Ricordo ancora il giorno in cui Anette e io eravamo venuti a vedere la casa dove abitiamo adesso. C'era solo Eleonora a quel tempo, e io passeggiavo per le varie stanze e cercavo di immaginarci come sarebbe stato abitarci. Ricordo di essermi fermato in quella che oggi è la nostra camera da letto e di aver fantasticato di essere in quella stanza e sentire i piccoli passetti di quando i bambini si svegliano prima di te e piano piano vengono nel lettone. Era un suono dolce, magico, emozionante.
In una cosa quel fantasticare era diverso dalla realtà: non immaginavo che avrei sentito quel suono (che comunque si, è emozionante) alle 7:15 di una domenica mattina nella quale avrei voluto dormire un po' più a lungo...