Londra 1819.
Valéry Campbell sa di mettere a rischio la propria reputazione, quando si reca nella bisca di Lady Venom, ma deve impedire al padre di giocarsi tutto in una mano di carte. Sir Arthur Campbell però ha già barattato la tenuta di famiglia e, con l'acqua alla gola, tenta di vendere anche la figlia a un losco e ricchissimo libertino, Lord Baxton. Questi non è altri che lo zio di Charles, il figlio del duca di Ragland, anche lui ospite della bisca: è proprio in quest'occasione che Valéry lo rincontra, dopo anni, e scopre di provare qualcosa per lui. Naufragato l'estremo tentativo di ripagare i suoi debiti, Sir Arthur, in un accesso di disperazione, si suicida al tavolo da gioco.
Da questo momento in poi la vita di Valéry si complica terribilmente. I trascorsi della sua famiglia non le permettono di sposare Charles e al tempo stesso si trova a lottare con tutte le forze per resistere ai tentativi di seduzione di Lord Baxton, al quale non vuole cedere.
Lo scontro tra i due è aperto e dichiarato: ma chi è davvero David Baxton? Quel che Valéry pensa di lui corrisponde a verità?
Avevo finito già da tempo di leggere questo romanzo ma ho voluto aspettare per scrivere il mio pensiero. La ragione? Non sapevo da dove iniziare forse, se dai personaggi o dal periodo o dalla trama dove niente è come sembra e tutto alla fine si ribalta in un gioco di ruoli e di storie che così tanto amo leggere nei romanzi. La Newton ha fatto un affare ad assoldare questa autrice perché ha tutte le carte in tavola per regalarci emozioni in regency anche nei prossimi libri (che spero arriveranno presto). È da quando ho chiuso il libro che non faccio altro che vedermi attorno signori ben vestiti, bische clandestine e abiti d'epoca, segno che in fondo dall'universo creato da Velo Nero non sono ancora uscita.
Valéry Campbell è un'eroina nella quale mi sono identificata, soprattutto per l'aspetto "provvedere a se stessa" che è in sostanza quello che devo fare ogni giorno. Valéry non solo deve mantenersi ma deve anche mantenere la sua famiglia, gettata nella vergogna da un padre che per fortuna trova poco spazio nel libro poiché sono certa lo avrei detestato.
E un'eroina come Valéry non poteva che non incontrare un uomo come Lord Baxton che l'autrice è stata così abile a farmi prima detestare (un poco però) e poi amare. Questo è un personaggio riuscito e azzeccato a mio avviso poiché è bel lontano dall'essere un cavaliere senza macchia e senza paura ma allo stesso tempo può essere considerato come l'eroe dal lato oscuro, quello segnato dalla vita, che si riscatta e annienta il male in nome dell'amore. La storia d'amore è incalzante, trascinante.
L'autrice deve aver prestato particolare attenzione alle scene erotiche che non sono descritte e gettate lì tanto per riempire pagine o per accontentare anche chi ama questo particolare genere ma queste incrementano la storia e attraverso di esse il rapporto tra i nostri due protagonisti matura e si consolida. L'abilità dell'autrice è stata quella di ribaltare la realtà e mano a mano ci viene rivelata la verità dei fatti che vengono raccontati anche attraverso lunghi dialoghi tra i protagonisti.
Mi complimento con Velo Nero che ha saputo incollarmi alle pagine di un regency dallo stile fluido e mai pesante.
Vorrei concludere questo mio pensiero con una citazione che mi ha fatto particolarmente riflettere: "Chi è leale non tradisce, chi è leale non mente, chi è leale non insegue la sincerità anche a costo del dolore. Spesso la verità fa male e la lealtà la aggira."
P.s: Elisabetta Baldan sta lavorando sul blog quindi se trovate qualcosa fuori posto non spaventatevi!!! Un salutone amici di blog!