Pensioni: i dettagli del metodo contributivo. Cosa cambia e cosa migliora

Creato il 28 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Pensioni in wroking progress, che paura!Si apprende da varie fonti che ormai è certo l’intervento più probabile:  l’introduzione del «metodo contributivo pro rata» questo però è anche il punto di maggior interesse ed anche il maggior timore. Dal Corriere della Sera leggiamo un interessante intervento del prof. Alberto Brambilla  Presidente del CTS Itinerari Previdenziali, docente dell’Università Cattolica.

E’ noto oramai a tutti che la riforma Dini aveva introdotto il contributivo per i neo assunti dal gennaio 1996 e per quelli che a tale data avevano meno di 18 anni di anzianità contributiva; i sindacati però avevano imposto che per chi in in sino a dicembre 1995 avesse più di 18 anni di contributo nulla sarebbe cambiato ovvero avrebbero mantenuto  il vecchio metodo retributivo basato sulle ultime retribuzioni. La riforma prevede che “la pensione verrà calcolata con il vecchio metodo retributivo fino al 31 dicembre di quest’anno e con il nuovo contributivo (concetto del pro rata) a partire dal primo gennaio 2012. Il provvedimento riguarderà le platee di lavoratori, tra gli 1,5 e i 2 milioni, che andranno in pensione da qui al 2016 con un massimo di 40 anni di contribuzione e 65 anni d’età; oltre tale data la maggior parte dei retributivi puri saranno in quiescenza.” Il dottor Brambilla suggerisce che il provvedimento non porterà gran risparmio, ma è pure vero che il neo ministro Fornero asserisce che tale misura renderà eque le pensioni. “Ma attenzione, il provvedimento non è solo equitativo per i giovani ma lo è pure per coloro che sono a fine carriera, a causa della attuale crisi occupazionale. Infatti con il metodo retributivo la pensione viene calcolata sulla base degli ultimi 10 anni per i lavoratori dipendenti e 15 per gli autonomi; in pratica si poteva versare (stresso il concetto per farmi capire) 1 euro per 25 anni e poi 1.000 € negli ultimi 10 o 15 e si sarebbe ottenuta una pensione pari al 70 o 80% di mille. E’ il metodo che ha prodotto la maggior parte del debito previdenziale.” I lavoratori devono però stare tranquilli infatti  il contributivo salverà  gli ultimi anni retributivi maturati fino al 31 dicembre 2011 mentre tutto ciò che accadrà dopo il gennaio 2012 non influirà sulla pensione. Sulle finestre mobili non è ancora nulla chiaro. Le novità di attendono per il 5 dicembre!


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