Pensioni scuola: Quota 96. Cosa succede?

Creato il 07 agosto 2012 da Yellowflate @yellowflate

E’ agosto, metà agosto e si avvicina la conclusione effettiva anche sotto il profilo economico dell’anno scolastico.

Che fine faranno i Quota 96? Andranno o no in pensione? Il termine ultimo dovrebbe essere il 31 agosto dato che il 1 di settembre inizia ufficialmente l’anno scolastico 2012 2013.
In questi giorni però è cambiato qualcosa. Ad Oristano dei docenti hanno vinto la prima parte di un ricorso, prossima seduta prevista per il 27 di agosto.

Intanto però è anche tempo di spending review e di  voti alla Camera ed al Senato.

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Ovviamente nonostante la reale necessità della pensione per circa 3500 docenti e lavoratori del comparto scuola, capita che gli emendamenti vengano bocciati.

Secondo quel che si legge su Affari Italiani,  L’emendamento, nonostante le promesse dei maggiori partiti che appoggiano l’esecutivo, è stato respinto al Senato da tutti i componenti della Commissione. La causa è da imputare al parere negativo sia dei relatori sia del governo, rappresentato da quell’inflessibile sottosegretario Polillo che, pur ammettendo la specificità pensionistica del comparto scuola di andar via il 1 settembre, ha addotto la motivazione, ormai logora e frusta, che non c’era sufficiente copertura finanziaria. Si è consumato perciò contro questi lavoratori, forse per oscure negoziazioni al ribasso, un aprioristico veto consociativo che ha spiazzato e deluso il popolo del Comitato Civico “Quota 96″, attivo da oltre sei mesi – come sa ormai tutta l’Italia – nella battaglia contro gli ottusi pregiudizi dei nostri “tecnici”.

Per ora è chiaro, la riforma Fornero così come è penalizza i lavoratori della scuola, sempre su Affari Italiani si legge che  tutte le precedenti riforme previdenziali erano state concordate con i sindacati e diluite negli anni come è accaduto con il sistema delle quote. E tutte prevedevano – anche quella firmata dall’ex ministro del lavoro Damiano, risalente al 2007 – un articolo specifico in cui si riconosceva che il calendario della scuola, per evidenti esigenze didattiche, rimaneva legato all’anno scolastico che non coincide, ovviamente, con l’anno solare.

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Intanto però c’è da notare che dopo il Tribunale di Oristano è intervenuto a favore dei docenti anche  il Tribunale del Lavoro di Roma .

Si legge sempre su Affari Italiani che Per il giudice della capitale, però, che ha emanato un provvedimento alquanto strano, la competenza giurisdizionale a decidere in relazione alla controversia deve essere demandata alla giurisdizione della Corte dei Conti. Non si tratta, come ci è stato detto da autorevoli giuristi, di un motivato rigetto, ma di una incompetenza funzionale del giudice adito, nonostante quanto affermato dal Tar del Lazio nella propria sentenza in cui rimandava, bontà sua, al Giudice del Lavoro.

Altri tribunali si dovranno ancora pronunciare.


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