Pensieri nati vagando per parchi

Da Alessia-Mammacongelo @mamacongelo

Dopo 8 mesi di vita da expat in Canada ancora mi stupisco, andando in giro nei parchi di Montréal, della loro maestosa bellezza e di tutte le differenze che riscontro confrontandoli con quelli del Belpaese.

Qui i parchi sono enormi, non posso essere paragonati ai nostri “giardini pubblici”, anche se in fondo la funzione è la medesima. Sono ben tenuti, puliti, ordinati e con l’erba sempre tagliata. Tutto ciò non solo grazie al lavoro di tante persone, sono puliti ed ordinati perché i canadesi stessi fanno attenzione.  Infatti i parchi sono un bene pubblico di cui tutti possono e devono goderne. I canadesi sono, ahimè mi duole dirlo, più civili di noi; ecco una cosa che sto imparando qui, a volte a mie spese, è la civiltà. Un parco, un giardino pubblico in Canada non deve essere denominato “Riserva Naturale” per essere salvaguardato. Se si organizzano picnic o barbecue nel weekend, una volta terminata la giornata, i canadesi non ne lasciano traccia; non trovi bottiglie mezze piene o cartacce per terra, i canadesi ripuliscono e portano via tutte le immondizie. Spesso organizzano le feste di compleanno dei propri nani al parco. Decorano i rami degli alberi con palloncini colorati che, una volta afflosciati, non rimangono appesi in agonia a ricordare malinconicamente una festa ormai conclusa, ma trovano pace nel bidone dell’immondizia più vicino.

Non incontri donne che camminano veloci abbracciate alla loro borsa per paura di essere derubate; spesso non hanno la borsa ma aquiloni, biciclette e palloni per far giocare i bambini. I parchi sono il regno dei bambini che possono fare tutto ciò che vogliono, senza essere ghettizzati in una zona sabbiosa a loro dedicata di 10 metri quadrati con uno scivolo arrugginito, che mi ricorda tanto una lettiera per gatti. Corrono liberi, gattonano e si rotolano nell’erba, senza paura di finire in una cacca canina poiché qui tutti raccolgono i ricordini dei loro amici pelosi.

Tutti corrono nei parchi, non per paura di essere derubati o violentati, ma perché qui ci si ritrova per fare sport all’aria aperta e se non si corre si pattina, se non si pattina si fa sci di fondo.

Nelle innumerevoli zone verdi della città non vivono colonie di ratti ringhianti, ma allegri scoiattoli che saltellano per ogni dove, la loro assenza indica l’arrivo dell’inverno, la loro presenza il ritorno della bella stagione.

Passeggiando per i parchi il battito cardiaco rallenta, ci si rilassa e soprattutto ci si sente bene. Siamo proprio stupidi a rovinare i nostri giardini e i nostri parchi, inconsapevoli della bellezza di cui ci priviamo e del benessere che potremmo trarne.

La bellezza è negli occhi di chi guarda

M. Orshansky