UNA SCRITTRICE ITALIANA DI VERO TALENTO…SULLE ORME DI JANE AUSTEN:
PENSIERI SU “LEMONADE” E INTERVISTA CON NINA PENNACCHI
eBook 404 Pagine
ISBN-10: 8860387701
ISBN-13: 9788860387707
Editore: Neftasia
Data di pubblicazione: Jul 01, 2011
"La limonata è la bevanda più innocua e salutare di ogni sala da ballo..." (The London Magazine, 3 luglio 1826).
Beh, forse potrà essere vero a Londra, ma nelle campagne del Kent la limonata nasconde inaspettati pericoli; e il bellissimo e arrogante Christopher Davenport, giunto a Coxton in cerca di vendetta, sta per scoprirlo a sue spese. Innocua, la limonata? Se lo dite, per piacere, non fatevi sentire da Anna Champion. A causa dell'infida bevanda la sua vita è stata sconvolta, e ora ha un nemico, un nemico implacabile con occhi d'angelo e anima dannata. Tra picche e ripicche, schiaffi e baci rubati, l'attrazione tra i due cresce inconfessata e travolgente. E quando la sorprende in un prato isolato, Christopher non può fare a meno di...
Il pensiero di Amarilli73: Sorprendente. Folgorante. Ho conosciuto questo romanzo per caso, grazie al mio Gruppo di lettura in rete, e devo dire che erano mesi che non mi capitava di avere tra le mani un romance così bello, così ben scritto, così coinvolgente, che non ho rimorsi per aver fatto l’alba in una intensissima sessione non-stop di lettura.
Spero davvero di cuore che stavolta il tam-tam dei lettori spinga al successo un libro che merita davvero. Perché – giuro – sulle prime non mi capacitavo che questa fosse l’opera di una giovane scrittrice italiana, tanto il libro non sfigura per scene, personaggi, dialoghi, con le grandi autrici del romance anglosassone. E invece Nina Pennacchi è italianissima, è giovane, è ha una maturità stilistica da brivido, capace di eccellere sia nelle scene brillanti, con battute sapide e ripicche al vetriolo, sia nelle scene di inaspettata violenza e di forte contrasto.
Anna non rispondeva ai suoi baci, ma lo lasciava fare, spaventata, e il suo respiro agitato gli accarezzava la pelle e le labbra, e il suo sapore lo divorava, e il suo calore lo faceva sentire a casa.
In questo romanzo c’è praticamente tutto: c’è la frivolezza dei balli e la ricerca del marito da accalappiare, c’è un passato doloroso da nascondere ed una vendetta sanguinosa da consumare nel presente, c’è un matrimonio desiderato che non si combina e uno che dovrebbe saltare e invece viene celebrato, ci sono persone che amano non ricambiate ed altre che amano senza accorgersene.
E almeno per una volta sono messe al bando le storie d’amore zuccherose e del “vissero felici e contenti”, quelle dove i cattivi son di qua e i buoni di là, ben divisi nei loro recinti: Christopher, “l’infame rovesciatore di limonate” è una figura così ingarbugliata e preda dei suoi istinti, che la sua arroganza e il suo tormento interiore vi rimarrà in testa per giorni; Anna, “la ragazza brutta” e senza dote, che Christopher vuol tenere lontano da sé e non esita a calpestare senza pietà, è una figura così reale e vicina, che a momenti vi capiterà di immedesimarvi nella sua impotenza e nella sua angoscia.
La Pennacchi non ha paura di far del male ai suoi protagonisti, ma proprio per questo li rende ancor più veri ed intensi. Lettura caldamente consigliata.
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A questo punto, mi sembrava doveroso un breve incontro virtuale con l’autrice di questo piccolo gioiello.
Ciao Nina, e grazie per aver accettato di farci conoscere qualcosa di te. Grazie a te, Amarilli, per il gentilissimo invito!
Prima di tutto, una curiosità sulla tua esperienza personale: hai la fortuna di poterti dedicare alla scrittura a tempo pieno, o anche tu coltivi questa passione nei ritagli di tempo? Nei ritagli di tempo, ahimè. E li ritaglio un po’ dove capita; in ufficio con sospettissima nonchalance; la notte quando rispondo: “solo un attimo e arrivo”, e poi non arrivo. Insomma, finché mi riesce, bluffo. Così, nel caso in cui la scrittura non vada, potrò sempre darmi al poker :)
Come sei arrivata al romance storico? E come mai hai scelto questo particolare ambientazione? Non saprei, ma le mie storie nascono inevitabilmente là. Nell’Inghilterra dell'Ottocento, intendo. Potrebbe dipendere dal mio amore per la Austen, o per tutti i romance Regency che ho letto, ma... ma non ne sono sicura. In fondo amo molto anche la Rivoluzione Francese - d'accordo, a essere precisi dovrei dire che amo l’anime "Lady Oscar" - eppure non mi verrebbe mai in mente di ambientare una storia nella Francia del 1789. Probabilmente dipende dagli Inglesi - o meglio, dagli inglesi così come io non posso fare a meno di immaginarli. Hanno qualcosa che fa vibrare le mie corde; forse è il loro humor sottile, o forse il loro nascondere i sentimenti dietro un apparente distacco...
Finalmente c’è un protagonista maschile apparentemente cinico e arrogante che non si scioglie subito come neve al sole, anche se ha le sue motivazioni: scrivendo di Christopher, non hai avuto paura di renderlo troppo odioso, soprattutto in contrapposizione con la povera Anna? Odioso? Christopher? Ma se è uno zuccherino :) Sai che c'è? La storia è nata così nella mia mente, insieme ai suoi personaggi. E le mie alternative sono state solo due, a quel punto: o scriverla, o non scriverla. Ma annacquarla - annacquarla mai.
Mi è sembrato di capire (ed è una mia segreta SPERANZA!) che stai pensando ad una trilogia ambientata a Coxton? Questo vuol dire che Lemonade avrà un seguito, oppure che saranno ripresi alcuni dei personaggi? Se non vuoi sbilanciarti, potresti almeno darci qualche indizio? Avevo cominciato a scrivere il seguito ancora prima della pubblicazione di Lemonade. Si chiamava “Lo zoppo di Coxton”, e, ambientato nel 1841, riguardava le storie parallele di Grace e di Anthony, due dei tre piccoli Champion. Ho avuto qualche difficoltà a gestire le coppie; e per il momento ho accantonato il progetto in attesa di riprenderlo l’anno prossimo. E sì, la storia prevede anche un terzo capitolo, dal titolo “Ritorno a Coxton”. Su quest’ultimo devo tenere la bocca chiusa per evitare spoiler sul secondo capitolo.
E infine veniamo a “ Capitan Swing”, la tua prossima creatura (e di cui ho letto una succosa ed invitante trama): puoi darci qualche anticipazione? “Capitan Swing” mi ha tenuto compagnia per tutto il 2012... l'ho cominciato a gennaio e l'ho finito a dicembre. Siamo in Inghilterra (Wiltshire) nel 1830, durante i cosiddetti “Swing Riots”, rivolte contadine realmente verificatesi in quel periodo. Nel mio romanzo, ambientato nella piccola città di Tisbury, vengono chiamati i soldati del Settimo Dragoni a reprimere i disordini. L'intransigente comandante Adam Cartwright, nell'eseguire il suo compito, si scontrerà non solo con “Capitan Swing”, il mitico capitano che guida i contadini alla rivolta, ma anche con Rebecca Arlington, ribelle figlia di un barone. I miei protagonisti non potevano stare dalla stessa parte della barricata, ti pare? :) E ne dovranno passare un po’ prima di capire quello che, per entrambi, conta davvero.
Un grosso grazie all'autrice e un invito di cuore a tutti voi lettori affinché vi concediate del tempo per questa lettura davvero meritevole!
Amarilli73