Sveglia con i miei pensieri di neo-mamma. Che poi neo-mamma non dovrei neanche più esserlo.
Sveglia, penso.Penso al giorno del parto, a dove dovrei e/o vorrei partorire, al fatto che vorrei partecipare ad un corso pre-parto perchè in questo momento dubito delle mie capacità innate di donna e perchè penso che a differenza del primo figlio ora c'è meno incoscienza. E l'incoscienza ti fa dormire la notte più ore. Anche se per il primo figlio notti insonni piene di pensieri non me le sono fatte mancare.
E poi penso al dopo. Al come sarà. Al come farò a dividermi tra affetti ed impegni. Al fatto che forse soffrirò come per Davide della mancanza d'aria fresca che ti offre il respiro indipendente, quello che non è stretto avvinghiato alle esigenze di una creatura che vive solo perchè tu ci sei. Per mesi, tanti lunghi mesi. Penso a me. Penso al mio primo bambino. Penso al mio compagno di vita. Penso e quasi mi dimentico di lei.
Lei che sa già tutto e che ora, in questo momento, scalcia con vigore nella mia pancia per riportarmi con i pensieri a terra.Lei che non l'ha mai fatto prima ma che sa già come fare a nascere. Lei che con i suoi sorrisi ed il suo amore innato colmerà la stanchezza, i momenti di frustrazione e di sconforto con la gioia della sua presenza. Lei che renderà la nostra famiglia ancora più bella, unita, grande ed importante. Lei che mi suggerisce di non avere paura perchè non si può avere paura della vita.