Pensioni: metodo contributivo, ecco come calcolare il tuo assegno

Creato il 21 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Il Governo è al lavoro, tra i punti prioritari vi sono le nuove norme per le pensioni. Cosa cambia?

  • Verrà esteso a tutti il metodo contributivo, sembra infatti che i nuovi studi abbiano dimostrato che la diseguaglianza sociale sia dovuta massimamente dal metodo retributivo.

Milioni di italiani si chiedono cosa sia il metodo contributivo, cerchiamo di spiegarlo in poche parole. Con sistema contributivo si otterrà una pensione, solo in base ai contributi versati, un pò come quando si versano i soldi in un libretto bancario, alla chiusura si ritirerà quello che si è risparmiato. Durante il rapporto subordinato di lavoro, il lavoratore e l’azienda accantonano dei fondi sino al 33% dello stipendio mentre, se si è autonomi sino al 20 %. La somma versata diventerà poi la pensione, ovviamente su tale somma si calcola l’inflazione ed i tassi legati al Pil. Quando si andrà in pensione si avrà dunque un introito rivalutato e convertito persino in base all’età per esempio businessonline a tal riguardo calcola: “Il coefficiente,  è pari al 4,798%, per chi sceglie di chiedere la rendita a 60 anni, sale al 5,093% per chi resiste fino a 62 anni e al 5,620% se si decide di arrivare fino a 65 anni.” Nessuna paura, il contributivo sarà in vigore pro rata ed in modo completamente personalizzato, in pratica riguarderà  la totalità dei lavoratori, indipendentemente dal numero degli anni contributi accumulati al dicembre  ‘95, ma varrà solo per i versamenti futuri (per la contribuzione versata dal primo gennaio 2012, come sembra). Insomma non è poi tutto negativo.

Sembra poi che verrà concessa una sorta di finestra del 63esimo anno ma con un assegno ridotto in modo proporzionale. Sempre da businessonline leggiamo”il caso di un dipendente con uno stipendio pensionabile di 30 mila euro l’anno a cui venga imposto di lavorare 2-3 anni in più, se, mantenendo la regola retributiva, ogni anno di lavoro aggiuntivo porterebbe all’aumento dell’assegno annuo di 600 euro (il 2% della retribuzione), a prescindere dall’ età di pensionamento, con il contributivo pro-rata, tale aumento dipenderebbe dall’età e sarebbe pari a 536 euro per un 63enne e a 573 euro per un 65enne.”

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