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Pensioni. Il diritto acquisito dei politici e la fame degli italiani.

Creato il 09 dicembre 2015 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen
Pensioni. Il diritto acquisito dei politici e la fame degli italiani.

Ai nostri lavoratori una pensione pari al 40% di quanto maturato in 40 anni di contributi versati regolarmente, ai politici, si versa più del 50% di quanto versato anche per una sola legislatura.
A Roma un ex carrozziere, quindi artigiano, dopo 40 anni di contributi previdenziali per un importo pari a 208 mila euro, più di 400 milioni di lire, si ritrova oggi con una pensione sotto i 700 euro mensili. Pensare che riparava la Fiat 500 blu di Sandro Pertini; eh, se ci fosse ancora lui. "Il problema è di ordine pratico, provate voi con meno di 700 euro al mese a pagare le tasse, le bollette e a fare la spesa. E se hai bisogno di cure?" Dai dati forniti da Camera e Senato il totale dei vitalizi erogati 2450, poi ci sono le pensioni destinate a vedovi e familiari di ex parlamentari deceduti. Il totale delle somme erogate è di 7.968.001 euro al mese.

I parlamentari con una sola legislatura percepiscono un vitalizio da 3.108 euro lordi al mese (2000 netti). Cifra ottenuta per aver versato i contributi durante il loro mandato (cifra massima versata 60.390 euro), provate a fare due conti rispetto a chi ha versato per 40 anni e ricordate che un mandato dura 5 anni e che la loro età si aggira intorno ai 50 anni.
Commercianti, artigiani, agricoltori, storie di rabbia e amarezza: che fine hanno fatto i loro soldi? "Il sistema contributivo è un furto, - sulla pagina facebook di Federcontribuenti -, metter via i soldi per 40 anni non serve a mantenere il valore del denaro versato, l'unico sistema possibile, per un sano sistema pensionistico è quello retributivo, cioè chi lavora paga la pensione a chi non lavora più". Le testimonianze si accavallano, "mio marito andrá in pensione tra 3 anni a 66 anni e 43 anni di lavoro con 1.100 euro e siamo in 4 e grazie alla Fornero oggi a 63 anni si è alzato alle 4 con 5 gradi".
"Mio padre ha versato 35anni di contributi tra artigiano e dipendente e prende 497€!! ha lavorato per più di 22 anni all'estero dove ne prende 390€. Quella Inps stata ridotta perché prende una pensione estera, quella estera uguale, ma allora è una colpa lavorare fuori dal proprio paese? Ha vissuto per lavorare tutta la vita e ora a 81anni con quello che prende riesce a stento a pagare l'affitto di casa e con cosa resta non ci paga manco le medicine, e stamattina sentivo parlare in tv di pensioni medie di 1700€ ma dove!". Altra testimonianza, "40 anni di contributi di cooperative e una pensione da 520 euro"; "bottegaia con 45 anni di contributi e 500 euro di pensione, meno male che con la reversibilità di mio marito posso pagare le tasse che vengono imposte".
Per Federcontribuenti "sono anni che denunciamo questa grave ingiustizia sociale, ma la situazione è destinata a peggiorare. L'INPS avrà sempre meno soldi per i pensionati che hanno versato regolarmente i contributi anche per far fronte agli assegni sociali che tra qualche anno saranno la maggioranza vista l'epoca del precariato e della disoccupazione. Occorre quindi tirare il freno a mano, proprio come ha detto Boeri, peccato che Renzi abbia snobbato una buona proposta: "finanziare il reddito minimo per gli over 55 che perdono il lavoro con tagli a 230 mila "pensioni d'oro" e a 4 mila vitalizi dei politici sopra gli 80 mila euro".
La proposta di Federcontribuenti.
"Boeri ci ha visto giusto, occorre tagliare le ingiuste pensioni e vitalizi dei politici per ristabilire equità, ma non basta.
Le nuove assunzioni vanno liberate dall'ingombro previdenziale, bisogna lasciare al singolo lavoratore l'onere di pagarsi un fondo pensione in forma privata. L'Inps dovrà erogare le pensioni fino a svuotarsi, quindi "stipendiare" gli attuali contribuenti fuori dal mercato del lavoro e prossimi all'età pensionabile. In assenza di cassa bisogna decurtare le pensioni politiche. Il fondo pensione privato garantirebbe la libertà di disegnarsi il futuro senza venir divorati dallo Stato.
I politici non dovrebbero avere una pensione perchè il politico non è un mestiere e la politica rientra nel settore del volontariato, i rimborsi mensili son più che sufficienti. Portare tutte le pensioni a 1.000 euro, al di sotto non si vive con dignità. Ricordiamo che era nel programma "non elettorale" di Renzi, l'adeguamento del sistema previdenziale ma pare che ora se ne sia dimenticato. Inutile mettere un Boeri e un Cantone e avere una Corte dei Conti se poi insistiamo con il far abuso di potere". Non speriamo caschi dall'alto una degna risoluzione, è la base che deve organizzarsi per spingere il legislatore ad intervenire radicalmente.


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