Per il PD la partita non è chiusa. Continueremo la battaglia in Parlamento su altri provvedimenti e lanciamo un chiaro invito alla Ministra Fornero affinchè rispetti quanto ha affermato più volte: nessuno rimarrà senza lavoro o senza pensioni. Ad oggi queste affermazioni non hanno trovato alcun riscontro concreto visto il numero elevatissimo di persone espulse dal ciclo produttivo, comprese aziende dove il Ministero del Tesoro è primo azionista, oggi senza lavoro e senza pensione a causa della Riforma Fornero. La trattativa in atto sulla riforma del lavoro deve partire da questo dato ed essere all’insegna dell’equità, termine troppo spessoabusato”.
Intanto anche i sindacali studiano nuovi piani di lotta e c’è anche chi si prepara ad uno sciopero.
La Senatrice Bastico, sempre quota PD invece ha dichiarato: «Avevamo chiesto di consentire agli insegnanti di poter andare in pensione con il precedente regime se avessero maturato i requisiti entro il31 agosto 2012 e non, come prevede l’attuale normativa, entro il 31 dicembre 2011», spiega la Senatrice, «Il comparto scuola non si basa sull’anno solare, ma su quello scolastico». «Considerando i ritardi che già pesano sulla loro finestra di uscita, in molti si ritroveranno ad andare in pensione con 3 o 4 anni di ritardo, avendone già lavorati, magari, 40 o 41». «La Fornero, su mia richiesta, ha precisato che, sulla materia, non c’è una valutazione in dissenso nel merito, ma un problema di costi e copertura finanziaria estremamente elevato. La votazione, infatti, è stata molto approfondita e appassionata, ma ci siamo arenati sui calcoli».Il relatore dell’emendamento aveva stimato circa 240milioni di euro per poter mandare in pensione i 4000 lavoratori del comparto scuola che hanno maturato i requisiti per questo anno, mentre la Ragioneria intorno ai 630 milioni.A quanto pare nella somma della Ragioneria ci sarebbero errori tecnici.