritrovati le loro aree verdi trasformate in discariche.


In questa giornata di manifestazioni e scontri per la "lotta per la casa (a gratis)", pubblichiamo questa testimonianza da Ponte di Nona, quartiere teatro da qualche mese di nuove occupazioni di immobili.
Fatto è che gli abitanti di Ponte di Nona non ci stanno. Sono delusi dalle
istituzioni che latitano di fronte a questa vicenda, di fronte a quello che vivono come un abuso. L'occupazione se voleva essere un modo per aiutare alcuni iscritti al movimento Action (non certo chi è iscritto alle liste delle case popolari), ha colpito una palazzina in un contesto (quello del quartiere Nuova Ponte di Nona) che non ha capito e non condivide questo atto, a partire dal comitato di quartiere del luogo e del vicino Colle degli Abeti.
La presa in possesso sulla base di un'azione di forza, illegale e non condivisa con la popolazione, di appartamenti del tutto identici a quelli che altri vicini (non più di 20 metri) con difficoltà provano a pagare con mutui trentennali e altri sacrifici è stata del tutto sbagliata. La popolazione del luogo non ha capito perché deve con difficoltà continuare a pagare per 30 anni un mutuo di una casa che dopo l'occupazione verrà svalutata ulteriormente (chi ti ricomprerebbe per lo stesso valore una casa che hai comprato in residenziale e che si ritrova una palazzina occupata di fianco?). La popolazione non ha capito perché deve continuare a fare enormi sacrifici quando a chi compie azioni illegali come l'appropriazioni indebita viene concesso non solo la casa ma anche di non pagare le utenze (abusivamente allacciate) o le altre tasse. La popolazione non capisce perché ha lottato per mesi per avere una scuola o migliorare il proprio quartiere e invece gli è arrivata un ulteriore esempio di periferia degradata, dove la giustizia latita e i diritti vengono calpestati impunemente.
La popolazione non capisce perché deve sentirsi minacciata nel proprio quartiere (vi sono stati diversi atti intimidatori) e gli occupanti sono asserragliati muniti di pietre, mazze spranghe, estintori rubati nei vicini condomini e gomme pronte a bruciare in mezzo alla strada.La popolazione che ogni mattina si sveglia presto per fare km di traffico, e che prova ad insegnare ai propri figli il valore del sacrificio non capisce il senso e la latitanza delle istituzioni di fronte ad una tale azione.Se il problema dell'emergenza abitativa era condivisibile e avrebbe portato molti di noi a scendere in piazza con chi lo viveva, questo "attacco" al nostro quartiere ha purtroppo macchiato questa emergenza di illegalità, prepotenza e scarso rispetto per i cittadini. Si lotta contro i poteri forti, ma in realtà ci si comporta allo stesso modo.Gli abitanti di Ponte di Nona, chiamati "pariolini di merda" dagli occupanti, non accettano di subire passivamente che si possa calpestare la propria coscienza civica mirata al miglioramento del quartiere e delle condizioni di vita di tutti i cittadini indiscriminatamente.
Ma le critiche non sono solo per quella parte del movimento (e badate che non tutte le persone dei movimenti sono d'accordo con l'occupare quella specifica palazzina privata in quel contesto) che occupa illegalmente, le critiche sono per Caltagirone e per le istituzioni.Dov'è il rispetto della legalità? Forse nascosto dietro l'imbarazzo di chi non si è preoccupato del rispetto dei diritti delle persone in attesa di una casa popolare? Bene, ma allora perché far pagare le proprie colpe ai cittadini che hanno fatto investimenti in modo chiaro, con sacrifici e che hanno investito soldi e relazioni in un contesto che verrebbe inevitabilmente svalutato e depauperato dalla continuazione dell'occupazione abusiva e da un eventualecambio di destinazione.Si è ancora in tempo per far rispettare i diritti di tutti, di chi aspetta in lista d'attesa e dei cittadini che provano a vivere nella legalità e che hanno acquistato a ponte di nona. Le istituzioni hanno ora una responsabilità più grande. Questa occupazione è un esempio che influirà sul futuro di tutti. Sugli occupanti, sul nostro come cittadini di Ponte di Nona ma anche sul futuro delle dinamiche sociali e illegali della città. Se io oggi do quella palazzina ai movimenti per la casa, assegno automaticamente la vittoria a chi quella palazzina se l'è presa con la forza, inevitabilmente lego la lotta per la casa a quella illegalità e darò un esempio immorale: rubare case è bene!Quella palazzina è un simbolo di illegalità, prepotenza e strafottenza verso i cittadini del luogo.Purtroppo questo errore è stato in parte già fatto in passato quando con la delibera 206 del 2007 della Giunta comunale si concedeva il 25% delle case popolari a disposizione a chi aveva occupato abusivamente. Della serie: esiste una graduatoria dei bisognosi e una graduatoria degli occupanti e della serie fai un atto illegale e avrai qualche casa anche se hai meno diritto degli altri. Guarda caso questa delibera prevedeva questa azione fino al 2011 e dal 2012 sono ricominciate le occupazioni... guarda caso. Le istituzioni hanno ora una grandissima responsabilità morale e non possono permettersi di non vedere più in là del proprio naso.Infine gli abitanti di Nuova Ponte di Nona ce l'hanno con Caltagirone, al quale compete far rispettare i propri diritti di possessore della palazzina. In realtà voci non confermate dicono che le spese della palazzina sono pagata dal Comune nel momento in cui la stessa è occupata. Inoltre la latitanza del proprietario dell'immobile fa temere i cittadini che hanno comprato da lui il resto delle palazzine che circondano quella occupata, e a cui lui ha venduto un certo tipo di ambiente, che lo stesso Caltagirone stia contrattando con il Comune per trovare un accordo che prevedrebbe la cessione della palazzina.Queste voci, del tutto prive di prove, stonano però con il fatto che ci sono procedure complesse per l'assegnazione di una palazzina al comune (che dovrebbe essere fatta tramite un bando) e soprattutto stonano con il fatto che questo sarebbe un precedente davvero dannoso per l'imprenditore. Se si spargesse la voce che occupando case di Caltagirone questo le cede al Comune, gli innumerevoli immobili ancora sfitti e quelli in costruzione sarebbero presi d'assalto. Inoltre, chi comprerebbe più da Caltagirone, Immobildream, Intermedia eccetera se non si ha la garanzia che l'acquisto fatto è affidabile e non vi è garanzia della tutela per l'investimento fatto? Sarebbe fin troppo facile lo slogan: "Immobildream non vende sogni, ma case popolari"!Queste sono alcune delle voci degli abitanti di Nuova Ponte di Nona così come si può leggere sulle pagine Facebook dei loro comitati di quartiere o passeggiando nelle loro strade.

Erika L.

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