Pensionati ed imprenditori in fuga dall’Italia verso le Canarie

Creato il 06 ottobre 2014 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
Un politico non rieletto è diventato un calzolaio aprendo un negozio. L’Iva è massimo al 7%, la benzina costa 1,02 centesimi a litro e si gode di uno sconto pari al 70% sulle comuni tasse italiane. Non siamo ad Atlantide ma a poche ore di volo dall’Italia. Alle Canarie. Il presidente Paccagnella, «in questi ultimi mesi ho girato molti Paesi Europei, volevo vedere con i miei occhi come si vive a pochi passi da noi ed è stupefacente riscontrare realtà così aperte e favorevoli allo sviluppo economico e così attente all’equità sociale. Sono rimasto basito quando ho scoperto che, i non rieletti in Parlamento, lasciano la politica per dedicarsi alle proprie attività. Alle Canarie fare politica non significa intraprendere una carriera, resta una missione senza scopo di lucro e non esistono nè indennizzi eterni e né pensioni assurde». Paccagnella nelle Canarie si è incontrato con Alfonso Penariol che risiede a Fuerteventura da 17 anni e rappresenta gli italiani con il MAIE, Movimento Associativo Italiani all’Estero, mentre con un ufficio Federcontribuenti li assiste per i servizi in Italia. Alle Canarie risiedono 60 mila italiani, molti dei quali pensionati che grazie ad uno sconto sulla tassazione ricevono un 20% netto in più sulla pensione; mentre in Italia morirebbero di fame alle Canarie vivono serenamente. Ad esempio un appartamento di 60 mq costa, spese incluse, 350 euro al mese. Le Canarie sono al top per quanto riguarda la sanità, con le migliori cliniche svizzere convenzionate e integrate al sistema sanitario pubblico, i servizi sono completi e si usufruisce di notevoli sconti sul servizio trasporto pubblico: 40% per i residenti. Insomma, vivono con il proprio reddito serenamente, senza essere angustiati dalle tasse, rapinati o derubati. Per aprire un’azienda ci si reca presso i competenti uffici della Polizia Nazionale, che attribuisce un numero di identificazione fiscale Spagnolo (NIE) e in una mattina presso uno studio notarile si costituisce una Societá con costi esigui, presso gli uffici di Hacienda ci si iscrive ad un registro delle attivitá, e per quanto riguarda il tipo di tassazione, esempio: se si vuole aprire un negozio si può scegliere se pagare un tot in base i metri quadrati del locale dell’esercizio oppure,per modulo in base alle loro tabelle merceologiche in maniera forfettaria, quello paghi e niente più! A livello europeo le Canarie, grazie alla Z.E.C. ( Zona Especial Canaria) rappresentano un luogo ideale per gli investitori e gli imprenditori alla ricerca di buone opportunità all’estero ma, che nel contempo, vogliono operare in località facenti parte dell’Unione Europea e caratterizzate da stabilità politica ed economica e che possano offrire buone infrastrutture, servizi, collegamenti, ottime condizioni fiscali (senza incorrere in situazioni e posizioni ambigue) e climatiche molto particolari e favorevoli. Precisiamo che le Canarie non sono nella lista nera,non rientrano cioè nei cosiddetti paradisi fiscali. Semplicemente grazie allo statuto autonomo possiedonoaltissime capacita concorrenziali, una tassazione estremamente agevolata e soprattutto mezzi e capacità di gestire i servizi di sanità e delleducazione all’interno del proprio territorio. La dinamica del GovernoCanario, anche grazie al turismo sempre costante in tutti i mesi dell’anno, è caratterizzata da una notevole capacita di generare economia corrente, questo ha permesso di intraprendere una favorevole politica d’investimenti. La situazione positiva delle finanze pubbliche è inoltre avallata da entità finanziarie internazionali. «Non c’è molto da commentare se non il sottolineare che sono le forme di governo e come vengono strutturate a decretare lo sviluppo o la morte di una nazione. A chi mi accusa di pubblicizzare l’estero e la delocalizzazione rispondo che, fin quando in Italia avremo una classe politica padrona, che mai si rinnova ma che anzi rende eterni i suoi personaggi trasformando la politica in una professione, capace di partorire mostruosità come indennizzi e pensioni politiche, incapace di guardare più in là del proprio interesse e di risolvere i problemi reali dei cittadini, il dovere della Federcontribuenti è di consigliare l’azienda o l’imprenditore con il cappio al collo, posti dove rigenerarsi, dove il rispetto per chi lavora non è solo uno slogan propagandistico».