Pensioni 2016, ecco la guida con i nuovi requisiti per la pensione nel 2016

Da Pukos
La Circolare Inps 63/2015 ha confermato gli adeguamenti alla speranza di vita dal 1° gennaio 2016 per tutti i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica. Il prossimo anno vedrà sostanziali modifiche per l’accesso alle prestazioni previdenziali regolate dalla previdenza pubblica. La principale novità è l’incremento di 4 mesi di tutti i requisiti per conseguire la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata come confermato dalla Circolare Inps 63/2015 in attuazione del Dm 16 Dicembre 2014. Incremento che sarà abbinato all’innalzamento dell’eta’ pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti e autonome del settore privato; le prime vedranno  schizzare rispettivamente a 65 anni e 7 mesi e a 66 anni e 1 mese l’età per il collocamento a riposo. Per i lavoratori e per le lavoratrici del pubblico impiego l’uscita di vecchiaia sarà, invece, a 66 anni e 7 mesi.Per le lavoratrici c’è anche una ulteriore stretta dovuta allo stop, in assenza di proroghe, della cd. opzione donna. L’articolo 1, comma 9 della legge 243/04 fissa infatti al 31 dicembre 2015 la scadenza della possibilità di chiedere la pensione a 57 anni e 35 di contributi in cambio dell’assegno calcolato con il sistema contributivo. Dal prossimo anno, dunque, questo canale andrà in soffitta a meno di una proroga in extremis del Governo.Per quanto riguarda la pensione anticipata saranno necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Anche il prossimo anno vedrà la conferma della misura che blocca l’applicazione delle riduzioni dell’1-2% dell’assegno per chi non ha i 62 anni. La legge di stabilità 2015 (articolo 1, comma 113 della legge 190/2014) ha infatti fermato le riduzioni sino al 31 dicembre 2017.

Requisiti generali. Come si evince dalla tabella i lavoratori (dipendenti o automoni) hanno la possibilità di andare in pensione nel 2016 o con 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica oppure con 66 anni e 7 mesi di età e 20 di contributi (pensione di vecchiaia). Le lavoratrici possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi oppure alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi se dipendenti pubbliche, 65 anni e 7 mesi se dipendenti del settore privato e 66 anni e 1 mese se autonome o parasubordinate. Per la prestazione di vecchiaia servono sempre 20 anni di contributi (che scendono a 15 ove si possano attivare le deroghe amato: vedi quindicenni).

Opzione per il contributivo. L’opzione donna va in soffitta il 31 dicembre 2015 e quindi, in assenza di proroghe, per le lavoratrici non sarà piu’ possibile uscire con 57 anni e 35 di contributi optando per il calcolo contributivo dell’assegno.

Usuranti. Nel 2016 salgono anche i requisiti per i lavori usuranti ai quali il Dlgs 67/2011 consente l’uscita con il vecchio sistema delle quote, piu’ agevole rispetto al regime Fornero. Nel 2016 saranno richiesti di regola 61 anni e 7 mesi ed il quorum 97,6 con almeno 35 anni di contributi. Per i notturni con un numero di notti lavorate tra 72 a 78 i requisiti sono di un anno piu’ elevati e dunque pari a 62 anni e 7 mesi con un quorum di 98,6; per i notturni tra 64 e 71 notti lavorate i requisiti passano a 63 anni e 7 mesi con un quorum di 99,6. In questo regime inoltre è in vigore la finestra mobile e dunque bisogna mettere sempre in conto uno slittamento di almeno un anno nella percezione dell’assegno.

Comparto Difesa e Sicurezza. Il Comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, settore non interessato dalla Riforma Fornero potrà conseguire la pensione di anzianita’ a 40 anni e 7 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica, con 57 anni e 7 mesi unitamente a 35 anni di contributi, oppure, se sono stati raggiunti i 40 anni di contributi entro il 2011, a 53 anni e 7 mesi di età. Per questi lavoratori resta però in vigore lo slittamento nella percezione del primo rateo che in generale è fissato in 12 mesi.

Armonizzazioni. Salgono poi i requisiti per la pensione dei comparti oggetto del recente regolamento di armonizzazione (Dpr 157/2013). Ad esempio il personale viaggiante delle imprese pubbliche di trasporto vede la pensione di vecchiaia allontanarsi a 61 anni e 7 mesi e a 60 anni e 7 mesi le donne (in caso di perdita del titolo abilitante la pensione può essere ottenuta, però, a 60 anni). Crescono anche i requisiti per gli iscritti all’ex-enapals e per i lavoratori marittimi.

Fonte: www.pensionioggi.it