Riordino le idee e gli appunti collezionati in questi giorni milanesi per dare voce a considerazioni che stanno rimbombando nella mia testa e non vedono l’ora di uscire.
L’ultima volta che ero stata a Milano ero molto più piccola e quindi avevo solo ricordi sfocati, ma ciò che adesso mi interessava davvero non era la città in quanto tale, mi interessava lo stile di vita.
Volevo capire se i pregiudizi su Milano fossero veri oppure no.
Un po’ come quando una persona del Nord viene da me e mi chiede se davvero i matrimoni durano anche sette-otto ore e io gli dico “Ma che cavolata.. Minimo dieci!”.
Che i pregiudizi siano sempre le esagerazioni di tratti normali lo sanno tutti -nonostante molte persone amino a loro volta accentuarli a dismisura-, che sia sbagliato non verificarli anche.
Perché prima di affermare qualcosa bisogna avere la certezza che sia vera e per questo motivo sono tornata a casa con il sorriso: ho incontrato una Milano che non mi aspettavo.
Milano è una città diversa, quasi come non appartenesse totalmente all’Italia ma trattenesse un piede nell’Europa più moderna. Quella fatta di boutique iper illuminate, strade larghissime e visioni futuristiche.
Iniziamo da qualcosa di sconvolgente: a parte qualche eccezione che conosciamo tutti, la tradizione culinaria non riveste un ruolo fondamentale. Ma se è vero che a me è sembrata una cosa assurda, è anche vero che se abiti in prossimità del centro puoi avere sotto casa trattorie tipiche di ogni regione.
Vuoi il sushi alle tre di notte? Puoi averlo.
Vuoi una tipica pizza napoletana? Puoi averla.
Vuoi la vera pappa al pomodoro toscana? Puoi averla.
Milano è una città organizzata.
Ecco, non pensate solo alla rete di trasporti o alle attrazioni, Milano è organizzata nella massima accezione del termine.
Parlando con vari amici che vivono lì è venuto fuori che la maggior parte dei milanesi adora organizzare la propria vita: spesso una semplice cena viene appuntata sull’agenda settimane prima. Non esiste quasi mai il “Ci vediamo per l’aperitivo e poi decidiamo dove andare”.. E badate bene, io lo sto dicendo con un moto d’affetto perché un po’ queste abitudini mi somigliano, anche se non proprio a questi livelli.
Passiamo poi ai mezzi pubblici.
In quattro giorni non mi è mai capitato di dover aspettare alla fermata per più di qualche minuto. E questo significa che se vuoi andare in centro solo per comprare un rossetto o per bere un caffè puoi farlo perché non implica il dover stare fuori casa almeno tre ore.
Ho utilizzato prevalentemente tram e metro, raggiungendo in poco tempo qualsiasi angolo della città senza caricarmi di stress, come spesso succede nelle altre città italiane. In merito a ciò vi consiglio di acquistare i biglietti giornalieri o validi per due giorni presso le macchinette automatiche. Potrete usarli su tutti i mezzi ed io li ho trovati incredibilmente comodi.
A proposito dei pregiudizi su Milano: mi sono scontrata con un’educazione ineccepibile. La gentilezza che ho accarezzato in questi giorni non ha limiti e il turista viene davvero trattato con i guanti bianchi.
Però voglio dire la mia e voglio farlo nel modo più sincero possibile.
Milano è bellissima ed è innegabile, eppure se qualcuno in visita per la prima volta in Italia mi chiedesse un consiglio, io gli direi di dedicare tempo a questa città solo se non comportasse il toglierne ad altri luoghi come Roma, Venezia, Napoli, Palermo e così via.
Dipendesse da me, gli suggerirei di girare tutte le regioni da nord a sud perché ogni nostra più piccola cittadina ha qualcosa da raccontare, ma poi mi sono fermata a riflettere.
Mi sono messa nei panni di un turista che cerca l’Italia dei cliché, l’Italia storica, l’Italia a tavola, l’Italia dei film.
Potrebbe davvero trovarla a Milano? Io credo di no.
Quando viaggiamo con i giorni contati dobbiamo inevitabilmente creare un itinerario e fare delle scelte, nella maggior parte dei casi ci dedichiamo ai luoghi più rappresentativi, quelli che abbracciano al meglio la cultura e, ammettiamolo, quelli più famosi.
Milano ha una mentalità diversa, uno stile di vita che ho avuto modo di apprezzare più di quanto mi aspettassi. Ho avuto la sensazione di avere tutto il mondo a portata di mano.
Sono una persona estremamente legata alle tradizioni, alla mia terra, eppure ho amato questa sensazione e nonostante i difetti, i pregiudizi e tutti i contro che ogni città ha, sono sicura che la qualità della vita e le comodità siano fattori predominanti da considerare.
Ho provato a vivere i quartieri osservando le abitudini e i gesti di chi mi stava intorno, apprezzando questa città non con gli occhi del turista ma con quelli dei suoi abitanti e sono giunta ad una conclusione chiarissima.
Io, dal canto mio, a Milano vivrei proprio bene!
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