Provo a spiegarmi meglio:Io sono sempre stata convinta che i gusti personali siano e debbano essere sempre insindacabili, perlomeno in campo artistico.Se poi esiste un ambito nel quale ognuno ha il sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione, sia negativa che positiva, credo sia proprio quello letterario.
Pensate che tristezza se a tutti piacessero le stesse cose, il mondo diventerebbe noioso, prevedibile e molto triste.
E' per questo che io personalmente amo tantissimo il confronto con gli altri, specialmente quando le opinioni sono diametralmente opposte!
Non so se in effetti noi possiamo essere quello che leggiamo ma quello che leggiamo, in qualche modo, riflette quello che è un nostro particolare stato d'animo in quel periodo o una nostra perversione nascosta.
Io leggo libri di ogni genere, dall'impegnato al frivolo, dalla biografia al fumetto etc., ma la maggior parte della volte questa mia versatilità mi crea un sacco di problemi.
Facciamo un esempio: la saga di TwilightErano molti anni che avevo abbandonato la lettura e quei quattro semplici libri mi hanno aiutata ad abbattere il muro che, nel tempo, si era alzato a separarmi dalla mia più grande passione.Pur non essendo più da tempo una adolescente, li ho letti tutti nel giro di una settimana ed ho poi comprato anche le versioni in lingua originale. Una volta all'anno li riprendo ancora in mano, per riassaporare quelle emozioni che mi hanno risvegliata.
Spesso però mi ritrovo a non poter confessare questo mio apparente "peccato" in certi blog o forum senza venire offesa o criticata aspramente per i miei gusti.
Ma possibile che uno si debba vegognare di quello che legge? Che uno possa leggere certe cose solo di nascosto, magari sostituendo la sovracopertina di 50 sfumature di grigio con quella dell'Ulisse di Joyce?
Io credo che ci sia modo e modo di confrontarsi con gli altri e che una sana discussione in tema letterario debba essere innanzi tutto rispettosa nei confronti dei gusti e delle opinioni altrui.
Non è che se io non amo Baricco, allora posso offendere e criticare tutti quelli a cui invece piace.
Prendo ad esempio i detrattori dei libri di Fabio Volo. Appena esce un nuovo libro di Volo sono tutti pronti a prendere in giro lui e chiunque osi anche solo leggerne la quarta di copertina in libreria.Ma perchè?! A me alcuni libri di Volo non sono per niente dispiaciuti. Insomma non è che quando li inizi a leggere ti aspetti di trovare un testo elaborato e dai contenuti elevati giusto? Bene o male sai a cosa stai andando incontro ma puoi ugualmente incappare in qualche piacevole sorpresa.
Mica a tutti piacciono solo i mattoni filosofeggianti e le letture impegnate.
Questa classificazione snobista dei lettori, suddivisi come in fasce di "intelligenza letteraria" tra A,B,C e via fino alla Z, proprio non mi piace!
Voi cosa ne pensate?
Siete dell'idea che ognuno possa leggere quello che vuole e confrontarsi tranquillamente con gli altri, o pensate che per certi libri o scrittori non vi sia alcun margine di discussione possibile?