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Da Teoderica
BRONCO

Fra tanti cani un gatto.

Era stato trovatopiccolo e spaurito, con una zampa rotta, lungo il fiume Ronco.

Per questo il suo nome fu Bronco.

Bronco era un amore di gatto.

Grande era lo stupore del vicinato per questo gatto, chestava in mezzo ai cani e strusciava le gambe a tutti.

Ci fu chi a suon di croccantini lo viziò.

Lasciò così la sua casa sempre più spesso, andando ramingo fra le case vicine che se lo contendevano a suon di agi.

Qualche volta tornava alla vecchia magione, grasso inquartato, tistrusciava le gambe e se ne andava via.

E poi.

E poi le vicineti dissero: - Bronco non si vede più, perché lo tieni in chiuso casa ? Era la nostra sola compagnia-.

_ Ma Bronco, non lo vedo più neanch’ io -.

Dov’ era Bronco?

Lo trovasti in una colonia di gatti selvatici che viveva nell’ oasi incontaminata del paese.

Non volle saperne di tornare a casa.

Ma un giorno tornò, mesto, dolorante e maciullato.

Il veterinario disse:- Meglio fargli un’ iniezione pietosa-.

-No, io lo curerò-.

CosìBronco campò per un altro mese fra dolori indicibili, poi, poi, poi.

Tutto finito.

Qualche tempo dopo ti dissero che Bronco non era morto per le ferite dovute alla lotta fra gatti, come tu credevi.

L’ ortolano lo avevalapidato con pietre e sassi perché andava a rovinare l’ insalata.

Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.