Pensieri ad cazzum – Settembre [dalla mia irrequietezza ai polli di Valdaora]

Creato il 30 settembre 2014 da Infoturismiamoci @Infoturismiamo

Sono le 00.15 e sto ascoltando Always, Bon Jovi, 1994. Quando uscì il singolo avevo esattamente 11 anni, ma è stato intorno ai 16 che da canzone in love si è trasformata in canzone da suicidio assistito in seguito a grandi, insensate e meravigliose litigate con il mio ‘fidanzato’ dell’epoca, bello, metà barese metà austriaco, tanto ricco quanto rompimaroni. A 16 anni c’è anche stata la prima gita, Roma. Bella in modo assurdo, enorme, delirante. Penso sia stato proprio quello il giorno in cui ho pensato “devo muovermi”. Muovermi, non viaggiare. E forse è proprio da quel giorno che sono diventata insofferente, irrequieta, in perenne ansia da andare/fare/tornare/riandare. Il risultato è che oggi dopo 7 giorni ferma a Bari inizio a mostrare segni di evidente squilibrio e a pensare solo, come 15 anni fa, “devo andare”. Che siano 100 km o 10.000 poco importa. Conclusione: sono irrequieta da 15 anni. Che bellezza.

Bon Jovi può illuminare, soprattutto se ti affidi alle playlist di Youtube. Ore 00.34, It’s my life, ad onor del vero una delle più brutte in assoluto. Non ricordo esattamente in quale momento storico della mia vita ho pensato che avrei tanto voluto fare un viaggio in auto, infinitamente lungo, infinitamente lontano, infinitamente liberatorio, infinitamente pieno di gente assurda e irrequieta come me. Non l’ho mai fatto, per motivi più o meno sensati, situazioni più o meno giuste/sbagliate. Quindi niente, magari non lo farò mai, sticazzi. Ma se dovessi farlo Bon Jovi entrerà di diritto nella playlist di viaggio.

Ora veniamo ai veri pensieri ad cazzum che mi hanno perseguitato nell’ultimo mese e non a caso nella mia grande playlist sono arrivati gli Aerosmith con Crazy, colonna sonora perfetta per un post ad cazzum scritto in piena notte.

Innanzitutto, tanta, infinita felicità per l’arrivo dell’autunno per 2 motivi: le olive fritte e pasta e cavoli. Rendiamoci solo conto che un piatto di pasta e cavoli con la pancetta soffritta può davvero svoltare una giornata.

I paradisi perduti. Meglio non trovarli, altrimenti non sono più la stessa cosa. Nel caso dovessi trovarne uno cerca di tenerlo solo per te, o almeno, questo è quello che farò io. L’ho trovato, mi ha regalato la giornata perfetta, e no, non parlerò neanche sotto tortura, perché da un po’ di tempo ho ricominciato ad amare l’idea del “ciò che è mio è mio”.

Medio Oriente. Continuo a sognare un lunghissimo viaggio tra Siria, Iran, Iraq, Palestina e Israele. In parte è fattibile, in parte no. Questa consapevolizza a volte mi annienta e mi ricorda che la nostra idea di libertà è davvero molto molto relativa. Non lo siamo, fine dei giochi.

Ad agosto ho scoperto gli sciatt, a settembre dopo quasi 20 anni ho ritrovato gli spätzle ed ho visto la luce. A 8 anni aspettavo con ansia l’estate solo per andare in Trentino e mangiare ogni giorno, e dico davvero ogni santo giorno, spätzle, pannocchie e pollo allo spiedo. Il pollo era così buono che ci facevano anche una sagra… non ho dubbi, un giorno ritornerò a Valdaora solo per onorare i suoi spätzle, le sue pannocchie e i suoi polli.

A settembre ho mangiato anche lo sciatt perfetto. Così mi è stato detto, magari era perfetto magari no, non lo so, so solo che mi si è annebbiato il cervello e non ho capito più niente. Quindi sì, forse era perfetto. Se lo volete assaggiare dovete andare a Ponte in Valtellina, precisamente all’Osteria del Sole.

Amo il silenzio e amo il rumore dell’acqua nel silenzio più assoluto. Amo anche fotografare fiori e funghi. L’ho capito in Val di Zoldo (Belluno), posto in cui ho anche capito che devo fare un viaggio con Fraintesa. Con lei ho superato 600 metri di dislivello, di conseguenza, con lei posso fare qualsiasi cosa anche parlare con gli animali, come da tradizione.

Il sogno era di cenare in una malga davanti al camino con un uomo bellissimo, intelligentissimo, dolcissimo e simpaticissimo. Ho cenato  in una malga davanti al camino con tre donne, peraltro vegetariane, e devo dire che non poteva andarmi meglio.

Ho vinto, ho finalmente vinto qualcosa. Riassumo: weekend di cazzeggio a Porto Recanati, foto su foto come da tradizione a qualsiasi cosa, morte da distorsione al piede per realizzare lo “scatto del secolo”, hashtag giusto… BENE, lo scatto della distorsione mi ha fatto vincere un weekend a Porto Recanati. Ho avuto voglia di tentare con un milionario e un turista per sempre, ma non sono ancora così tanto minchiona da voler regalare intenzionalmente il mio denaro allo Stato, quindi quei 10 euro sono in saccoccia e pronti alla causa “più spritz per tutti”. Comunque finalmente ho vinto, cazzo! E questa è la foto.

Questo mese l’ho già fatto 3 volte, nel bel mezzo di giornate lavorativamente deliranti ho chiuso tutto, spento il telefono e me ne sono andata al mare, a correre, a prendere un caffé. Quando si arriva alla consapevolezza che questa è l’unica cosa da fare la vita cambia, alla grande.   

Odio parlare in pubblico nella stessa misura in cui amo scrivere. Ma come mi diceva la mia catechista Suor Maria “non ti piace? Fallo 100 volte” Perché? Bu, non lo capivo all’epoca e non lo capisco oggi. Forse era una supercazzola.

Capitolo Mauro Di Maggio: sedotta e abbandonata. Aspettavo con trepidante attesa un video di 5 secondi con dedica, ma niente. Di Maggio sappi che non mi accontenterò di 2 tweet pieni di smile! Chiaramente non mi arrendo e rilancio con il wanted di settembre, ovvero, Fabrizio Pieraccini. Quando litigavo sempre con lo stesso fidanzato bello, metà barese metà austriaco, tanto ricco quanto rompimaroni, Pieraccini mi aiutava a piangere di più. Per la cronaca, oggi ascolterei Marilyn Manson.

p.s. la prima foto è dedicata a Serena!


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