Poco dopo lascomparsa di Igor II, ci telefonarono per chiederci se volevamo un cane.
Arrivò Pierino.
Pierino era unvolpino dal lungo pelo bianco.
Aveva due mesi, era talmente basso che la pancia sfiorava il terreno.
Amava la neve,quando infuriava la bufera lui girava incurante delle condizioni atmosferiche.
Non amava fare il bagno, aveva un sesto senso, quando era tempo di bagno lui scompariva. Dovevimetterti i guanti di suola per lavarlo perché altrimenti ti morsicava. Lui proprio il bagno non lo voleva fare.
Era un tombeur de femmes.
Ci sapeva fare.
Faceva finta di non essere interessato.
Faceva l’ indifferente.
Ma sentiva l’ odore della cagnolina in calore da lontano. Noi stavamo attenti che non scappasse. Allora luinon riuscendo a scappare, si intristiva, smetteva di mangiare. Il suo bel pelo bianco si arruffava tutto, si attorcigliava in bioccoli spenti.
Una volta riuscì a mettere incinta la Nerina ( una bastardina tutta nera) e ci riuscì anche una seconda volta. Ma la Nerina ebbe un parto difficile, rischiò di morire e da allora Pierino fu sotto stretta sorveglianza e non riuscì più a fregarci.
Pierino aveva avuto il cimurro da piccolo, il veterinario aveva detto che non ce l’ avrebbe fatta; ma io testarda volli tentare. Imparai a fargli le iniezioni,era molto facile, bastava mettere il liquido nella siringa, stando attenti a far fuoriuscire l’ aria, poi si prendevafra le due dita la carne del collo e qui si iniettava il liquido. Imparai a fare anche la flebo, si faceva allo stesso modo dell’ iniezione, con la differenza che Pierino non stava fermo ed io dovevo seguirlo con la boccetta della flebo fino a che il liquido non terminava .
Si salvò ecampò per quindici anni.
Il racconto è frutto di fantasia. Eventuali somiglianze a fatti realmente accaduti sono puramente casuali.