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Pensieri e riflessioni su "Una stagione di felicità inattesa" di Laura Munson

Creato il 18 febbraio 2012 da Anjaste @anjaste
Titolo: Una stagione di felicità inattesaAutore: Laura MunsonEditore: Dalai Editore (3 febbraio 2012)Collana: Romanzi e raccontiPagine: 352 ISBN-10: 8866203475ISBN-13: 978-8866203476Sinossi:"Non sono più sicuro di amarti." Laura vacilla. Suo marito le ha appena inferto un colpo mortale. La prima reazione sarebbe quella di scagliarsi contro di lui o di crollare. Eppure, lei ci stupisce, e stupisce se stessa, rispondendogli: "Non ci credo". Inizia così il lungo viaggio di Laura dentro i ricordi, le gioie e gli scogli del suo matrimonio, viaggio cui è costretta, in un certo senso, dalla crisi profonda nella quale precipita l'uomo che le sta accanto da vent'anni - l'altra metà "della coppia d'oro, baciata dal sole" conosciuto durante la festa di una confraternita universitaria tanto tempo prima. Il compito di Laura sembra impossibile: resistere al desiderio di abbandonarsi alla paura e allo sconforto, tentare di capire le difficoltà che sta attraversando suo marito, guardando la realtà con logica spietata. Laura ne è certa: non è il loro matrimonio a essere in discussione. La crisi è profonda, ma riguarda solo lui. Lei, il loro rapporto, non rientrano nell'equazione. Calma, determinazione a "porre fine alla sofferenza" e la serenità dei figli sono i mantra di Laura, che per un anno dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e le sofferenze del presente. Un'esplorazione del matrimonio, dei suoi compromessi, di quanto si è pronti alla sopportazione quando un rapporto, "nella buona e nella cattiva sorte", prende una brutta china. Perché l'amore è anche capire e farsi da parte.Il mio pensiero:"Una stagione di felicità inattesa" non è il romanzo che pensate possa essere.
Non è un romanzo come tanti; è unico e racchiude nelle pagine che regala ai lettori perle di infinita sapienza.Una rivelazione. Un romanzo diverso dai soliti, in grado di far comprendere a tutti che la felicità non deve essere cercata nelle cose che stanno fuori dal nostro controllo.Un libro che vi farà crescere e maturare.
Ore di terapia, una pila di libri sul comodino pronta a donare il suo conforto all'autrice, nonché protagonista del romanzo, e quattro lunghi mesi e mezzo per arrivare a raggiungere l'equilibrio e ritrovare la felicità.Catapultatevi nel Montana, con la più alta concentrazione di orsi grizzly degli Stati Uniti d'America, con le sue montagne e le sue praterie, i suoi fiumi ideali per la pesca ed i suoi laghi ed immaginatevi Laura scrivere questo libro come una sorta di diario personale, in cui si rifugia mentre vede il suo matrimonio sgretolarsi sotto i suoi occhi. Fidatevi, sarà una lettura piacevole, anche perchè vi sembrerà proprio che Laura stia parlando con voi.«Con la speranza che possa esservi d'aiuto se state vivendo lo stesso dolore. Spero in un poco di sollievo sia per me che per voi.»
È la storia del suo percorso personale durante un periodo particolare della vita di coppia e lo regala a noi lettori sperando possa esserci d'aiuto.Una scrittrice di quarantun anni, con all'attivo circa quattordici romanzi mai pubblicati, che ha scelto di non soffrire. Quando si smette di desiderare si raggiunge la fine della sofferenza.
Laura, sposata con il ragazzo di cui si era innamorata ad una festa all'ultimo anno di college, una bambina di dodici anni ed un maschio di otto, e con la convinzione a cui si aggrappa per un'intera estate, che il marito stia attraversando una crisi personale. Una crisi che dipende solo ed esclusivamente da lui.È una donna, certo, e come tutte le donne sarà assalita dal tarlo del dubbio: suo marito avrà un'amante? Ma la sua forza sta proprio nel rimanere ancorata alle sue certezze.E quando il marito adotterà tutti quei comportamenti che riuscirebbero a far impazzire anche la moglie più pacata, come passare la notte fuori senza avvisare, non rispondere al telefono, disinteressarsi della famiglia, ignorare il tuo compleanno, evitare il tuo sguardo... ecco, a quel punto, prima di eruttare come un vulcano, prendete spunto da Laura. Meglio capire invece di andare fuori di testa.Laura consiglia una strategia diversa: non stargli tra i piedi, non spaventarlo, non minacciarlo. Concentrarsi su qualcosa che non sia la vita di coppia ed il proprio benessere. Interessarsi alla comunità. Distrarsi.«E a voi chiedo: che persona sarei in quel momento, spiandolo? Dove andrebbe a finire la mia integrità? Gioverebbe alla mia anima?».
Ci racconta del suo passato... perchè è terapeutico pensare al rapporto con suo marito nato vent'anni prima. Alle loro pazzie. Ai lavori fatti per poter sopravvivere e mantenersi nella loro prima casa a Boston, a quando erano giovani ed entusiasti, per poi trasferirsi a Seattle ed infine nel Montana... Ed ancora ci regala pagine un pò malinconiche per i cari vecchi ricordi dei giorni felici trascorsi insieme alla nonna paterna ed al padre. La totale fiducia del padre nelle sue capacità.
E proprio come il ritorno, in un viaggio insieme alla figlia, nella sua tanto sognata Italia, per ricevere quel «unico abbraccio collettivo» che solo noi italiani e la sua "seconda famiglia" possiamo regalarle, le ridonerà un pò di fiducia in sè stessa, così finalmente giungerà il verdetto secondo cui «la felicità non è fuori di noi. È tutto qui. Dentro di noi. Lo è sempre stato». Le ridarà la forza di lottare, di tenere duro e credere che tutto non sia andato perso, di aggrapparsi alle piccole certezze e piccole felicità: una passeggiata a cavallo, un mazzetto di menta profumata, la ricetta della salsa della sua famiglia italiana.
La sua filosofia è quella di cercare di vivere in modo responsabile e ragionevole ciò che accade e dopo tanta pazienza, una scossa nella vita del marito rimetterà le cose a posto.
Non consiglio sicuramente questo libro a chi cerca una trama con grossi colpi di scena o azione, ma a chi vuole trascorrere ore piacevoli su un divano, magari accoccolata in una bella coperta con un caldo e fumante thè verde. A chi voglia rilassarsi, distendersi, condividere le gioie ed i sentimenti di Laura per trarne dalle sue parole forza e insegnamento.
E concludo rispondendo alla domanda dell'autrice: «Sì, Laura, ti assicuro che questo libro è valso la pena».

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